Riuscivo a malapena a tenere gli occhi aperti. "Buona notte Taylor." Fu l'ultima cosa che sentii.
La testa mi stava scoppiando, aprii gli occhi e notai che ero in una stanza che non avevo mai visto prima. Alzai le mani per massaggiarmi le tempie e cercai nella mia mente il mio ultimo ricordo, avevo messo Bill a letto e poi decisi di bere altri bicchierini. Com'ero finita in questa stanza? Quando mi guardai intorno più da vicino mi fu subito chiaro di chi fosse questa stanza.
Solo uno di loro indossava la bandana e dei jeans così grandi e larghi. Inoltre, quella stanza era ancora più lussuosa del resto dell'aereo.
Non riuscivo a ricordare niente e ero nella stanza di Tom... Guardai velocemente sotto le coperte per vedere se indossassi ancora il vestito, per fortuna lo avevo ancora addosso, o sfortunatamente? E una domanda molto importante, perché ero al posto della hostess? In realtà non m'importava cosa fosse successo, ero contenta di essere nel suo letto e che non ci fosse lei al posto mio.
Accanto al letto c'era un piccolo sgabello con dei vestiti che mi sembravano familiari, erano i miei vestiti, Tom doveva averli scelti per me. Mi avvicinai allo specchio e alla fine mi tolsi quel dannato vestito. Guardai il mio riflesso nello specchio, da quando mi svegliai dal coma non avevo mai veramente guardato il mio corpo. Nutrirmi solo di cibo artificiale mi aveva fatto perdere qualche chilo, ma ciò che era molto più evidente erano le cicatrici.. Sapevo che con il tempo sarebbero diventate più chiare ma dovevo ancora abituarmici, presi i vestiti e li indossai velocemente.
Entrai nel salotto, vidi Bill, Gustav, Georg e Tom seduti al tavolo a fare colazione, guardai l'orologio ed era l'una, il che significava che tra un'ora saremmo arrivati a Tokyo. C'era silenzio nella stanza, ma Gustav fu il primo a parlare.
"Fammi indovinare... hai i postumi di una sbornia."
Mi stropicciai gli occhi. "Sì, circa."
"Emma!" gridò Tom.
La porta si aprì ed entrò la hostess. "Si signore?"
Roteai gli occhi, la sua voce mi stava di nuovo facendo incazzare.
"Potresti portare a Taylor un bicchiere d'acqua e qualcosa per il mal di testa?"
Si voltò nella mia direzione, potei vedere che la sua mascella aveva un livido sul lato, Tom l'aveva colpita? È per questo che lei non era più nella sua stanza, ma io sì? Per avere la miglior scelta nel suo letto?
Mi sorrise. "Ovviamente." Tornò verso la porta e io la guardai.
Bill si mise da parte e mi fece cenno di sedermi accanto a lui, mi sedetti e di fronte avevo Tom. Lo guardai, ma guardò tristemente il suo toast intatto.
Il fatto di non ricordare nulla mi faceva sentire insicura, avevo fatto qualcosa di brutto o imbarazzante? Guardai Bill e cercai di ricavare qualche informazione dal suo comportamento, si comportava normalmente."Grazie Taylor, ho sentito che mi hai messo a letto ieri sera, davvero non ricordo niente." Disse mentre ridacchiava leggermente. Almeno una cosa buona.
"Sì, dopo quello non ricordo più niente."
La testa di Tom si alzò di scatto per guardarmi, notai che volesse dire qualcosa, ma la sua bocca rimase chiusa. Poi la hostess tornò e mi mise davanti un bicchiere d'acqua e una pastiglia per il mal di testa.
"Ecco, spero che ti sentirai meglio presto."
Disse con un ampio sorriso sulle labbra e un tono leggermente ironico. Mi sembrava quasi che fosse felice che io stessi male."Bene grazie." dissi con un tono ironico almeno quanto il suo.
Uscì di nuovo, finalmente. Prima presi la pillola, poi il bicchiere d'acqua e la buttai giù per la gola. Sentivo gli occhi di Tom su di me, che seguivano ogni mia mossa. Lo guardai negli occhi, i suoi bellissimi occhi castani, non interruppe il contatto visivo come faceva di solito, sentivo le mie palpebre diventare pesanti, il mio corpo si stava indebolendo e tutto quello che volevo era dormire. L'ultima cosa che vidi fu Tom, mi disse con la bocca un "ti amo" e poi le mie palpebre cedettero e tutto diventò nero.
TOM P.O.V.
I suoi occhi si chiusero, mi alzai rapidamente per prenderla.
"Cos'ha che non va?" chiese Bill preoccupato, mentre la presi tra le mie braccia.
"Niente, ha solo preso una dose molto alta di sonnifero." dissi mentre mi avvicinavo all'altro tavolo e la mettevo sulla panca.
Mi sedetti accanto a lei e le sollevai la testa per mettermela in grembo, era così bella, Bill mi seguì e si sedette di fronte a me.
"Perché stai facendo questo?" chiese, perplesso.
Nemmeno a lui dissi del mio piano, sapevo quanto gli piacesse Taylor, avrebbe cercato di persuadermi a non farlo, ma alla fine non potevo permettergli di riuscirci.
"Bill... Taylor non starà più con noi, noi... io le ho rovinato la vita. Non sarà mai al sicuro con noi! È meglio per tutti, lei inizierà una nuova vita... senza di noi."
Bill mi guardò scioccato, potevo vedere quanto fosse triste, un po' troppo triste, volevo chiederglielo, ma mi interruppe.
"Ecco dove ti sbagli, Taylor non si arrenderà con te. Ci cercherà, da sola, a Tokyo! Tutti i nostri nemici sanno che aspetto ha!" Bill aveva centrato il punto.
"Ma tutti pensano che sia morta! E poi avrò sempre qualcuno che si prenderà cura di lei" dissi.
"Tutto questo è così stupido! Cosa farai quando scoprirà che era incinta di te? E lo scoprirà ."
La rabbia e la tristezza crescevano dentro di me, finora nessuno aveva osato parlarmi del nostro bambino. Le lacrime sgorgarono nei miei occhi, guardai Bill.
"M-mi dispiace tanto. Non stavo pensando." Disse mentre si guardava rapidamente le mani.
"Vai, lasciami solo con lei in questi ultimi minuti."
Bill si alzò immediatamente e andò da Georg e Gustav, disse loro qualcosa e pochi secondi dopo scomparvero tutti e tre dalla stanza.
La guardai, le lacrime scorrevano sulle mie guance.
"I-io ti amo così tanto Taylor. Mi dispiace così tanto per tutto quello che ti ho fatto, per tutto quello che hai dovuto affrontare a causa mia. È meglio per te, anche se non vorrai crederci all'inizio.
So che mi cercherai ma non mi troverai.
Spero solo che tu possa trovare un uomo che ti renda felice e ti faccia lasciare Tokyo per sempre".L'aereo atterrò e portai Taylor alla macchina che l'avrebbe porta al suo appartamento, l'uomo che d'ora in poi si sarebbe preso cura di lei mi aprì la portiera. La misi sul sedile posteriore, era il momento dell'addio.
"Ti amo." sussurrai e baciai le sue tenere labbra un'ultima volta.
Per un momento pensai di fermare tutto e portarla con me ma mi ripresi e chiusi la portiera. Andai dall'uomo e gli diedi un biglietto.
"Metti questo nella sua stanza così lo vedrà quando si sveglierà." Lui annuì e fece per voltarsi, lo afferrai per una spalla.
"E un'altra cosa, non deve mai scoprire che la stai proteggendo. Chiamerai Bill ogni giorno e lo aggiornerai, se succede qualcosa, la proteggerai con la tua stessa vita. Non deludermi."
"Va bene, capo, puoi contare su di me."
Disse e salì in macchina.Li guardai mentre scomparivano lentamente dall'aeroporto.
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3. Beautiful lie 2 -Tom Kaulitz (ITA) by billysbluecar
FanfictionTraduzione del sequel di A beautiful lie - Tom Kaulitz L'autrice originale è billysbluecar. ‼️‼️ ‼️TRIGGER WARNING‼️‼️‼️ ALCUNE SCENE POTREBBERO INCLUDERE STUPRI, TAGLI E TENTATI SUICIDI! (Contiene persone mature e temi oscuri come ad esempio espl...