26 - Stiamo cadendo nelle vecchie abitudini?

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Sul soffitto vidi le varie luci esterne fondersi l'una nell'altra. Era tutto tranquillo, troppo tranquillo.
I miei pensieri si sovrapponevano.

"Che cosa farò?"
"Non so cosa voglio."
"Ugh, mi odio cazzo!"

Fissavo il soffitto ormai da un'ora. Piano piano questa posizione diventava scomoda, mi girai su un fianco e notai il bel viso di Bill.

Aveva il sonno molto tranquillo. Non emetteva alcun suono né si muoveva molto. Esattamente il contrario di Tom, si svegliava spesso, cambiava continuamente la posizione in cui dormiva e talvolta parlava anche a bassa voce. Penso che avesse gli incubi ogni notte, li avrei anch'io se avessi fatto così tante cose terribili.

I dread bianchi e i capelli neri e lisci di Bill erano legati insieme in uno chignon basso e disordinato. Senza trucco, assomigliava esattamente a Tom, era logico ma comunque insolito vederlo così. Le sue labbra erano leggermente socchiuse, sembrava così tranquillo.

Gli accarezzai una ciocca sciolta dal viso. La sua bellezza... la loro bellezza non poteva essere espressa a parole. Bill e Tom erano davvero gli uomini più belli che avessi mai visto. Ai tempi prendevo in giro quelle ragazze che erano ossessionate dai ragazzi solo perché erano belli. Adesso ero allo stesso modo... Ovviamente Bill non è solo bello, è dolce e gentile e ha davvero un buon cuore.

Ma Tom, non so cosa vedessi in lui, è... puro orrore. Aveva appena sparato a quella donna! Certo, era una stronza fastidiosa, ma voleva solo mostrargli cosa era successo tra me e Bill. Non era stata colpa sua e lui l'aveva semplicemente uccisa. È tutto così malato! È così malato!

Trattenni il respiro per un momento quando notai che Bill si muoveva. Lo fissai per assicurarmi che non si fosse svegliato.

Decisi di prendermi un momento per calmarmi prima di svegliarlo davvero. Indossavo pantaloni lunghi del pigiama e una maglietta, quindi uscii nel corridoio per fare un giro.

Aprii lentamente la porta e la luce entrò dalla fessura. Corsi velocemente e richiusi silenziosamente la porta. Mi facevano male gli occhi a causa della luce e ci vollero alcuni secondi per abituarmi alla luce.

Un'alta figura maschile era appoggiata al muro, poche porte più in là. Strinsi gli occhi per guardarlo meglio.

Oh cazzo.

Tom mi guardava dritto negli occhi. Iniziai a farmi prendere dal panico ma mi ricordai delle parole di Bill. Non mi avrebbe mai ucciso. Spero che avesse ragione, perché in quel momento sembrava che stesse per uccidermi.

Si staccò dal muro e venne verso di me. "È lì?" Chiese con rabbia ma ancora a bassa voce, ormai era proprio di fronte a me.

Immagino che mi ci volle troppo tempo per pensare a una risposta. Prese la chiave ma io subito nascosi la mano dietro la schiena.

"Come ci hai trovato?" Gli chiesi cercando di distrarlo.

Fece finta di soffocare una risata. "Andiamo Taylor, l'hotel più costoso più lontano da casa? Per favore, non devi essere Sherlock per capirlo."

Ad essere onesti, mi aspettavo che il suo umore fosse molto peggiore.

Raggiunse la mia schiena ma l'ho respinsi. "Stai iniziando a farmi incazzare Taylor." La sua voce adesso era più cupa, più seria.

"Che cosa farai? Ucciderai davvero tuo fratello?" Glielo chiesi e lui fece una pausa.

La sua mano era ancora stretta intorno alla mia vita.
Alzò lentamente lo sguardo su di me, i suoi occhi erano più scuri e spaventosi che mai.

"Ti ha baciato, cazzo! Ha pomiciato con te Taylor! Anche se sa benissimo che io-" Si interruppe e abbassò lo sguardo sul pavimento.

"Tu cosa?" Gli chiesi.

"Non ha importanza, cazzo, okay?! Sei mia Taylor, capito?E lui lo sa!" Rimasi a bocca aperta.

"Non sono tua! Capisci? Maiale!"

I suoi occhi si fissarono immediatamente su di me. Sulle sue labbra c'era un sorrisetto diabolico. "Oh, stiamo cadendo nelle vecchie abitudini?"

Adesso avevo davvero paura.

"Adesso dammi quella maledetta chiave o dovrò picchiarti... fino a farti perdere i sensi." Deglutii.

"Tom, te lo giuro, se gli fai male. Non mi vedrai mai più."

Ogni emozione scomparve dal suo volto. Come se la consapevolezza lo avesse colpito.

"Quindi hai scelto lui al posto mio?"

Temevo questa domanda. Perché io stessa non conoscevo la risposta. "Io-uhm io non-" balbettai.

"COSA TAYLOR?! CAZZO PARLA!" Urlò, dando un pugno al muro proprio accanto a me. Sussultai quando le lacrime mi riempirono gli occhi, ma non le lasciai scorrere.

"Capisco, solo perché tu lo sappia, non hai più bisogno di tornare a casa. Se mai più rivedrò te o Bill, vi ucciderò."

Mi guardò in faccia ancora per qualche secondo, poi si voltò e scomparve dietro le porte argentate dell'ascensore.

Non volevo lasciarlo andare. Avrei voluto urlare il suo nome ma non potevo. Crollai e alla fine lasciai uscire le lacrime. L'avevo davvero visto per l'ultima volta?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 23, 2023 ⏰

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