WANDA

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Mi sveglio. Sbatto le palpebre. Due visi preoccupati mi guardano.
Riconosco subito gli occhi marroni. Jess. E dopo un po' quelli di Daniel.
Alzo gli occhi al cielo appena lo vedo. La sua presenza mi da' fastidio e non so nemmeno perché sia qui.
Alzo il busto, per appoggiare la schiena sul cuscino.
Daniel lancia un'occhiataccia a Jess.
«Ti senti bene, Wanda?» mi domanda il primo.
«Sì.»
Lui mi guarda sconcertato. «Davvero?! Non senti nessun dolore, nessun giramento di testa, niente?»
Mi stringo nelle spalle. «Perché, dovrei?»
«No, forse è meglio così.» il suo tono è duro, ma gli occhi sono confusi.
Jess sembra aver riacquistato vitalità nello sguardo. «Te lo avevo detto!» esclama entusiasta a Daniel.

Lui inarca un sopracciglio. «Jess, non sappiamo se realmente abbia funzionato...»
Jess mi lancia un'occhiata sorridendo.
«Qualcuno mi vuole spiegare che cosa dovrebbe aver funzionato? Sono davvero stufa di questi segreti!»
«Tu non ti devi preoccupare.... Noi abbiamo tutto sotto-con....» replica Daniel.
«Ah, se sotto-controllo vuole dire tenere nascosto alla persona interessata la verità... Beh, allora sì che hai tutto sotto-controllo!» esclamo esasperata da tutta questa maledetta situazione.

"Non ho scelto io di essere ciò che sono.... E non avrei mai voluto esserlo."

"Lo so, Wanda, ma non essere così dura con te stessa, dopo tutto, ciò che sei non è una maledizione...." Aggrotto la fronte dopo aver sentito questa frase... Okay, forse sarò anche sconvolta da questa situazione, ma non mi sembra di essere diventata pazza. Sono più che certa che quella frase non è uscita dal mio subconscio e allora da chi?

La voce di Daniel mi distrae dai miei pensieri, facendo ritornare il mio sguardo su di lui.
«Posso capire che sei curiosa di sapere tutta la verità, ma credimi questa è meglio non scoprila, perché una volta che sai tutto, sarei in un costante pericolo e non é ciò che vogliamo per te, Wanda....»

Inclino la testa di lato e squadro da capo a piedi Daniel. Non ho mai pensato che a uno come lui potesse importare la situazione di una ragazza come me. Voglio dire, con me c'è solo da perdere tempo....

"Beh, io non lo credo, sai..." Un'altra volta quella voce ricompare nei miei pensieri.

Scuoto la testa per togliermela di dosso. Sarà solo la mia vocina interiore che vuole farmi degli scherzi di cattivo gusto...

«Perché ora ti sembra che viva una situazione che si può definire normale e non in constante pericolo? Sai, che da quando sono in questo gruppo, sono successe cose oltre la mia immaginazione: sono stata quasi presa da una pattuglia di Ibridi, ho scoperto che voi avete dei poteri... Per favore, risparmiami la tua lezione di vita... Se non vuoi che sia in pericolo, perché non mi dici la verità, invece che tenermela nascosta? Magari se so qualcosa di più sul mio nemico o di me stessa, saprei anche cavarmela.... Più di così, almeno...»

Jess, che prima era rimasto tranquillo, ora sta fulminando con lo sguardo Daniel, rimasto spiazzato dalle mie parole.

"Forse ho esagerato?" mi chiedo, confusa dalla sua reazione.

"Forse un pochino..."

Per l'ennesima volta, quella voce fa capolino nei miei pensieri, facendomi riflettere. Io non avrei mai pensato una cosa del genere.... Allora se non sono stata io e nemmeno la mia vocina, chi è stato?

Guardo attentamente Daniel e Jess, ma nessuno dei due sembra aver parlato.

Mi guardo le mani confusa.

Sollevo lo sguardo quando sento dei passi. Daniel se ne sta andando con sguardo esasperato.

«E se avesse funzionato?» Jess mi sorprende dalla rapidità con cui formula una frase che avrei voluto formulare io.

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