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"No.. No ti prego.. Myung-Dae.. Ti ho riportato mio figlio.. lasciami andare.. Nooo"
Jimin riaprì gli occhi tremando al ricordo del padre che veniva ucciso sù quella strada.. spostó lo sguardo verso quelle sbarre, nel sentire qualcuno che apriva la porta della cella che era ormai diventata la sua stanza.
Sembrava tornato a molti anni prima, quando Myung-Dae lo aveva prelevato da casa sua e portato li contro il suo volere.
L'uomo che entró in quella cella Jimin non lo aveva mai visto, aveva con sè una valigetta e il sorriso che gli regaló non lo tranquillizzó del tutto.
- Jimin, Giusto? Myung-Dae mi ha mandato qui da te per curarti la ferita che hai sulla fronte e convincerti a mangiare..
Sono due giorni che non metti niente sotto i denti.
Non hai fame? -
Jimin si tiró a sedere addossandosi alla parete, il polso oramai gli causava un dolore infinito.
Aveva cercato più volte di togliersi quella catena.
Rischiando cosi soltanto un taglio e dei lividi che ora facevano decisamente male, aveva fame.
Molta fame, ma da quando era stato portato li.
Da quando non sapeva sè Jungkook fosse vivo o morto, si stava lasciando andare.
Non voleva rivivere la stessa situazione che aveva vissuto anni prima.
- D-Dottore.. Pensa davvero che, che dopo tutto questo io riesca a trovare la voglia di mangiare?
Sono rinchiuso qui dentro da tre giorni, sono.. Incatenato a questa parete.
Ho giá vissuto tutto questo, io voglio solo tornare a casa mia.
Mi faccia tornare a casa mia.. -
Disse Jimin sentendo i propri occhi che ancora una volta si inumidivano.
Voleva andare via da li.
Voleva andare da Jungkook e da Yoon.
Li voleva li con lui.
Il dottore lo guardó attentamente, sospirando poco dopo.
Era evidente che non lo avrebbe aiutato ad uscire di li.
- L'unica cosa che mi è permesso di fare Jimin è.. Liberarti da quella catena e curare quel taglio.
Darti qualche antidolorifico per il dolore.
Altro non posso fare, mi dispiace.
Abbiamo tutti un accordo con Myung-Dae. -
- Anche lei ha venduto suo figlio a lui? Perchè è di questo che stiamo parlando dottore. -
Il medico scosse piano la testa portando lo sguardo nel suo.
- Io.. Ho sacrificato me stesso per salvare la mia famiglia.
Io sono qui in veste di medico.. Sè ti aiutassi a scappare, mio figlio e mia figlia sarebbero in grave pericolo. -
- Lei cosa fá esattamente dottore? Cura i ragazzi che vengono rapiti, picchiato e abusati da lui? -
Il medico stava per parlare quando dalla porta fece il suo ingresso Myung-Dae.
- Temo che la vostra chiaccherata sia conclusa.. Dottore, curi le sue ferite e poi vada a casa. -
Il medico fece un inchino e eseguì l'ordine, curó a Jimin la ferita alla testa e liberó il polso dalla catena, curando il taglio e usando una crema che lo avrebbe aiutato con il dolore.
- Passeró qui domani per cambiarti la fasciatura.. -
Disse alzandosi e uscendo così dalla cella.
Jimin a quel punto spostó lo sguardo dal medico che in fretta usciva dalla cella a Myung-Dae che non aveva smesso un secondo da quando era arrivato di guardarlo e osservarlo attentamente.
- Stai facendo il difficile, lo sai? -
Jimin emise una risata bassa, socchiudendo gli occhi ma tenendolo comunque d'occhio.
- Ah davvero? Come pensi dovrei reagire eh?
Ringraziandoti?
Sono stato portato qui con l'inganno, sono ferito.. Ho visto uccidere mio padre e Yu.
Ho perso Jungkook per colpa tua.. In quel vicolo non hai cercato di uccidere lui, stavi cercando di uccidere me.
Jungkook si è sacrificato per me.
E pensi che stia facendo il difficile?
Sè pensi che otterrai qualcosa da me dopo tutto questo ti sbagli di grosso. -
- Oh davvero? Pensi davvero Jimin-ah di essere nella posizione per decidere?
Vedi.. Sono due le opzioni.. O collabori con me e torni ad aiutarmi con il mio piano, quindi torni sul campo e mi porti giovani uomini che andranno a soddisfare i miei clienti, oppure.. Sarai parte di quel piano.
Ti ho sempre protetto e tenuto lontano da loro anche se ti volevano.
Ma potrei cambiare idea.
Potrei usarti e forse così otterrei di più da loro.
Cosa scegli Jimin-ah..! -
Jimin strinse le mani a pugno, tenendo lo sguardo fisso in quello del maggiore che sorrise.
- Preferisco morire, che tornare ad aiutarti con il tuo piano. -
- Lo vedremo Jimin-ah, non sono più l'uomo che conoscevi.
È vero, sono ancora molto attratto da te ma.. Devi tornare al tuo posto.
Quella tua cotta per quell'agente ha rovinato i miei piani. -
- Sè pensavi davvero che prima o poi mi saresti piaciuto ti stavi sbagliando di grosso.
Non mi sei mai piaciuto.
Come quel dottore di prima ho dovuto fare quello che mi chiedevi.
Non ho mai.. Mai desiderato tutto questo.
Ero prigioniero tuo e del tuo piano e ho portato alla morte di molte persone.
Ma .. sono sopravvissuto quando mi hai dato quel fascicolo sù Jungkook.
Jungkook è migliore di te, con lui si.. Ho desiderato di poter vivere una vita serena e felice.
Giorno dopo giorno mi sono innamorato di lui, anche sè all'inizio stavo acconsentendo al tuo piano e che stavo per portarlo da te come tutti gli altri prima di lui.
Ma Jungkook-ssi è un anima pura.. È l'uomo che amo.
Tu non sai nemmeno cosa sia l'amore Myung-dae. Hai detto bene poco fá sei attratto da me, ma non nè sei innamorato. -
Il maggiore lo guardó con sguardo serio, incrociando le braccia al petto ed addossandosi alla parete.
- Ha importanza il tuo amore per lui? È morto.. Non puoi farci nulla Jimin-ah. -
Jimin abbassó lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore.
Sperava proprio di no, che il suo Jungkook fosse ancora vivo e chissá che potesse in questi giorni risvegliarsi.
Doveva in qualche modo tornare da lui.
- Devo andare adesso.. Tu cerca di ma mangiare qualcosa o rischi di svenire. -
Disse tornando alla porta, Jimin sollevó lo sguardo per poterlo guardare.
- Aspetta! -
Il maggiore si fermó, senza peró voltarsi a guardarlo.
- Cosa devo fare per aiutarti con il tuo piano.. Cosa dovrei fare? -
- Cos è hai cambiato idea? O trami qualcosa? -
- Dimmi solo cosa mi stai chiedendo di fare.. -
Myung-Dae tornó a guardarlo incuriosito.
- Dovrai scendere al pub e portarmi quei ragazzi.
Esattamente quello facevi anni fà.
Ti daró delle informazioni sù di loro, le loro abitudini e dovrai portarli da me con una scusa.
Tutto qua.. -
Jimin strinse le mani a pugno, guardandolo ancora.
- Moriranno come tutti quegli uomini che portavo da te? -
- No, semplicemente entreranno nel mio giro.. I clienti saranno molto felici..
Nessuna morte questa volta, a meno che uno di loro non faccia qualche scherzo e.. Lascia che te lo dica Jimin, sè mi tradisci di nuovo.
Prima ti lascio in pasto a quegli uomini e poi.. Beh poi per te sarà la fine, perchè saró io in quel caso ad ucciderti, quindi prima che tu possa anche solo cercare di fregarmi di nuovo, pensaci bene.
D'accordo?
Per ora riposa e pensa bene alla tua scelta.. E fammi sapere cosa deciderai.. -
Detto questo Myung-Dae lasció la celle e fece chiudere la porta ad uno dei suoi uomini.
Jimin si addossó alla parete.
Rischiava? Si, probabilmente si. Ma doveva in qualche modo uscire di lì e una volta fuori avrebbe trovato il modo per comunicare con Yoon, prima avrebbe fatto sapere al maggiore che era vivo e secondo avrebbe trovato il modo per sapere sè Jungkook era ancora vivo .
Sè quella notizia fosse il loro piano.
Si guardó attorno, per poi guardarsi il polso fasciato.
Controlló nella tasche dei jeans, ma il maggiore gli aveva fatto portare via tutto, compreso il cellulare.
Guardó l'uomo fuori dalla cella.
Per ora era sorvegliato, sè avesse deciso di collaborare con il maggiore avrebbe potuto uscire da quella cella, forse avrebbe potuto avere una stanza, poteva farsi un bagno caldo e poi avrebbe agito.
Una volta fuori forse avrebbe trovato il modo di scappare.
Per quanto fosse positivo, sè qualcosa fosse andato storto sarebbe morto e non avrebbe potuto rivedere Jungkook.
Nel caso contrario, sè fosse riuscito a scappare da li e fosse tornato dal moro e lo avesse trovato morto, beh.
Tanto valeva morire.
Non poteva vivere senza Jungkook.
Jimin scivoló giù dal letto, avvicinandosi al vassoio che poco prima avevano consegnato per lui.
Il suo stomaco a quella vista inizió a brontolare dopo tutto erano tre giorni che non metteva nulla sotto i denti.
- Puoi mangiarlo, non è avvelenato.. Posso assicurartelo io. -
Jimin spostó lo sguardo verso la porta della cella, quella voce era di Sung-Woon.
- S-Sung-Woon.. -
Scattó verso le sbarre battendoci le mani e guardandolo con rabbia.
- Jimin-ah.. Só quello che hai in mente, dovresti mollare prima si finire per essere ucciso da lui.
Non è più come un tempo, non ha pietá per nessuno..
- F-Facevi parte del piano vero?
Eri d'accordo con lui non è così? Quella collana.. Quella dannata collana.. Eri d'accordo anche con mio padre? -
- Non avevo scelta Jiminie.. Tutto quello che Myung-Dae fá rende difficile vivere liberi.
O esegui o muori.. Io non voglio morire e non potevo fare altrimenti. -
Emise una risata bassa portando le mani alle sbarre tenendo lo sguardo nel suo.
- Molla il tuo tentativo autodistruttivo Jimin-ah, non vincerai contro di lui.. Dovresti saperlo.
Ha ucciso tuo padre senza pensarci due volte e quella ragazzina.
Pensi davvero che non ucciderà anche te? -
- Almeno moriró con il pensiero di averci provato, tu invece Sung-Woon, puoi dire lo stesso?
Pensi di essere libero?
Sei un illuso.. Sei prigioniero di Myung -Dae.
Non sei tanto diverso da com ero io.
Ma io non ho alcuna intenzione di restare rinchiuso qui e nè tanto meno di lasciare che lui decida per la mia vita. -
Sung-Woon scosse piano la testa guardandolo negli occhi.
- Non puoi farcela da solo.. -
- Allora aiutami.. Tu sei fuori da qui.. Cerca l'agente Min.
D-Dagli questo messaggio da parte mia.. -
Jimin passó a Sung-Woon un foglietto.
Che il maggiore mise nella tasca dei jeans.
- Non posso aiutarti Jimin-ah, sè mi scopre sono morto. -
- Hai due scelte, lasciare che io aiuti Myung-Dae nel suo piano e rischiare di morire per poterlo fare o.. Consegnare quel biglietto a Yoon.
Non só esattamente dove ci troviamo, quindi non ho potuto scrivere l'indirizzo, ma almeno aiuterebbe loro sapere che sono vivo.
Sono certo che si sentano in colpa per tutto questo, uno di loro di sicuro.
Non ti chiedo di andare contro di lui, ma almeno porta quel biglietto a Yoon.
Solitamente frequenta quel Pub giù in centro.
Myung-Dae sá che lo frequenti anche tu, dunque anche sè andrai li non avrá sospetti. -
- E Jungkook? Non vuoi sapere sè è vivo? -
Jimin strinse le mani a pugno schiudendo le labbra.
Per quanto potesse fidarso di Sung-Woon doveva restare sul vago.
Non bilanciarsi troppo con lui.
Il piano doveva andar avanti.
- È morto, hai sentito la notizia al telegiornale no?
Per questo non ho paura di morire.. Ma almeno voglio provare ad uscire da qui.
Voglio essere libero.
Sè rimango qui non lo saró e quei ragazzi.. Quei ragazzi saranno in pericolo. -
- Vuoi sacrificarti per degli sconosciuti? -
- Só cos hanno provato.. Lo sai anche tu cos ho provato mentre ero prigioniero qui.
Mi hanno picchiato per mesi, prima che lui iniziasse a provare dell'attrazione per me.
Quegli sconosciuti come li chiami tu, vengono rapiti.. Picchiati e abusati da lui.
Hanno poco più che 13/14 anni, hanno preso anche mio fratello.
Dovrei forse restarmene fermo e buono mentre lui li rapisce? E magari aiutarlo a farlo?
Và fermato.. e questa volta non falliró.. -
Sung-Woon lo guardó attentamente, sapeva cosa vedeva.
Era determinato ad uccidere Myung-Dae.
- Non ci riuscirai mai.. Sei da solo! -
- No. Non sono da solo.. E anche sè mi ritroveró da solo, raggiungeró il mio obbiettivo.
Uccideró Myung-Dae e allora saró di nuovo libero.
Quindi per favore, porta quel messaggio a Yoon.. Io accetteró di aiutare Myung-Dae.
Così almeno usciró da qui.. Anzi, potresti chiamarlo e mandarlo qui da me? -
Mormora al maggiore che allontanandosi dalle sbarre annuì lentamente.
- Lo faró venire qui, tu per adesso cerca di mangiare qualcosa, sembra che tu sia sul punto di svenire e sè vuoi raggiungere il tuo obbiettivo devi essere in forze Jiminie.. -

Kriminal Passion II  "Le ombre del passato"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora