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Jungkook rimase a guardare Jimin, sembra teso e spaventato.
Chiunque fosse quella persona che lo aveva chiamato lo aveva decisamente turbato.
Quando era arrivato a casa, senza ottenere risposta da lui era salito al piano di sopra e si era ritrovato Jimin addosso, aveva cercato di afferrarlo per assicurarsi che stesse bene, ma vederlo urlare e addossarsi alla parete con le mani alzate in segno di difesa lo aveva scosso.
Era successo qualcosa?
Probabilmente si, perchè qualche minuto più tardi, quando Jimin aveva lasciato la stanza per raggiungere il bagno aveva sentito la suoneria del cellulare.
Poi un messaggio, che aveva letto.
Qualcuno aveva scritto al suo Jimin.
"Lo uccideró"
Quando aveva chiesto spiegazioni, nemmeno lui sapeva chi fosse.
Perchè dopo l'udienza insieme avevano cambiato il suo numero e solo in pochi avevano quel nuovo numero.
Quindi, chi poteva essere?
- Jungkook.. Possiamo non pensarci?
Possiamo goderci questa serata? Magari è soltanto qualcuno che si diverte a farmi degli scherzi.. -
Disse lui per cercare di tranquilizzarlo.
- Di pessimo gusto oserei dire.. -
- Si. È vero.. Ma, non voglio rovinarmi questi momenti con te.
Sono tornato da Busan a Seoul per stare con mio marito.
Possiamo per una sera lasciar perdere queste cose?
Abbiamo detto un bel bagno caldo e poi usciamo .. Giusto? -
Non poteva negarlo, era proprio quello che dovevano fare.
Così Jungkook sospiró annuendo poi piano e avvicinandosi a lui, abbracciandolo e attirandolo a sè.
Jimin si accoccoló a lui ricambiando quell'abbraccio e posando la testa al suo petto.
- Jimin-ah .. Ti ho promesso che ti avrei protetto ed è quello che faró.
Sè succede che non sono qui e non ti senti al sicuro, chiamami o vieni da me.. Me lo prometti? -
- Te lo prometto, Jungkook -
Annuì di nuovo, allontandosi poi e guardandolo negli occhi.
- Andiamo a mangiare qualcosa allora, domani mattina avró un incontro con delle persone e ho bisogno di non pensarci per questa sera.. -
E così fecero, uscirono a mangiare insieme, passarono una splendita serata a ridere e scherzare e per diverse ore Jungkook dimenticó quei nuovi casi che gli erano arrivati tra le mani.
Era così bello passare del tempo solo con Jimin.
Per quanto le cose stessero andando per il verso sbagliato, stare con lui lo rendeva sereno.
Mentre stavano mangiando il dolce, il cellulare di Jungkook si mise a suonare.
Gli occhi di Jimin saettarono subito sù di lui, perchè chiunque lo stesse chiamando adesso non era di certo per una chiaccherata tra amici.
Quando prese il cellulare e controlló chi fosse a chiamarlo vide che era Yoon e qualche minuto prima era stato Taehyung a cercarlo.
- Jimin.. devo rispondere.. -
- Si, certo.. Fai pure.. -
Mentre Jimin finiva il dessert, Jungkook si alzó da tavola, prese il cappotto e si avvió fuori dal locale.
Rispondendo a quella chiamata.
- Hey Yoon.. -
"Hey Jk.. Scusa sè ti disturbo proprio adesso ma..
Abbiamo un problema.. -
- Di che si tratta? -
"Hanno analizzato i ciondoli, sai quelli che abbiamo trovato a casa delle vittime, quelle che assomigliano terribilmente al caso di Myung-Dae, ebbene.. Sono precisamente le stesse.
Stó cercando di indagare per sapere sè sia davvero morto quella sera.
Per il momento nessuno sà dove sia finito il medico legale che quella sera ha constatato la morta di Myung-Dae.
