WANDA

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Non ci posso credere che abbia baciato quella ragazza...

Non è da lui...

"Ma tu cosa ne puoi sapere di che cosa è capace, se a malapena riesci a comprendere cosa sei in grado di fare tu...."

La mia vocina interiore riesce sempre a trovare il momento giusto per fare commenti perfidi.

La ignoro continuando a seguire la luce.

Quando la raggiungo, mi accorgo di essere finita ad una festa con tanto di falò.

"Fantastico! Che geniali che siete!

Così sicuramente gli Ibridi ci troveranno!!"

Mi fermo in prossimità di un albero, appoggio la schiena sul tronco e osservo cosa vogliono fare i miei compagni di avventure.

Alcuni ballano senza smettere un solo secondo di ridere, altri sembrano aver deciso di giocare a qualche sorta di gioco con una bottiglia vuota, i rimanenti sono seduti su dei tronchi in prossimità del falò e sembrano avere visi e occhi spenti, come se tutta la loro speranza si fosse spenta con un battito di ciglia.

Faccio vagare il mio sguardo su tutti quei visi, tele per le ombre oscure, e in quel preciso momento realizzo di non sapere niente su di loro.

Del resto, cosa pretendo da me stessa? La maggior parte del tempo l'ho occupato a tirare fuori dalla bocca di Daniel la verità o a scappare da persone che nemmeno conosco, che mi vogliono per dei poteri che possiedo. Onestamente non ho scelto io di avere questi poteri. Anzi, se fosse stato per me, sarei già scappata da questo gruppo.

"E allora perché non l'hai fatto?"

Per l'ennesima volta sento questa vocina interiore. E' davvero fastidiosa.

Non rispondo.

"Wanda, la codarda, è inutile che lo neghi anche a te stessa; è ben visibile: tu hai bisogno di questo gruppo, perché ti aiuteranno, mentre da sola sai che non ce la farai mai."

Ora basta! "Primo non sono codarda, secondo io non ho bisogno di loro per cavarmela in questo mondo ormai sull'orlo del crollo, terzo, finiscila di parlare." ribatto, acida.

Sento la vocina ridere. Scuoto la testa per dimenticarmi di lei.

Bene, devo trovare qualcuno da avvisare. Okay, Daniel non è il candidato perfetto, quindi dovrò avvisare Chris, che sicuramente non sarà caduto in questo passatempo, solo per dimenticare per una sera la realtà.

"Fantastico!" Ripasso con lo sguardo ogni viso, sperando di trovarlo, ma non lo vedo.

L'unica costante in questa ricerca inutile è che il falò è messo meglio di me. Mi sento proprio come quei piccoli frammenti di legna che cadono sul terreno e vengono spenti dal freddo contatto con la terra.

Il mio freddo contatto è la realtà.

Penso a qualcun altro da poter avvisare, ma gli unici due che mi vengono in mente sono: Matt e Jess. Gli unici che conosco.

In realtà, non conosco nessuno realmente, ma almeno so i loro nomi. E' già tanto, visto che gli altri per me sono solo visi senza identità.

Forse anch'io dovrei lasciarmi andare per una volta.

Una sola volta e forse questa storia mi sembrerà più reale.

Faccio una smorfia. "Veramente non lo sarà mai."

La ragione mi dice di non farlo e di stare allerta, ma il mio corpo mi implora di farlo. Non ce la può più fare così. E neanche io.

Una mano mi tocca la spalla, facendomi sussultare ed emettere un gridolino, soffocato dal baccano di tante voci che si sovrastano l'una sull'altra.

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