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Jimin aprì lentamente gli occhi, la testa dolorante e lo stomaco sottosopra, si sorprese nel scoprire che si era  addormentato nuovamente sul divano.
Non era sorpreso perchè fosse li, perchè la sera prima lui e Jungkook si erano addormentati sù quel divano ma era strano perchè il minore non era li con lui.
Quando si tiró a sedere e si rese conto di indossare degli abiti anche quello gli fù subito strano.
Solitamente prima di coricarsi sia lui che Jungkook che fosse sul letto o sul divano indossavano il pigiama dopo un lungo e rilassante bagno caldo.
Si guardó attorno, abbassandosi il cappuccio che aveva alzato sulla testa, notando che non era a casa loro.
Spostó lo sguardo sul tavolino di fronte al divano, notando la tazza con ancora del thè all'interno ormai raffreddato.
- Jungkook-ah? -
Ma non ebbe risposta, solitamente lo avrebbe trovato al piano di sopra a prepararsi per un altra giornata di lavoro, o in cucina a sorseggiare il suo caffè.
- Jungkook-ssi.. Abbiamo forse bevuto stanotte e siamo finiti a casa di qualcun altro? -
Mormoró, alzandosi in piedi e decidendo di cercare il minore.
Non era da lui lasciarlo così senza una spiegazione.
Passó di fronte ad uno specchio.
Notando una volta guardatosi che aveva un livido allo zigomo e un taglio al labbro.
- Hey Jungkook.. -
Si guardó ancora "che avevano combinato, la sera prima?"
Forse l'allenamento in palestra era stato troppo duro?
No, sè lo sarebbe sicuramente ricordato.
Aveva la testa pesante e gli doleva, ma non riusciva proprio a ricordare come fosse finito li, in quella casa.
Spostó lo sguardo sulle pareti, vedendo alcune foto.
Alcune ritraevano i colleghi di Jungkook e tra loro c'era anche il minore, sorridente.
Era evidente che fossero a casa di un qualche collega di Jungkook, solo non capiva dove fosse suo marito.
- Jungkook-ssi.. ! -
Quando si voltó, si ritrovó Yoon alle spalle.
Sembrava si fosse appena alzato anche lui.
Erano finiti a casa di Yoon la sera prima..
- Hey Jimin-ah.. Sei sveglio..! Come.. Ti senti? -
- Yoon... Siamo passati da te stanotte? Mi fà male la testa, quanto abbiamo bevuto? E dov è Jungkook? -
Jimin notó come Yoon lo stesse guardando attentamente, lo guardava come sè fosse impazzito.
- Jimin-ah.. Non ti ricordi nulla? -
- Che dovrei ricordare? Senti sè Jungkook è giá uscito per andare al distretto, allora dovresti essere la con lui.
Perchè sei ancora a casa?
E non è da lui uscire senza avvisarmi.. e come siamo finiti qui a casa tua? -
A quel punto il maggiore gli fece cenno di seguirlo, andarono entrambi in cucina.
Yoon che prendeva una tazza dalla mensola e prendeva il caffè, versandosene un pó.
- Jiminie.. Ieri sera, potrei aver corretto il tuo thè con del sonnifero. -
- Come? Puoi ripetere per favore.. -
- Eri stremato e piangevi a dirotto.
Ti sei svegliato diverse volte urlando e non ho potuto far altrimenti.. -
- Perchè avresti dovuto? -
Jimin si stava stancando del comportamento del maggiore, cosi vide il proprio giubbotto sulla sedia li accanto.
Si avvicinó prendendo il cellulare e avviando la chiamata al numero di Jungkook.
- Che stai facendo..? -
- Chiamo mio marito.. Ho bisogno di parlare con lui.. -
Yoon appoggió la tazza sul piano della cucina e si avvicinó a lui.
Togliendogli il cellulare dalle mani e chiudendo la chiamata.. guardandolo negli occhi, sospiró piano facendolo sedere sulla sedia.
Si sedette sulla sedia, confuso e nervoso.
Che stava succedendo?
Perchè Yoon faceva così e Jungkook non era li o non poteva parlare con lui al cellulare?
- Jimin-ah.. è evidente che stai cercando di non cedere al dolore dimenticando quello che è successo ieri.. -
- Non ho idea di cosa tu stia parlando.
L'unica cosa che só adesso è che mi stó incazzando di brutto con te e sè non mi fai parlare con Jungkook ti prendo a calci in culo! -
Il maggiore incroció le braccia al petto guardandolo negli occhi ed evitando di infuriarsi con lui.
Poteva vedere come cercava di mantenere la calma.
- Per ora fingeró che tu non l'abbia mai detto, ti ricordo che sono un agente di polizia e potrei arrestarti per questo! -
- Non m'importa, magari cosi finalmente mi porti al distretto e posso parlare con Junkookssi.. -
Prese un lungo respiro, era evidente che stesse cercando un modo per dirgli qualcosa, ma tutto questo segreto lo faceva arrabbiare.
- Spiegami allora perchè dovresti avere quel livido sulla tua faccia.. Non ricordi nemmeno questo?
Non ricordi nemmeno che hai incontrato Yu?
Non ricordi proprio niente?
Stai cercando di scappare dalla realtá della situazione e posso capirti.
È normale.. !
Sei spaventato.. Hai paura di perderlo.. -
Scivoló giù dalla sedia non riuscendo proprio a capire cosa volesse dire.
- Che diavolo c'entra Yu? E poi che vuol dire che ho paura di perderlo.. PERDERE CHI? DANNAZIONE!
SEI TROPPO VAGO.. Non stó scappando proprio da niente, io voglio solo parlare con Jungkook.
Voglio tornare a casa con lui.. HYUNG, Dove stà mio marito? -
Yoon a quel punto non riuscì più a trattenersi.
E Jimin lo notó dal suo sguardo, che teso prese una piega del tutto seria.
- Jungkook.. Hai paura di perdere Jungkook.. È all'ospedale da questa notte.
È lì che oggi andremo tu ed io.. È rimasto ferito gravemente, stà lottando per la sua vita.. Te lo ricordi ora? Ricordi di essere stato colpito da Myung-dae? Ecco perchè hai quel livido.. Ricordi di aver visto Yu in quel vicolo?
Ricordi che stavi per essere colpito e Jungkook si è preso il proiettile per te? -
A Jimin si annebbió la vista, perchè era tutto vero.
Jungkook non era li, era in ospedale..
Era ferito gravemente.
Ricordó il momento in cui Jungkook era crollato sulle ginocchia e poi tra le sue braccia e quello sguardo spaventato alla vista del sangue.
Jimin perse l'equilibrio, stava per sentirsi male, ma Yoon fù veloce, lo prese e lo tenne stretto.
- Respira.. Cerca di respirare.. -
Jimin lasció andare il respiro, cercando di calmarsi e di non svenire.
- Ecco così, bravo.. Ora ti riprendi un attimo e poi andiamo all'ospedale.
Ieri sera non sei riuscito a vederlo.. Ma faró in modo di poter stare con lui il più possibile.. Io non potró restare li molto.
Dovró andare al distretto e convocare Yu.. -
- Yoon.. A quell'interrogatorio voglio essere presente. -
Lo sentì scuotere la testa, sollevó appena lo sguardo per poterlo guardare.
- Per la legge solo gli agenti e l'avvocato di lei possono essere presenti agli interrogatori.
Tu per la legge, sei soltanto un civile.
Non sei un agente di polizia.. In quella missione eri presente solo perchè te lo abbiamo concesso noi.. Ma per la legge, non si puó fare. Mi dispiace.. Ma sè lei è colpevole, la sbatteró io stesso in galera e butteró la chiave, questo posso prometterlo.
Non guardarmi così, per quanto vorrei cedere e farti partecipare, ho le mani legate.
Per ora concentrati sù Jungkook.
Ha bisogno di sapere che sei li, con lui.. -
Non insistette più di tanto, decise allora di fare un bagno caldo e cambiare gli abiti, che gentilmente Yoon aveva recuperato a casa loro, mentre lui stava dormendo.
Optó per un paio di jeans neri e un maglione bianco, era pronto per andare all'ospedale da Jungkook.
Seguì il maggiore fuori casa e salito in auto allacció la cintura.
Yoon partì, mentre lui appoggió la testa alla portiera, sospirando piano.
Ricordando le parole di Jungkook la sera prima della missione.
"Penso a come sarebbe sè.. Fossi semplicemente un ragazzo della mia etá."
Forse, sarebbe stato meno doloroso sè Jungkook fosse stato solo un ragazzo della sua etá, spensierato e felice, felice insieme a lui.
Senza omicidi, o pistole.
Forse allora, sarebbe stato li in quel momento e non in un letto d'ospedale a lottare per la propria vita.
Strinse la mano a pugno, sentendo la rabbia crescere verso il pensiero di Yu e Myung-Dae, che loro erano riusciti a salvarsi.
La radio dell'auto di Yoon emise un bip.
La voce di Taehyung si fece largo nell'abitacolo.
"Yoon.. Sei in ascolto?"
Yoon prese il telecomando e premette il pulsante sulla destra.
- Si.. Ti ascolto.. -
Lasció il pulsante e attese la risposta di Tae.
"Sei diretto in ospedale?"
- Si.. Stó andando li con Jimin.. Siete riusciti a rintracciare Yu? -
Yoon svoltó a destra, tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
Mentre Jimin sperava che l'avessero trovata e portata già al distretto.
"Siamo stati a casa sua.. lei non c'era, ma qualcuno dev essere passato di li, la casa era sottosopra.
La stiamo ancora cercando.. Yoon.. Fammi sapere di Jungkook, per favore.."
- Lo faró, state in allerta.. Myung-Dae potrebbe colpire ancora.
Passo e chiudo.. -
Spense la radio e si ritrovó il suo sguardo addosso.
- Non la troverete.. Non sè è l'informatrice di Myung-Dae.
Probabilmente la tiene in qualche proprietá.
Ora le acque sono agitate e non usciranno allo scoperto cosi facilmente.
Avrei dovuto ucciderla in quel vicolo.
Avrei dovuto.. -
Yoon posó la mano sulla sua, cercando di calmarlo.
Ma lui non voleva calmarsi, voleva trovare quella stronza e fargliela pagare.
- La troveremo.. Pagherà per questo.
Mi hai sentito Jimin-ah? Pagherá per questo.. -
Arrivati all'ospedale Jimin scese subito dall'auto, raggiungendo l'entrata.
Un infermiere gli bloccó la strada.
- La posso aiutare? -
- D-Devo salire al piano di sopra.. Devo vedere mio marito.. Mi lasci passare. -
Mormoró a denti stretti.
L'infermiere portó la mano sul suo braccio, ma Jimin se lo scansó subito.
Il maggiore fù al suo fianco in un attimo, perchè per quanto Jimin potesse essere una persona tollerabile, in quel momento non lo era per niente.
Yoon mostró il tesserino identificativo.
- Sono l'agente Min, dobbiamo salire al piano superiore, uno dei miei compagni di squadra è ricoverato qui da questa notte e lui è suo marito.
Ci permetta di vederlo.. -
L'infermiere annuì, facendogli cenno di seguirlo verso l'ascensore.
Yoon fece passare prima l'infermiere e poi Jimin, salirono al piano rianimazione, arrivati li lasció andare da soli, avvisandoli che avrebbero trovato un infermiera che li avrebbe accompagnati nella stanza del paziente.
Percorsero il corridoio dopo aver ringraziato l'uomo e trovarono un infermiera poco dopo.
Che li condusse alla stanza di Jungkook.
- Yoon.. -
- Và.. Entra prima tu.. Io aspetteró qua fuori.. -
Jimin annuì aprendo piano la porta e prendendo lungo respiro varcó la soglia.
Vide Jungkook sù quel letto.
Intubato, una macchina lo aiutava a respirare.
Quel fastidioso "Bip" che rimbombava nella stanza.
Si avvicinó, guardandolo e cercando di trattenere le lacrime.
Prese la sedia li accanto e si sedette accanto al letto, allungano la mano e prendendo quella del minore.
- Hey Agente.. -
Mormoró, puntando lo sguardo sulla figura in mobile del moro.
Aveva la fronte imperlata di sudore, così Jimin si alzo prendendo un contenitore e riempiendolo d'acqua.
Usó una pezza che era li di fianco.
Immergendola nell'acqua e strizzandola leggermente, passandola poi sulla fronte del minore.
Sembrava così vulnerabile.
L'enorme fasciatura al petto, li dove era stato colpito, Jimin poteva vedere un livido uscire da quella fasciatura..
- D-Dio Jungkook-ah.. Me.. Me lo avevi promesso.
Mi avevi promesso che saresti stato prudente. -
Mormoró, non riuscendo a trattenere le lacrime.
- Jimin-ah.. -
Yoon gli si avvicinó, affiancandosi a lui.
- È colpa mia.
Myung-Dae sapeva quale fosse il punto debole di Jungkook.
Quel punto debole sono io, sono sempre stato io.. non mi avrebbe mai sparato, il suo obiettivo era Jungkook.
Lo vuole morto.
Sapeva che mettendomi in pericolo avrebbe ottenuto quello che voleva, ferire me e uccidere lui.
In quel vicolo, voleva vendicarsi di lui.
Yoon.. Voglio sentire la sua voce.
Voglio abbracciarlo e stare con lui.
Rivoglio il mio Jungkook.
L'altra sera.. Quando eravamo a cena io e lui, Tu non puoi saperlo ma, Jungkook stava pensando a come sarebbe stato sè fosse stato soltanto un ragazzo della sua età.
Senza omicidi o.. Pericoli.
Aveva dato colpa alla stanchezza o all'alcool.
Sè fosse stato solo un ragazzo e non un poliziotto, non sarebbe qui adesso.
Non lotterebbe per la propria vita.
Sarebbe a casa con me, al sicuro. -
Yoon si addossó alla parete, guardando prima lui e poi il moro.
- In realtá, prima ancora di conoscere te.. Ha pensato di lasciare questo ruolo di lasciare questo lavoro.
Voleva godersi la sua vita, lontano da pericoli.
Il giorno dopo peró, mi ha detto che anche sè il pensiero di lasciare il suo ruolo lo tenti, non lascerebbe mai questo lavoro.
Jungkook sà quali sono i rischi del mestiere.
Per questo, non lascerebbe mai che i suoi colleghi rischino da soli.
Lui è fatto così, si sacrifica per le persone che ama.
Eri in pericolo Jimin..
Per lui non sei soltanto un ragazzo che ha conosciuto.
Per lui sei tutto.
Ti ha quasi perso un anno prima.
Non voleva rivivere quel dolore.
Si è sacrificato per te, ammettilo.. Avresti fatto lo stesso.. -
Jimin appoggió la fronte alla mano del moro, piangendo silenziosamente.
- Hyung.. Lascia che vi aiuti con il caso.
Lasciami trovare Yu e Myung-Dae.
Per favore.
Lasciamelo fare, per Jungkook.. -
- Sè ti dovesse succedere qualcosa.. Non me lo perdonerei, Jungkook non vorrebbe questo! -
- Io voglio vendicarmi.. !
Non voglio restare con le mani in mano.
Voglio aiutarvi.. Sè Jungkook non .. dovesse sopravvivere a questo.. A quel punto non m'importerebbe di vivere o meno.
Ma devono pagare per questo!
Entrambi devono pagare! -
Yoon lo guardó attentamente, incrociando le braccia e sospirando piano.
- Jungkook è forte, c'è la fará.. Lo sappiamo entrambi che non mollerá mai.
Ma sè lui si riprende e a te succede qualcosa.. Cosa dovrei dirgli? -
- Che mi sono sacrificato per lui.. Mi alleneró, mi allenerai.. E insieme li sbatteremo in galera. -
- Sei disposto ad allenarti giorno e notte? -
Jimin annuì sicuro, puntando lo sguardo nel suo.
- Jungkook mi ha detto che non ci andavi leggero con lui.. mentre vi allenavate.. Quindi.. Fallo anche con me. -
- Sè faccio come facevo con lui, rischi di farti male. -
Jimin scrolló le spalle, guardandolo ancora.
- Non m'importa.. Facciamolo Hyung, per Jungkook. -
Disse quell'ultima frase, guardando il minore.
- Facciamolo per lui! -

Kriminal Passion II  "Le ombre del passato"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora