Onestamente non mi sento tranquilla a stare da sola con Jess, ma me ne devo fare una ragione... Dopo quello che ho visto, mi aspetto di tutto...
Raggiungo Jess, seduto su una sedia di fronte a un tavolo. Sta scrivendo su un grande libro con una penna. Ragazzo vecchio stile, mi fa intendere.
Quando si accorge della mia presenza, alza gli occhi dal libro, fa cadere la penna su questo, lasciando qualche macchia d'inchiostro e mi corre incontro per stringermi in un abbraccio.
"Cos'è tutta questa confidenza?"
Mi stacco dall'abbraccio con espressione irritata.
Lui mi guarda confuso, come se non capisse. «Che c'è?»
Indugio. «Niente... e che dopo gli ultimi avvenimenti... diffido un po'.... nel...»
«Fidarti di me!» conclude lui la frase.
Lo guardo dispiaciuta. «Non è colpa tua, Jess, non fraintendere... e che sai... dopo tutto quello che mi è successo... non mi fido ciecamente... capisci?» guardo per terra, massaggiandomi leggermente il braccio sano.
«Comprendo, Wanda» dice lui, alzandomi il mento e portando il mio sguardo su di lui.
«Okay» mi affretto a dire «Sono venuta qui per farmi visitare... credo che perdere tempo non serva a nessuno...»
Lui accenna un sorriso. «Come vuoi. Siediti sulla branda mentre io vado a prendere alcune cose...»
Si allontana e scompare dietro la tenda mentre io mi sistemo su una branda ricoperta da un telo bianco.
Il rumore delle molle della branda mi entra nelle orecchie, facendomi sobbalzare un paio di volte.
Jess, dopo essere sparito per qualche minuto dietro la tenda, ricompare con alcune cose in mano: un barattolo quadrato e delle bende.
Lo guardo mentre si sistema su una sedia, afferrata in precedenza da dietro la scrivania.
Stendo il braccio e lo vedo aprire il barattolo quadrato, raccogliendo con due dita una crema color nocciola.
Me la massaggia sul polso e poi si concentra. Una fitta di dolore mi percorre la schiena. Sospiro.
Lui chiude gli occhi e fa la stessa identica cosa dell'altra volta; le labbra formano parole che non riesco a sentire.
Dopo questo, mi rimette una benda che mi avvolge sul polso.
Non sono più spaventata da lui. È una persona buona non lo metto in dubbio, ma c'è qualcosa di strano... qualcosa che non riesco ancora a comprendere...
Dopo aver finito di medicare il mio polso, mi guarda. I suoi occhi neri incontrano i miei e stiamo così per un po' finché io non distolgo lo sguardo imbarazzata.
Con la coda dell'occhio vedo il suo sguardo ancora fisso su di me. Deglutisco a vuoto. La mia bocca è asciutta.
"Cosa mi sta succedendo?" scuoto la testa "Riprenditi".
In quel momento sento le sue dita afferrare il mento.
Lo alza delicatamente e i miei occhi incontrano nuovamente i suoi.
Cerco di dire qualcosa, ma dalla bocca non mi esce niente.
Sono incapace di parlare.
"Forse non serve parlare. Uno sguardo può fare intendere più cose... però non ne sono sicura..."
Le sue dita non si staccano dal mio mento. Sono calde. Un brivido mi percorre la schiena.
Sussulto. Non so perché l'ho fatto.
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LOST GENERATION
Science FictionDall'autrice di "Wolf Legacy" @Silvie_Marie Un gruppo di sopravvissuti di un'invasione aliena deve, con le sue forze, sconfiggere il nemico. Tra questi si cela un segreto. Trama: 2019. Il mondo non è più come prima. L'umanità è quasi sul punto d...