Jungkook, non voglio essere il guasta feste ma, potrebbe non essere morto.
E sè così non fosse... Il ragazzino potrebbe essere in pericolo e probabilmente anche tu.
Un altra cosa... Questa mattina hanno ritrovato un altro ragazzino..
La cosa positiva in quest'ultimo omicidio è che.. Hanno trovato delle impronte sul corpo del ragazzo e del dna .. l'assassino questa volta non ha ripulito la scena come nelle prima.
Potrebbe non essere lo stesso uomo.
Ma il modus operando è lo stesso.. E anche quest'ultima vittima ha subito violenza.. Ed è così che hanno trovato il Dna..
e un ultima cosa, hanno trovato un altro ragazzo nelle vicinanze .. Sotto shock, è stato portato in ospedale.
Potrebbe essere una vittima anche lui scampato all'omicida o potrebbe aver visto cos è successo al ragazzo.
Só che ti chiedo molto ma.. "
- Mi dai qualche minuto per avvisare Jimin e ti raggiungo al distretto.. Dobbiamo parlare con quel ragazzo. -
"Perfetto, ti aspetto qui allora.."
Yoon chiuse la chiamata, mentre Jungkook rimise il cellulare nella tasca del cappotto e si voltava, ritrovandosi Jimin addossato alla parete.
- Devi andare, vero? -
Annuì lentamente sentendolo sospirare, gli si avvicinó lentamente.
- Agente, só che mi stai nascondendo qualcosa.. Ma per ora non indagheró più di tanto, solo stai attento.
Non metterti nei guai senza dirmelo.
Perchè sè ti dovesse succedere qualcosa io.. -
Strinse la presa sul suo cappotto, incollando lo sguardo al suo.
- Tu cosa, Jimin? Dillo.. -
- Non te lo perdoneró mai.. Perchè Ti amo e ti voglio al sicuro.
Come tu proteggi me, io voglio proteggere te.
Quindi non tenermi all'oscuro.. Ho passato l'inferno con Myung-Dae e in qualche modo sono sopravvissuto.
Quindi non voglio rimanermene chiuso in casa come un perfetto marito e aspettare quella chiamata, quando posso esserti d'aiuto.. -
- Non ti chiederó mai di entrare in azione.. Questo lo sai vero?
Per quanto questa tua protezione mi lusinghi, non ti metterei mai così a rischio.
Ti ho quasi perso un anno fá Jimin, non voglio rivivere quel dolore.
Non voglio nemmeno che tu lo sperimenta.. Quindi, ti prometto che torneró da te sano e salvo.
Quindi non preoccuparti troppo.
Cercheró di tornare a casa il prima possibile.. Ti riaccompagno a casa, va bene? -
Jimin annui, cosi il moro pagó alla cassa e poi si avviarono verso casa.
Lasciarlo li da solo dopo quel messaggio e quelle chiamate anonime non lo facevano star tranquillo, ma doveva correre al distretto e poi all'ospedale.
Sperando soltanto che quel ragazzino avesse davvero delle informazioni a riguardo.
Arrivó al distretto e Yoon salì subito in auto.
Si immisero nel traffico e il maggiore non ci mise molto a parlare.
- Dovresti dirlo a Jimin.. -
Disse senza tanti giri di parole.
- Non siamo ancora sicuri che sia lui, aspettiamo i risultati delle impronte, assicuriamoci che corrispondano a lui e poi avviseró Jimin.
- Potrebbe darci una mano.
Potrebbe scovare Myung-Dae e finalmente potremmo arrestarlo, sè fosse ancora vivo.. -
- Yoon.. Non chiedermi di mettere Jimin nelle stesse condizioni dell'ultima volta.
Ha rischiato di morire.
Te lo devo ricordare? -
- Stó solo dicendo, che per anni ha lavorato per lui.. Potrebbe scovarlo.
Potrebbe aiutarci.. -
Jungkook strinse il volante, accellerando per arrivare il prima possibile all'ospedale.
- Non sappiamo sè sia davvero lui.
Potrebbe essere qualcuno che imita quell'uomo.
Potrebbe essere qualcuno che non conosce Jimin e
Non voglio esporlo a qualche altro psicopatico e metterlo in pericolo.
Mi stai chiedendo di mettere l'amore della mia vita in pericolo.
Non lo faró, se posso evitarlo. -
Yoon sospiró appena ma annuì, guardando dritto di fronte a sè.
- Hai ragione, mi dispiace.. Non dovrei nemmeno chiedertela come cosa.
Aspettiamo a vedere sè è davvero lui .. -
- Grazie! -
Arrivati all'ospedale, Jungkook parcheggió al lato dello stabile.
Uscendo poi dall'auto e avvicinandosi al maggiore che senza aggiungere altro lo seguì oltre la porta.
Trovarono alla Reception, una donna.
Che al loro ingresso fece il giro della scrivania e gli andó incontro.
- Desiderate qualcosa? Gli orari di visita sono terminati.. -
Jungkook e Yoon estrassero dal taschino il proprio tesserino.
- Siamo l'agente Jeon e l'agente Min.. Immagino siate stati avvisati del nostro arrivo.. -
- Oh, Agenti.. Si, ci avevano avvisati tutti che saresti arrivati.. Probabilmente me nè sono dimenticata, sà abbiamo molte cose a cui pensare.. Cosa posso fare per voi? -
- Certo, la capisco.. Dunque.. Sappiamo che oggi è stato ricoverato un ragazzo, avremmo bisogno di parlare con lui... -
- Quel povero ragazzo, era messo così male.
Hanno dovuto sedarlo.. -
Jungkook guardó Yoon, per poi tornare a concentrarsi sulla donna.
- In quale stanza lo troviamo? -
- Dovete salite al piano superiore, per l'esattezza al 5 piano.. Stanza 207.. -
Yoon sollevó un sopracciglio, guardandolo di nuovo.
- Avete messo nel reparto psichiatrico una presunta vittima? -
La donna si schiarì la gola, cercando di rimanere calma.
- Agenti noi eseguiamo solo gli ordini del nostro superiore.. È arrivato qui che non proferiva parola e qualche minuto dopo urlava e si dimenava.
Come le dicevo poco fà, abbiamo dovuto sedarlo per tranquillizzarlo. -
- Forse si è agitato perchè ha visto dove lo stavate portando?
Non lo pensa, forse? -
Disse tra i denti Yoon, Jungkook tornó a guardare la donna.
- Temiamo che abbia subito un forte shock.
Potrebbe aver pensato che non gli avresti creduto.
Avreste dovuto ricoverarlo in qualche stanza al secondo piano.
Ma in psichiatria? -
Jungkook sospiró, lasciando perdere quella donna e voltandosi subito verso il maggiore.
- Dobbiamo andare a parlare con lui e .. Chiedere all'ospedale di portarlo al secondo piano.
Dobbiamo ottenere la sua fiducia.
Sè penserà che non gli crediamo, potrebbe.. -
- Potrebbe non parlare con noi.. -
Finì la frase Yoon.
- E non possiamo permetterlo.. -
Si voltó nuovamente verso la donna.
- Faccia venire il medico al 5 piano.
Abbiamo bisogno di parlare con lui.. -
- Ma è tardi, il medico non è qui adesso.. -
Yoon la guardó con sguardo serio.
- Dica al suo superiore di presentarsi qui entro e non oltre le 22:15 .. ha quindici minuti per presentarsi qui... Sono stato chiaro? -
- Ma.. -
Inizió lei..
- Il tempo vola, e io purtroppo non sono una persona molto paziente.
Quindi fossi in lei lo chiamerei adesso.. -
La donna corse alla scrivania.
Jungkook guardó Yoon ridacchiando sotto i baffi.
- Dovevi proprio spaventarla? -
- Come vedi sta facendo quello che le abbiamo chiesto.. Mi diverto a fare il poliziotto cattivo, qualche volta.. -
I due ridendo si avviarono verso l'ascensore che si trovava alla fine del corridoio.
Entrati presero il quinto piano.
- Pensi che parlerà con noi? -
- Non lo só, lo spero. -
Disse Jungkook sentendo quel suono che li avvisava che avevano raggiunto il piano.
Usciti percorsero il lungo corridoio, arrivando di fronte alla porta della stanza 207.
Bussó piano, ma nessuno rispose.
- Speriamo non sia ancora sedato.. -
Sussurró Yoon, ma quando Jungkook aprì la porta vide che sul letto c'era seduto un ragazzo molto giovane.
Con le gambe strette al petto e il volto nascosto fra le ginocchia.
- Si chiama Han.. -
Mormoró Yoon alle proprie spalle.
Sentendo probabilmente il suo nome, il ragazzo alzó la testa guardandoli, scattando giù dal letto e raggiungendo la finestra,
Tra le mani aveva quella che sembrava una mazza..
Che diavolo ci faceva una mazza nella stanza di questo ragazzo?
Jungkook sollevó le mani per mostrare al ragazzo che non aveva alcuna intenzione di fargli del male.
- Han.. Sono l'agente Jeon e questo alle mie spalle è l'agente Min.
Siamo qui solo per parlare con te.. -
- Non.. N-Non voglio parlare con nessuno.
Andate VIA! -
- È importante che tu invece dica quello che ti è successo questa sera..
Possiamo aiutarti.. -
Il ragazzo sorrise appena, ma non era un sorriso cordiale.
- Davvero? E.. Ed è così che vengo aiutato?
Sono chiuso in una cazzo di stanza nel reparto psiachiatrico.
Nessuno di quegli idioti ha cercato di aiutarmi.. S-Sono stato sedato.
E.. Voi volete il mio aiuto?
Voglio andare a casa mia.. -
- Ti ci porteremo noi a casa Han.. Te lo prometto.
Appena avremmo parlato. -
Il ragazzo abbassó la mazza, puntando lo sguardo nel suo.
Jungkook notó che non doveva avere più di 14 anni.
Era giovane.
Troppo giovane.
- Puoi abbassare la mazza? -
Chiese Yoon, tenendo d'occhio il ragazzino.
Han l'abbassó, appoggiandola accanto alla finestra.
Per farlo voltó appena la testa, sia Yoon che Jungkook notarono i segni scuri che aveva al collo e ai polsi.
Ma non dissero niente, non potevano spaventarlo.
Era evidente che avesse passato qualcosa di terribile.
Jungkook vide anche che al polso sinistro il giovane portava un bracciale con un ciondolo.
E ancora una volta, quel ciondolo raffigurava una chiave.
Il ragazzo si avvicinó al letto, tornando a sedersi.
- C-Che cosa volete chiedermi? -
- Cosa puoi dirci?
Sappiamo che ti hanno trovato poco distante dall'omicidio di un altro ragazzo.. -
- Era il mio migliore amico.. Quel.. Ragazzo era il m-mio migliore amico e io..
Io l'ho visto morire e sono scappato come un codardo.
Ho lasciato che lo uccidessero..
Sono corso via mentre il mio amico mi pregava di aiutarlo. -
Inizió a piangere a dirotto, Yoon lo guardó attentamente.
Probabilmente il maggiore stava ripensando ad un anno prima.
Quando lui era in quel deposito ed era stato portato via.
E lui, non era entrato in suo soccorso.
Il senso di colpa sapeva non lo avesse mai abbandonato.
Ma Jungkook lo aveva perdonato.
Vedere quel ragazzino che piangeva a dirotto, gli fece stringere il cuore, perchè sapeva quanto in cuor suo avesse voluto aiutare l'amico.
Ma sapeva che aveva scelto di salvare sè stesso e di scappare.
- Cosa vi hanno fatto? -
Chiese Jungkook, Han tiró sù con il naso, passando la manica sugli occhi per asciugarli leggermente.
- Io non lo só, ero nella mia cittá a Busan..
Ero un normalissimo ragazzino che andava a scuola e passava le giornate a casa con mamma e papá,
Poi papà decide di .. Passare del tempo lontano da casa.
Per motivi personali ha detto a mamma.
Quando .. Sono tornato a casa qualcuno mi ha colpito alla testa.
Sono finito qui a seoul con il mio migliore amico.
Ci hanno tenuti prigionieri.
In delle celle buie, incatenati al muro..
H-Hanno abusato di lui.. D-Dio hanno abusato di lui.
Io.. Non só sè.. L'hanno fatto anche con me.
Io non ricordo molte cose.
Ci picchiavano.
Agenti.. c'è n'erano degli altri.
Altri ragazzini che urlavano.. Io.. Io non ricordo dov era questo posto.. -
Jungkook gli si avvicinó lentamente, piegandosi sulle ginocchia per poterlo guardare e per non spaventarlo.
- Tranquillo, con calma.. Va bene? Sei stato bravo.. Ci sei stato molto d'aiuto.
Faremo in modo di.. Di riportarti a casa.. -
- C'era un uomo.. Dovete saperlo.. C'era un uomo.. Dirigeva tutto.
La sua particolarità è che Zoppica.. Zoppica molto e molte volte doveva sedersi perchè non si sentiva in forze.
I suoi uomini lo accudivano.
Quando non c'era lui a punirci, lo facevano loro.
Dovevamo eseguire i suoi ordini.
Solo così non venivamo puniti.
Diceva una.. Una frase.
"Seduci e poi sparisci."
Un ragazzo una volta non ha eseguito i suoi ordini e mentre lo puniva gli urlava.
"Non sei come lui.. Non sei lui.. Non sarai mai come lui!
Siete soltanto delle brutte copie!" -
Jungkook sorrise al ragazzo, alzandosi e raggiungendo la porta.
- Appena sarai dimesso da qui, abbiamo bisogno che tu venga a verbalizzare quello che ci hai appena detto.
Scusaci, per ora è tutto.
Oh si, chiederemo al medico di spostarti al secondo piano.. d'accordo? -
Il ragazzino annuì, sorridendo appena.
Jungkook uscì dalla stanza e Yoon gli andó dietro.
- Jungkook.. -
- "Seduci e poi sparisci".. Sè non è lui.. è dannatamente bravo ad emulare quel criminale. -
- Devi dirlo a Jimin.. Hai sentito che ha detto quel ragazzino?
Sè è lui.. Stà cercando vittime, cerca qualcuno che possa essere come Jimin.
Il problema qui è che la posta si è alzata.
Li picchia.
Abusa di loro, sè è lui.. È incazzato.
Sè arrivasse a Jimin, cosa pensi gli fará?
Deve saperlo e lo sai anche tu che ho ragione.. -
- Devo parlare con Jimin..
Yoon.. Cerca la famiglia di Han.. Abbiamo bisogno di avvisarli che è qui.. -
Yoon annuì e in quel preciso momento si avvicinó il medico.
- Ci penso io.. tu chiama quel ragazzino inpertinente.. -
Mentre il maggiore si avvicinó al medico, Jungkook si allontanó da loro e prese il proprio cellulare.
Avviando la chiamata a Jimin.
Uno squillo, poi due.
"Hey, Agente.."
Disse Jimin con una voce assonnata, che lo rese terribilmente dolce.
Avrebbe tanto voluto essere li, a casa con lui.
"Jungkook? Tutto bene"
- Amore.. Dobbiamo parlare.. -

Kriminal Passion II  "Le ombre del passato"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora