CAPITOLO 2

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"Ragazzi, la cena è pronta!" la voce di mia madre rimbombò per tutta la casa tanto che mi cadde il cellulare sul piumino del letto e scattai verso la cucina.

Mi misi a sedere al mio solito posto vicino a Junghyeon e all'altro mio fratello, Yoongi, più grande di qualche anno.

"Dov'è papà?" Chiesi mentre posavo il tovagliolo rosso scuro sulla gamba, aspettando risposta.

"Non ci sarà per cena. Lavora fino a tardi stasera." Disse mia madre con sorriso malinconico.

Mio padre lavora nella polizia di New York, il suo mestiere è molto importante quindi a volte deve fare i turni di notte e torna a casa alle 6 di mattina del giorno dopo. Quando ero piccolo mi portava spesso con lui e mi faceva vedere tutte le pistole e le manette. Prendevo il suo cappello e facevo finta di essere un poliziotto. Ho sempre ammirato mio padre ma credo che tutti i figli abbiano un legame speciale con i propri papà.

Finiti i miei pensieri e tornato sulla terra, mi accorsi che mio fratello grande stava parlando di come fossero andate le audizioni per fare il compositore e del fatto che alcuni ragazzi fossero riusciti ad entrare solo perché avevano dei contatti, ovvero perché erano raccomandati.

Mio fratello maggiore, Yoongi, è il tipico ragazzo a cui piacciono sport e ragazze o "pollastrelle" come le chiama lui, più di qualunque altra cosa al mondo. Va all'università solo perché lo vogliono i miei genitori. Ma sorprendentemente è riuscito ad ottenere buoni voti per entrare alla Brown, che si trova più o meno a meno di due ore da New York. E' venuto a casa per qualche settimana e tornerà a scuola fra una settimana più o meno.

"Sei riuscito ad avere un posto in accademia comunque, no?" Chiesi a Yoongi portando il cucchiaio pieno di cibo in bocca.

"Mi sembra ovvio!" Mi guardò sgranando gli occhi, come se avesse appena detto la cosa più ovvia del mondo. Ugh, questo ragazzo modesto.

Mia madre è mio il mio fratellino cominciarono a ridere ascoltando i battibecchi tra me e lui, e dopo un po' mi feci contagiare dalle loro risate pure io. Mentre Yoongi si rivolse a nostra madre dicendole che lo stavamo prendendo in giro. Meno male che è lui il fratello maggiore qui.

"Ragazzi smettetela!" Ci scherní cercando di nascondere il piccolo ghigno che le stava apparendo sulle labbra. "Allora Jihyun, com'è andato il tuo allenamento?"

"E' stato stupendo! Ho un nuovo amico che si chiama Junghyeon e io e Jimin l'abbiamo portato a casa con la macchina perché nessuno era venuto a prenderlo." Mia madre accigliò la fronte non capendo.

"Come mai?" Spostò gli occhi su di me, che ingoiai un pezzo di tofu che mi si bloccò all'entrata dello stomaco. Se venisse a sapere della mia piccola gita nel Bronx, sarei più che morto.

"Ehm, i suoi genitori lavoravano e visto che lui ha solo 7 anni non potevo lasciare che prendesse la metro da solo." Feci spallucce cercando di apparire il più disinvolto possibile.

Mamma annui confusa. "E dove vive?" Maledizione, perché improvvisamente tutto questo interesse?

"Vive in un quartiere povero che fa paura. Il nostro è molto più bello." Jihyun disse ingenuamente precedendomi, non sapendo che mi sta mettendo solo nei guai.

"Mamma questo cibo è delizioso, dovresti farlo più spesso." Cercai di cambiare argomento guardando il mio piatto quasi finito. Sì Jimin , bella scusa che non regge per niente.

"Park Jimin , guardami." Improvvisamente tutti si zittirono capendo la situazione, usava il mio nome intero solo quando era arrabbiata.
La guardai esitando. Sembrava veramente seccata, era spaventosa.

"Parleremo di questo più tardi. Non voglio fare storie ora." La sua voce era talmente severa che mi fece perdere l'appetito.

Mangiammo in quel silenzio imbarazzante il resto della cena.

B.R.O.N.X (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora