5 - Vecchie Abitudini

3.2K 184 224
                                    

Dopo di che allontanai da me la parte superiore del suo corpo, il che mi fece barcollare. Potei notare che qualcuno mi stesse guardando, poteva essere solo Tom, perché nella parte posteriore dell'aereo c'era solo la sua stanza, Bill, Georg, Gustav e i due piloti avevano le loro stanze nella parte anteriore.
Mi girai lentamente nella sua direzione e mi fissò.

"Che cosa sta succedendo qui?" chiese lentamente, come se stesse cercando di non perdere il controllo.

La hostess si alzò dal tavolo e si spinse davanti a me in modo che Tom dovette guardarla.
"Cosa sta succedendo qui? Questa puttana è pericolosa! Mi ha quasi steso! Dovresti licenziarla."
Sapevo che 'licenziarla' significava uccidere, una volta che lavori per Tom Kaulitz non ne esci vivo.
Mentre disse questo feci un passo di lato in modo da poter vedere Tom, ma era ancora nella parte posteriore. Lo esaminai molto da vicino, i suoi occhi erano ora pieni di rabbia e strinse la mascella, potevo percepire quanto stesse cercando di non impazzire.

"Emma, penso che dovresti davvero andare adesso."

Mi lanciò uno sguardo da stronza, ma non appena sentì il suo nome uscire dalla bocca di Tom, la sua testa scattò nella sua direzione.

"Cosa? Stai davvero scegliendo questa vacca al posto mio? Senti.. se è a causa del nostro litigio, mi dispiace-" fu interrotta da Tom che le diede uno schiaffo in faccia, inciampò di lato e poi cadde in ginocchio, alzò lo sguardo verso di lui scioccata, con le lacrime che iniziarono a rigarle le guance.

"Tu.. tu mi hai colpito!"

Le corse incontro e l'afferrò per le spalle come se non pesasse nulla, la sbattè contro la porta.
"Ringrazia che è stato solo uno schiaffo. Se insulti Taylor ancora una volta o semplicemente la guardi nel modo sbagliato, ti faccio saltare la testa. Hai capito?"
Mi guardò, i suoi occhi si spalancarono mentre si rendeva conto di chi fossi.

Lo guardai scioccata, non vedevo questo lato di lui da molto tempo. Il suo "alto" come diceva Bill.
Lei si limitò ad annuire e scomparve dietro la porta.
Mi appoggiai al tavolo guardando Tom, sospirò e chiuse gli occhi, volevo avvicinarmi a lui e abbracciarlo, ma non ne ero sicura dato che si era appena scopato quella hostess.
In generale, l'intera situazione era confusionaria, le cose che Bill mi aveva appena detto e il fatto che ora si stesse scopando qualcun'altra e mi stesse ignorando, semplicemente non combaciavano.

Ma ora, questa notte, nelle mie condizioni, non potevo farci niente, l'alcol stava lentamente svanendo, ero ancora ubriaca ma non abbastanza da dimenticare l'intera faccenda per almeno una notte. Mi allontanai da Tom e andai verso il tavolo, la vodka era vuota ma la bottiglia di champagne che Bill aveva portato qui era ancora mezza piena, mi sporsi sul tavolo e presi la bottiglia, poi mi voltai di nuovo, Tom mi stava guardando. Il suo viso era ancora arrabbiato, ma ora i suoi occhi erano pieni di pura tristezza, non avevo paura di lui, ora era di nuovo il Tom normale, si chinò leggermente di lato per guardare dietro di me.

"Hai bevuto tutta la bottiglia da sola?!" chiese con voce preoccupata.

"No... nemmeno la metà e diverse ore fa quindi non preoccuparti."

Avvicinai lo champagne alle labbra e vidi Tom venire verso di me, sapevo esattamente cosa stava facendo così misi rapidamente la bottiglia dietro di me.
Si fermò di fronte a me.

"Taylor, dico sul serio, non abbiamo un medico a bordo, sei abbastanza ubriaca." Disse mentre mi guardava dritto negli occhi.

"Perché ti interessa? Se non avessi litigato con la tua hostess, sarei rimasta qui da sola tutta la notte e avrei bevuto quanto volevo."

Aprì la bocca ma la richiuse prima di dire qualcosa, distolse lo sguardo e rifletté per qualche secondo.

"Perché Bill ti ha lasciato da sola?"

Mi ricordai del nostro bacio, pensai velocemente e decisi di dirgli metà verità, glielo avrei detto, ma non volevo mettere nei guai Bill.

"Bill era completamente ubriaco, quindi l'ho portato a letto."

Tom mise di nuovo un po' di distanza tra di noi. Questo mi fece tirare fuori lo champagne da dietro la schiena per tenerlo in grembo, si voltò verso la mini TV per guardare l'orologio, erano le 5:30 del mattino ormai. Sorseggiai lo champagne, e guardai i suoi bei lineamenti, la barba corta gli stava davvero bene. Mentre ero distratta mi strappò di mano lo champagne, mi alzai e cercai di riprendermi la bottiglia.

"Ehi! Ridammela!" Sollevò la bottiglia e io mi alzai in punta di piedi.

Quella fu la prima volta che lo vidi sorridere da quando... non lo so nemmeno dato che raramente sorride. Guardai i suoi bellissimi occhi castani e lui i miei, poi il suo sguardo si posò sulle mie labbra. Non ce la facevo più, le mie labbra si schiantarono contro le sue, barcollò un po' all'indietro e lasciò cadere la bottiglia. Ma non interruppe il bacio, si sporse di nuovo in avanti e iniziò a baciarmi più forte, più intensamente.

Sentii le farfalle nello stomaco, non mi ero resa conto di quanto mi mancassero le sue labbra, quelle labbra che erano fatte per me. Le sue mani scivolarono lungo i miei fianchi, mi afferrò per il fianco e mi strinse più vicino a lui. Le mie braccia erano sulle sue spalle, si chinò un po' e mi strinse le natiche, io capii il suggerimento e saltai. Tom mi portò al tavolo e mi fece sedere, mi baciò sul collo e io gemetti il suo nome. Questo gli fece alzare lo sguardo su di me, i suoi occhi erano pieni di lussuria, mi spinse leggermente verso il basso e mi baciò, ma questa volta dolcemente e pieno d'amore.
Mi accarezzò l'interno del braccio e si fermò al mio polso, poi smise di baciarmi, appoggiò un braccio sul tavolo e mise distanza tra noi.

"Perché ti fermi?" Sussurrai.

Mi guardò il polso, poi si raddrizzò di nuovo. Sapevo che qualcosa non andava, da quando ci eravamo rivisti si tratteneva.

"Dovresti andare a dormire tra 8 ore saremo a Tokyo."

Mi misi a sedere e guardai anch'io il mio polso. Me ne ero completamente dimenticata, la mia cicatrice, guardò triste il pavimento.

"Tom..." mi interruppe.

"Dai." Tornò verso di me e mi sollevò, avvolse un braccio intorno alla parte posteriore delle mie ginocchia e l'altro intorno alla mia schiena.

"Puoi dormire nel mio letto." Disse dolcemente prima di sdraiarmi sul suo letto.

La sua stanza era più grande e più lussuosamente arredata di quella di Bill, mi coprì con la coperta. Riuscivo a malapena a tenere gli occhi aperti.

"Buonanotte Taylor."

È stata l'ultima cosa che ho sentito.

3. Beautiful lie 2 -Tom Kaulitz (ITA) by billysbluecarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora