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Jimin entró in casa, era esausto

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Jimin entró in casa, era esausto.
Non era riuscito a dormire molto quella mattina, chiuse la porta di casa alle proprie spalle addossandosi ad essa e sospirando esausto si tolse le scarpe, sentì dei rumori provenire dalla cucina.
Chi poteva essere? In quei giorni era da solo, Jungkook lottava per la propria vita in ospedale e la casa era sempre troppo silenziosa.
Sentì un altro rumore, così prese una delle lampade che si trovava sul mobile accanto alla porta e lentamente si avvió lungo il corridoio diretto verso la cucina.
Avrebbe potuto avvisare Yoon, così prima di aprire la porta e varcare la soglia decise di inviare un messaggio al maggiore.
"Hyung.. C'è qualcuno in casa mia.."
Inviato ripose il cellulare nella tasca dei jeans e a quel punto spalancó la porta della cucina.
Rimase di sasso e subito dopo sorpreso quando notó Jungkook ai fornelli.
Il minore era lì, in quella cucina.
- J-Jungkook-ssi..? -
Jungkook gli sorrise, guardandolo poi confuso nel notare la lampada che teneva tra le dita.
- Jimin-ssi.. Stai bene? -
Jimin lasció la lampada sul tavolo e lo raggiunse, la prima cosa che fece fù quella di abbracciare il minore e di tenerlo stretto.
Nascondendo il volto contro il suo petto.
- S-Sei tornato da me.. -
- Amore mio.. Che stai dicendo? Non sono mai andato via.
Sei sicuro di stare bene? -
Jimin scosse appena testa, respirando il suo profumo, erano giorni che non sentiva la sua voce, che non lo teneva cosí stretto.
- Jungkook-ssi.. Io ti amo.. -
Mormoró guardandolo negli occhi, il minore gli regaló uno dei suoi sorrisi, quelli sinceri e pieni d'amore, quelli che Jimin amava ricevere.
Jungkook lo prese per le gambe sollevandolo da terra e il maggiore dovette aggrapparsi a lui per non cadere.
- Jimin-ah.. Anche io ti amo.. -
Le labbra del moro furono sulle sue in un attimo, Jimin affondó le dita tra i suoi capelli tirandoli leggermente. Ricevendo il miglior complimento di sempre nel sentire il minore mugolare di piacere quando gli morse lentamente il labbro inferiore.
- J-Jungkook-ah.. Fai l'amore con me.. -
Il moro sorrise ancora, spense i fornelli e questo fece ridere Jimin, dopo tutto era meglio evitare un incendio.
Si lasció trasportare fuori dalla cucina e sù al piano di sopra.
Quando furono nella loro camera da letto che aveva condiviso in quei giorni tutto da solo, il suo cuore inizió a battere più forte avendo finalmente suo marito lì, con sè. Era bello per Jimin averlo lì.
Si sfiló la maglia e guardó il moro che inginocchiato sul letto lo osservava.
- Che fà agente.. Rimane lì in mobile? -
Jungkook emise una risata bassa, togliendosi la maglia e avvicinandosi a lui.
Portandosi steso sul suo corpo, Jimin allargó le gambe per dargli più spazio, mugolando al movimento lento del fianchi del minore contro i propri.
- M-Mi sei mancato così tanto.. -
- Jimin-ah.. Non sono mai andato via.
Sono sempre stato qui con te.. -
Mormoró contro le sue labbra, baciandolo con desiderio, intrecciando e giocando con la sua lingua.
Emise un gemito basso contro la bocca dell'altro, affondando le unghie sulla sua schiena nel sentirlo entrare nel proprio corpo con un colpo solo.
- S-Sei così bello Jimin-ah.. -
- Ssh.. -
Mormoró, portando le labbra contro il suo collo, succhiando quel lembo di pelle, voglioso di lasciargli un segno scuro.
Erano giorni che desiderava farlo.
Quando inizió a muoversi Jimin si aggrappó letteralmente a lui.
Portando le mani sulle sue guance e puntando lo sguardo nel suo, lasciando diversi baci contro le sue labbra.
- T-Ti amo.. D-Dio Ti A-Amo.. -
Jungkook aumentó le spinte, facendolo gemere più forte.
Sapeva esattamente dove colpire per farlo gemere e procurargli piacere.
Colpì più volte il suo punto sensibile, sentendosi così vicino all'orgasmo.
- Non.. F-Fermarti Agente.. Non.. F-Fermarti! -
Jungkook usci quasi del tutto da lui per poi riaffondare nel suo corpo, Jimin a quell'affondo non resistette, venne copiosamente tra i loro corpi.
Il minore cavalcó l'orgasmo, affondando in lui ancora e ancora, venendo poco dopo.
Tremante Jungkook crolló sù di lui.
- T-Ti amo.. Jimin-ssi.. -
Scivoló al suo fianco e Jimin si coprì stendendosi di lato e appoggiando la testa contro il suo petto.
Rimase sorpreso nel notare che Jungkook non aveva alcuna cicatrice o.. Livido dovuto all'incidente nel vicolo.
- Che succede Jimin? Sei strano da quando sei tornato a casa.. -
Che fosse stato solo un incubo? Che non fosse mai successo?
- Non è niente.. Ho solo bisogno di riposarmi... Tutto qui.. Domani mattina staró meglio.. -
I due si addormentarono poco dopo, Jimin si mosse più volte durante la notte.
Ricordando il momento in cui Jungkook veniva colpito dal proiettile, quel sangue, quello sguardo spaventato.
Eppure, era li con lui.. No?
Jimin aprì gli occhi lentamente, gli faceva male la testa e aveva la bocca secca.
Lentamente cercó di alzarsi, ma più ci provava e più aveva le vertigini e un senso di nausea che lo assaliva.
Cercó lentamente di tirarsi sù ma, qualcosa gli bloccava il polso destro, notó una manetta attorno al polso, rabbrividì nello scoprire che era stato incatenato al muro di una cella.
Si guardô attorno spaventato, non era nella sua stanza e Jungkook non era li con lui.
Sentì una fitta alla testa, che gli fece risalire il senso di vertigini e di nausea di poco prima.
Portó la mano libera alla testa e mugolando per il dolore, si guardó le dita che quella fitta e quel dolore era dovuto ad una ferita che aveva e che ancora sanguinava.
Cos era successo? Dove diavolo si trovava?
- Finalmente ti sei svegliato Jiminie.. -
Si voltó verso le sbarre a quella voce, Myung-dae era lì.
Con il suo bastone e un sorriso stampato sulle labbra.
- Mi dispiace sè nè sei uscito ferito.. Faró mandare qui un medico a controllare la ferira.. Non avrebbero dovuto farti male.. Avevano un unico compito, portarti da me sano e salvo.. -
- Cosa.. Cosa diavolo stai dicendo? -
- Non te lo ricordi? Hai avuto una visita da tuo padre questa sera.. E Yu.. La dolce e cara Yu.
Davvero non te lo ricordi?
Oh e.. Ho pensato io ad avvertire il tuo amico agente Min che stavi bene.. Quel messaggio che gli hai scritto..Beh mi avrebbe causato dei problemi sè fosse davvero venuto.. Avrei dovuto fare il cattivo a quel punto e probabilmente.. Avrebbe trovato un proiettile con il suo nome scritto sopra, dovresti ringraziarmi per questo Jimin-ah.. Ho scelto di salvargli la vita. -
Jimin rabbrividì, portandosi le ginocchia al petto.
Solo ora ricordava la visita del padre, e di Yu.
Ricordava quel "mi dispiace" sussurrata poco prima di svenire.
Era stato tradito di nuovo da suo padre.
Lo aveva venduto di nuovo.. strinse le mani a pugno tremando visibilmente.
- Oh Mio caro e dolce Jimin, non devi portare rancore a tuo padre.
Ha dovuto eseguire gli ordini.. Io sono sopravvissuto a quel vostro tentativo di eliminarmi, tu e quel figlio di puttana di Jungkook.. -
- Non.. Nominarlo..! -
- Ad ogni modo, l'accorto con tuo padre non è stato reciso.
Tu mio caro Jimin, sei ancora mio.
Potrei perdonarti il fatto che tu abbia lasciato che.. Che quell'agente ti stesse a cuore, posso tollerare ma non troppo che ti sia concesso a lui e che tu l'abbia sposato.
Ma, la cosa che mi fá più incazzare è che tu.. Tu abbia cercato di uccidermi per salvargli la vita.
Credimi, ho cercato di sostituirti, avrei potuto ucciderti in questo lasso di tempo, un anno è un tempo molto lungo Jimin.. Ma loro non erano come te.
Coraggioso, geniale e.. E dio Jimin non avevano la tua bellezza e sensualità.
Nemmeno il tuo fratellastro è stato all'altezza della cosa.
Quindi ho scelto di non ucciderti e di riaverti con me. Ho contattato tuo padre, l'ho minacciato..- rise guardandolo negli occhi - A quel punto mi ha venduto tuo fratello.
Voleva salvarti, ho accettato e non ho provato quello che provavo quando c'eri tu.. Così ho ricontattato tuo padre, tuo fratello purtroppo mi è sfuggito.
Ma la mia intenzione era di ucciderlo come ho fatto con gli altri, mi è andata male.
Gli ho detto che ti rivolevo.. Che volevo te o sarebbe morto e credimi sarebbe stata una morte lenta e dolorosa, immagino che per salvarsi la pelle abbia deciso di tradirti.. Di nuovo. -
Jimin scosse appena testa, chiudendo gli occhi e stringendo le mani a pugno.
- A quale prezzo? Violentando e uccidendo ragazzini? -
- Quei ragazzini erano solo l'inizio.. Tutto il mio piano stà tornando com era stato deciso allora.
Quei ragazzini mi servono.. Lo sai, gestisco un giro di prostituzione.. Un tempo cercavo giovani donne.. Ma ho deciso che giovani uomini come te mi fanno guadagnare molto di più.. I miei clienti mi chiedono di te, lo sai? A quel tempo.. In tutto quel giro non ho mai permesso a nessuno di toccarti, ma avrei potuto.
Anche li, ho scelto di tenerti al sicuro e guarda come sono stato ripagato.. Ma La cosa divertente sai qual è? Che sono riuscito a ferirti uccidendo quel tuo agente.
Sai.. L'hanno appena confermato al telegiornale.
Non sai quanto mi renda felice la cosa.. -
Jimin lo guardó attentamente, il punto era che non poteva sapere sè quel comunicato fosse in linea con il piano che avevano messo in atto per impedire a Myung-Dae di arrivare di nuovo a Jungkook o sè il minore fosse morto davvero.
Perchè non era là con lui, non poteva saperlo.
Sperava soltanto che fosse il loro piano per proteggerlo e non che il suo Jungkook fosse morto nella notte.
Jimin sentì gli occhi inumidirsi.
- Non disperarti, lui per lo meno ha smesso di soffrire.. Ma tu.. Tu soffrirai Jimin.
Non sono più l'uomo che conoscevi.
Dovrai pagare per quello che hai fatto.. Per il tuo tradimento.
E a quel punto.. Sarai mio a tutti gli effetti. -
Myung-Dae rise tenendo lo sguardo nel suo.
Le cose avevano preso una brutta piega.
Sè non fosse scappato da lì il prima possibile, sarebbe stata la fine.
Era vero, non era più l'uomo che aveva conosciuto.
Lo avrebbe fatto soffrire.
Ma quello che spaventava di più Jimin era che Myung-Dae volesse farlo suo.
Non voleva essere toccato da lui, non poteva accadere.
Doveva calmarsi o sarebbe caduto in attacco di panico e forse questo avrebbe reso felice il maggiore.
E non voleva dargli questa soddisfazione, avrebbe lottato perchè non accadesse.
Il fatto adesso era, suo padre e Yu dov erano? Una volta ottenuto quello che voleva erano liberi?
Jimin guardó l'uomo.
- Chiedi pure Jimin.. Chiedimelo.. -
- Dove sono mio padre e Yu adesso? Hai ottenuto quello che volevi grazie a loro.. Dove sono? Sono liberi? -
Myung-Dae rise di nuovo.
- È questo che mi piace di te Jimin, ti preoccupi per loro anche sè ti hanno pugnalato alle spalle.. -
- Rispondi alla domanda.. Sono liberi? -
- Dovresti saperlo.. Hai ripreso conoscenza in auto.. Hai visto tutto.
Volevi scendere dall'auto ma eri troppo debole e sei svenuto di nuovo, ecco spiegato la ferita che hai sulla testa.
Le loro urla sono state.. Musica per le mie orecchie.
Jimin-ah.. Erano solo due pedine inutili nel mio piano. -
Jimin si tiró a sedere, addossandosi al muro.
La nausea lo assalì di nuovo.
- S-Stai dicendo che.. -
- Hanno ricevuto ció che meritavano.. È bastato poco per loro tradire la tua fiducia.
Yu.. Rivoleva Jungkook e io le ho promesso che sè mi avesse aiutato a riaverti, l'avrebbe riavuto indietro.. povera illusa..
Tuo padre voleva la sua libertà.. Nessuno di loro ha pensato a te, Jimin.. Per quanto tu mi abbia ferito con i tuoi comportamenti, meriti rispetto.
E loro non l'hanno avuto.
Purtroppo speravo che tu fossi del tutto privo di sensi, ma per mia sfortuna, hai assistito al loro omicidio.
Probabilmente l'hai dimenticato perchè è stato tutto troppo violento.. Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a tutto ció.
Ma non me nè pento.. E io, ti renderó felice Jimin-ah.. Sè solo me lo permetessi. -
Jimin addossó la testa alla parete emettendo una risata bassa.
- felice? Sono incatenato.. Rinchiuso in una cella e.. Myung-Dae.. Io provo solo disgusto per te.
Piuttosto che permetterti di farmi tuo, preferisco morire.
Io.. I-Io sono e saró sempre soltanto di Jungkook.
Il mio corpo è suo, la mia mente è sua e la cosa più importante che tu non avrai mai da me.. È il mio cuore .. Il mio cuore è suo.
Quindi UCCIDIMI.. PERCHÈ NON MI AVRAI MAI!
HAI SENTITO BENE? MAI! -
Urló, cercando di liberarsi il polso dalla manetta.
Urlando.
Jungkook.. J-Jungkook-ssi.. A-Aiutami.. a quel punto inizió a piangere a dirotto, notando come quel tentativo lo avesse soltato ferito al polso.
Myung-Dae sbattè le mani sulle sbarre, per poi lasciarlo li.
Y-Yoon.. Yoon doveva trovarlo. Doveva.. Aiutarlo ..
Ma Come poteva essere trovato?
Nessuno sapeva dov era.. Nemmeno lui.
Si raggomitoló sulla branda, piangendo silenziosamente, portando le ginocchia al petto.
Jimin non aveva mai avuto così tanta paura in vita sua.
Strinse le mani a pugno, il cuore che batteva all'impazzata.
Jimin svenne poco dopo..

Kriminal Passion II  "Le ombre del passato"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora