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Jungkook indossó la propria divisa, era pronto per ricominciare con il proprio lavoro.
Da quando dopo un mese prima si era preso una pausa dal proprio distretto e da tutto lo stress del caso che lo aveva coinvolto un anno prima, era finalmente pronto a tornare dalla propria squadra.
Aveva rivoluzionato il proprio distretto, dopo l'arresto di Min-ho e la morte di Myung-Dae .
Era salito a capo del suo distretto, mentre Yoon e Taehyung erano saliti di grado insieme a lui.
Quando lui non c'era, Yoon e Taehyung avevano voce in capitolo.
In quel mese aveva fatto un altro passo importante per la propria vita, aveva sposato Jimin ed erano andati a vivere insieme.
Lanció uno sguardo sulla foto che teneva sul proprio comodino, che lo ritraeva insieme a Jimin.
Sorridenti e spensierati.
Sentì il proprio cellulare squillare proprio in quel momento.
Finì di allacciare l'ultimo bottone della divisa e lo prese, accettando la chiamata.
- Ciao.. -
Disse con voce bassa e leggermente roca, dovuta al fatto che si fosse svegliato da poco.
"Hey Agente.. Come ti senti? Pronto per ricominciare.. ?"
- Non del tutto ma , sapevamo entrambi che prima o poi avrei dovuto tornare.
Tu invece? Come ti senti? -
Sentì il fruscio delle coperte, era evidente che Jimin fosse ancora tra le lenzuola.
"Non mi piace aprire gli occhi e pensare che non sei qui con me.."
- Quando torni? -
"Presto.. È una promessa.. Papà vuole avermi qui ancora per qualche giorno.. Stasera, videochiamata? Ho bisogno di vederti.."
- Che c'è.. senti la mia mancanza? -
Jimin emise una risata che gli risuonó all'orecchio.
A Jungkook piaceva farlo ridere, piaceva ascoltare quel suono.
"Perchè tu non senti la mia mancanza.. agente?
Sono settimane che non posso baciarti o.. Toccarti.
Vogliamo farla questa videochiamata?"
- Jimin-ah.. Ho proprio voglia di vederti.
Saró a casa per le 9.. Avremmo la nostra videochiamata a quell'ora.. -
"Non vedo l'ora.. Hey agente.. Cerca di tenerti pronto."
Jungkook emise una risata, era evidente che la lontananza non fosse facile per nessuno dei due.
Quella videochiamata sarebbe stata non di certo innocente e lo sapeva bene questo.
- Devo scappare.. Ci sentiamo questa sera.. Ti amo.. -
"Ti amo Agente e stà attento."
Detto questo Jungkook portó il cellulare nella tasca dei pantaloni e prese il cappotto indossandolo.
Scese le scale di casa e raggiunse la cucina.
Aveva proprio bisogno di una tazza doppia di caffè.
Aveva bisogno di svegliarsi del tutto.
Versato il caffè, nè bevette subito un sorso.
Addossato al piano della cucina portó lo sguardo fuori dalla finestra.
Era cosi silenzioso senza Jimin.
Sentì un auto fermarsi nel proprio vialetto, si spostó per controllare chi fosse e vide scendere dalla parte del guidatore Yoon.
Probabilmente aveva deciso di prelevarlo lui quella mattina, dopo tutto era stato un mese lungo questo.
Jungkook non attese che l'amico e collega bussasse alla porta, la aprì sorridendo ampiamente all'amico.
Yoon lo abbracció subito, senza aggiungere niente.
A quel punto il moro ricambió quell'abbraccio.
- Vecchio mio.. Ti vedo in forma.. -
Yoon sorrise allontanandosi per poterlo guardare.
- Non posso dire lo stesso di te, non sei riuscito a riposare in questo mese di relax? -
- Ho provato a farlo.. -
- Il ragazzino non ti dà tregua? -
Chiese e Jungkook scosse appena la testa.
- Jimin sà come tenermi buono.. Sarei più rilassato sè fosse qui, in giro per casa.. -
- Avete litigato? -
Jungkook gli fece cenno di entrare per qualche minuto in casa, offrendogli del caffè.
Che Yoon gradì molto.
- No .. È a Busan da una settimana. -
- A Busan? -
Jungkook annuì piano portando la propria tazza sul lavello, tornando poi a guardarlo.
- Il padre gli ha proposto di partire con lui per Busan, vuole recuperare il rapporto padre e figlio.
Jimin ha accettato.. Dopo tutto sono stato il primo a dirgli di provare a dare una possibilità a suo padre.. Ma.. -
- Ma ti manca averlo qui.. -
Annuì, scrollando poi le spalle.
- Tornerà fra qualche giorno.. Per ora posso sentirlo tramite chiamate o videochiamate.. Approposito, al distretto come stà andando?
Qualche nuovo caso? -
Yoon annuì appena, buttando giù l'ultimo sorso di caffè.
- Sono venuto a prenderti proprio per questo motivo.
Stamattina abbiamo avuto una visita.
E un nuovo caso che penso sia meglio
Lavorarci insieme, ho lasciato le solite cose a Hoseok.
Sai no? Casi minori che ci portano via tempo.
Litigi fra vicini.. Qualche vecchia signora che si lamenta del cane dell'amica.. furti nei negozi..
mentre questo.. Temo che sará un caso più complicato amico mio.
Non só sè sia allo stesso livello di quello di Jimin ma.. Potrebbe.
Non guardarmi cosi, sai cosa intendo quando lo chiamo "il caso di Jimin"
Quel ragazzino dopo tutto non è cosi male come pensavo.
Non dirglielo, potrebbe montarsi la testa ..
Incontrarlo dopo tutto ti ha fatto del bene.
Sei molto più sereno.. adesso.
E per questo gliene sono grato. -
Jungkook sorrise all'amico, avviciandosi e portando una mano sulla sua spalla.
- Farei di tutto per Jimin, lo sai no? -
- È questo che mi preoccupa.. Daresti la vita per lui. -
- Lui l'ha fatto Yoon.. Per salvarmi ha quasi rischiato la sua vita. E lo sai..
Sè non fosse stato per lui, non sarei qui.. -
Detto questo i due uscirono di casa, Jungkook si assicuró di chiudere tutte le porte e inserire l'allarme.
Guidó Yoon al distretto, lui si addossó al sedile allacciando la cintura e controllando i messaggi.
Uno tra questi era di Jimin..
"Agente Fighting.!"
Accennó un sorriso, passando la punta delle dita sulla fede che portava al dito.
Rispose al quel messaggio.
"Torna presto da me.. Io faró in modo di tenermi al sicuro mentre non ci sei, non preoccuparti troppo.. Ti amo"
Spense il cellulare e lo rimise nella propria tasca.
- Vuoi dirmi di cosa ci occuperemo questa volta? -
- Un omicidio.. -
- Omicidio? -
Yoon annuì, svoltando a destra al semaforo.
- La madre ci attende al distretto, le ho detto di aspettermi li mentre venivo a prenderti.
Vuole parlare con te. -
- Yoon.. Stiamo parlando di una ragazzina? Di nuovo? -
- Un ragazzino, a dire il vero.
15 anni, liceale .
Frequentava il liceo giù in centro.
Mai dato problemi a scuola o in famiglia, ben voluto da tutti.. la madre è disperata.. -
- Il padre? -
Yoon scosse appena la testa.
- La madre ha avuto il ragazzo e il suo compagno all'epoca saputo della gravidanza sè l'è squagliata.. -
- Com è stato ucciso? -
Yoon fece schioccare la lingua per poi estrarre una sigaretta dal proprio taschino, portandola alle labbra.
Gesto che lo rilassava molto più di quando l'accendeva.
- la madre rincasando l'ha trovato impiccato alla tromba delle scale..
Si pensava ad un gesto volontario.. -
- E invece? Cos hanno trovato? -
- Due piccoli fori dietro il collo e un foro di proiettile alla schiena.. Il medico legale stà esaminando il tossicologico nel sangue.
Si pensa sia stato drogato e poi gli hanno sparato..
È evidente che poi abbiano voluto depistare le indagini e farlo sembrare un suicidio.. -
Jungkook guardó fuori dal finestrino, passando la mano sul proprio mento, pensandoci.
- I vicini hanno sentito nulla? -
- No, ma forse una bambina ha sentito qualcosa..
Un rumore.. Ma i genitori le hanno intimato di non dire niente sè non davanti ad un avvocato..
Ma nessuno ha sentito urlare.. -
- Che tipo di rumore ha sentito? -
- Diceva di aver sentito un tonfo sordo.. Poi più niente. Forse è stato il momento in cui l'assassino ha lasciato cadere il corpo del ragazzino..
Ma non possiamo saperlo.. -
Yoon parcheggió l'auto nel parcheggio del distretto, spegnendola e aprendo la portiera, fece scattare l'accendino e accese la sigaretta.
Facendo un tiro.
Annuì piano scendo dall'auto e aspettando l'amico.
Prese un lungo respiro, era tornato alla normalità.
Yoon spense la sigaretta e la rimise sul pacchetto.
Entrati tutti i presenti lo salutarono e lo accolsero tutti quanti felici.
Jungkook li salutó andando in ufficio, si avvicinó alla scrivania prendendo il fascicolo del ragazzino.
Lo aprì ritrovandosi il volto sorridendo di un ragazzo di 15 anni con una vita davanti a sè che gli era stata tolta.
E spettava a lui scorpire quale fosse il motivo.
Socchiuse gli occhi ripensando a "Rosè"
Anche lei erano stati spezzati sogni e speranze.
Da qualcuno della famiglia che avrebbe dovuto invece proteggerla.
Yoon gli si avvicinó portando la mano sulla spalla.
- Dopo un anno ancora ci pensi, vero? -
- Abbiamo a che fare con perdite di ragazzini.
Troppo giovani.
Che cos ha fatto questo ragazzo per perdere cosi la vita? -
- Lo scopriremo Jungkook.. -
Mormora, guardandolo .. richiuse il fascicolo e annui.
- Andiamo a parlare con la madre del ragazzo? -
Seguì Yoon fuori dall'ufficio, raggiungendo una piccola saletta che avevano creato per mettere a proprio agio chiunque avesse voluto recarsi al distretto.
Lì c'era una donna minuta, gli occhi arrossati e le labbra tremanti.
Jungkook sapeva cosa si provava quando qualcuno a cui teniamo davvero venga ucciso o ferito a morte.
Conosceva bene quella sensazione di disperazione.
- Signora Lim? Sono l'agente Jeon.. Vuole seguirmi? -
- Oh.. Agente Jeon.. Certo, h-ho bisogno di aiuto.. Voglio.. Oddio voglio scoprire chi ha fatto questo al mio bambino.. -
Jungkook si guardó attorno, alcune persone che erano li in attesa si voltarono a guardare.
- La prego mi segua in un posto più appartato.. -
La donna li seguì in ufficio.
Entrati la fecero accomodare di fronte alla scrivania.
Mentre Yoon rimase accanto alla porta, alle spalle delle donna, Jungkook si addossó alla scrivania di fronte alla Signora Lim.
- Mi parli di.. Suo figlio Dae-Ho .. -
- Agente, il mio bambino era.. Cosi buono.
Non posso immaginare di tornare a casa e .. non poterlo rivedere.
Eravamo soltanto io e lui.
Era tutto per me. -
Inizió a piangere, cosi Jungkook prese delle salviette porgendogliele.
- La prego di perdonarmi sè le sembro insensibile in questo momento ma sarebbe più semplice sè potesse ricordare com era in questi giorni suo figlio.
Aveva qualche preoccupazione?
Aveva notato qualche cambiamento nella sua routine.
È importante saperlo per avere un quadro completo della situazione. -
La donna prese una delle salviette asciugandosi le lacrime che continuavano a scenderle sul viso.
- Io.. Sono cosi confusa.
Mi sembrava fosse tutto normale.
Tornava da scuola e sembrava felice come al solito.
Si magari era preoccupato per i compiti ma, poi tornava sereno.
Forse.. -
- Forse? Continui la prego.. -
Mormoró guardandolo.
- Mio figlio aveva un cellulare, un cellulare che gli ha regalato mia sorella al suo tredicesimo compleanno, di solito non era cosi attaccato all'apparecchio , preferiva studiare e giocare ai videogiochi.
Ma ultimamente.. Ultimamente riceveva e mandava diversi messaggi.
Pensavo avesse una ragazza.. Non ci ho dato molto peso.
Quale madre non penserebbe che.. un figlio di 15 anni non possa scriversi con qualche compagna di classe. -
- Il suo cellulare, lo tiene lei o.. -
La donna scosse appena la testa, asciugandosi di nuovo le lacrime.
- Non hanno trovato il cellulare quando sono stati a casa mia. -
- Avró bisogno del numero di suo figlio e la compagnia telefonica.. Così potró richiedere i tabulati telefonici, scorpire quali numeri contattava suo figlio più frequentemente.
Scopriremo con chi si scriveva.
Scopriremo cos è successo a suo figlio.
Le chiedo solo di credere in me e nella mia squadra. -
La donna annui alzandosi e facendo un inchino in segno di saluto e di rispetto.
Sia Jungkook che Yoon ricambiarono l'inchino.
La donna lasció la stanza, mentre i due si guardarono senza proferire parola.
Fù proprio Jungkook a parlare per primo.
- Ho.. Un brutto presentimento.. Lo sai? -
- Só dove stanno andando i tuoi pensieri.. potrebbe essere che il ragazzino avesse una semplice relazione .. -
- Dobbiamo scoprire con chi si scriveva così assiduamente..
Richiedi il mandato per i tabulati telefonici del ragazzo e portameli.. -
- Sarà fatto! -
Yoon lasció la stanza, mentre lui decise di ricontrollare il fascicolo.
Tutto quello che il maggiore gli aveva detto in auto era scritto sù quei fogli.
Lesse il rapporto degli agenti.
"Nessun cellulare trovato.. Nessuna impronta digitale sulla corda legata al collo della vittima."
Non erano dei principianti.
Chiuse il fascicolo e guardó l'ora, erano le cinque del pomeriggio.
Jungkook vide Taehyung entrare nell'ufficio come al suo solito senza bussare.
- Hey Jk.. Finalmente sei tornato. Come vanno le cose? -
- Hey TaeTae.. Vanno bene.. Ci facciamo una bevuta? -
- Certo, offro io.. -
Jungkook si alzó e raggiunse il maggiore alla porta.
Aveva bisogno di una bella bevuta tra amici.
Raggiunsero il bar all'altro lato della strada.
Taehyung prese per entrambi una birra.
- Allora, come vá con Jimin? -
- È andato a Busan .. è da una settimana che è li.
Stà cercando di dare al padre modo di recuperare il loro rapporto.
Ma le cose vanno bene.. -
Bevette un sorso di birra, appoggiando poi il bicchiere sul bancone.
Guardando il maggiore.
- È da questa mattina che ho una strana sensazione e non capisco come mai.
Forse dovrei chiamare Jimin e assicurarme che stia bene. -
- Chiamalo.. -
Jungkook prese il proprio cellulare avviando la chiamata.
Uno squillo, due.. continuava a squillare ma non rispose.
- Sarà impegnato.. -
Esordì Taehyung guardandolo.
- Si.. Só che il padre vuole fargli vedere Busan mentre sono li.
Dopo tutto Jimin si era scordato come fosse la sua cittadina. -
Finì per bere un altra birra, poi un altra ancora non era ubriaco ma un pó più allegro di prima.
Taehyung lo riaccompagnó a casa più tardi.
- Ci vediamo domani al distretto Kook.. -
- Mmh mmh.. -
Disse scendendo dall'auto e salutando l'amico.
- Stai diventanto vecchio, ti ubriachi dopo due birre. -
- Buonanotte TaeTae.. -
Taehyung scoppió a ridere e ripartì, mentre Jungkook prese le chiavi e aprì la porta, spegnendo l'allarme una volta dentro.
Richiuse la porta togliendosi il cappotto e addossandolo li accanto.
Raggiunse il piano di sopra, andando dritto in bagno.
Aveva bisogno di un bagno caldo e da li a poco avrebbe avuto la videochiamata con Jimin.
Lasció che l'acqua rilassasse i muscoli delle spalle.
Stava decisamente meglio.
Uscito avvolse l'asciugamano attorno ai fianchi e nè prese uno strofinandolo sui capelli per asciugarli.
Raggiunse la propria stanza lasciandosi letteralmente andare contro la tastiera del letto.
Scattarono le nove e in quel momento il cellulare inizió a squillare.
Lo prese accettando la videochiamata di Jimin.
"Hey agente.."
- Hey.. Finalmente possiamo vederci.. -
Jimin sorrise e dio Jungkook non potè che guardarlo con desiderio.
Era cosi bello.
Quei capelli color argento che amava tanto e quel sorriso dolce.
"Agente, mi stai ignorando?"
- Come? Oh scusa.. è che mi manchi.. Mi sono perso a guardarti.. -
"Jungkook-ssi.. Vorrei tanto essere li.."
- Torna.. Puoi farlo? -
"Papà vuole portarmi a qualche festa in paese domani.. Ancora due giorni e saró li da te."
- Ho bisogno di toccarti.. -
"Oh agente.. Non sai quanto lo desidero.
Una settimana è cosi lunga."
Jungkook si portó il braccio dietro la testa, guardando Jimin negli occhi.
Jimin era sul suo letto, rilassato sotto il piumone.
"Agente, possiamo sempre divertirci anche cosi no?
Una videochiamata hot.. Ti vá?"
- Tuo padre sarà nei paraggi.. -
"Non tocco mio marito da una settimana bella e buona, non m'importa sè sarà nei paraggi.. Concedimelo .. Nè abbiamo bisogno."
- Jimin-ah.. che aspetti allora? Fammi impazzire! -

Kriminal Passion II  "Le ombre del passato"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora