"Hey tu, sveglia!" Una fastidiosa voce continuava a ripetere la stessa cosa al mio orecchio, mentre qualcuno mi scuoteva il braccio cercando di svegliarmi dal mio pacifico sonno.
Dopo un minuto che questa persona sconosciuta continuava a darmi fastidio, mi convinsi che non sarei riuscito a riaddormentarmi e che sarebbe stato meglio alzarmi. Cercai di aprire per bene gli occhi ma la stanchezza dovuta al poco sonno me lo impediva,li strofinai un paio di volte con le mani e sentii un lungo sospiro seguito da un 'finalmente' proveniente dalla stessa persona che aveva cercato di svegliarmi per svariati minuti.
Riaprii e chiusi gli occhi un paio di volte finchè essi si abituarono alla luce proveniente dalla finestra, mi alzai sui gomiti e mi guardai intorno realizzando che non sapevo dove mi trovassi.
Poi i miei occhi si posarono su una ragazza che era seduta sul letto opposto a quello dove io ero sdraiato, deve essere stata lei la persona che continuava a darmi gomitate. Aveva capelli lisci castano chiaro, quasi biondi che raggiungevano le sue spalle e una frangia che le copriva la fronte.
"Chi sei?" La mia voce uscì fuori greve dovuta a quanto la mia gola fosse secca.La ragazza aveva un'espressione davvero annoiata sul suo volto e ciò mi fece sentire molto più confuso.
"Sono la sorella di Jungkook, Somi." Disse acidamente. Non sapevo nemmeno che Jungkook avesse una sorella.
Mi schiarii la gola. "Piacere di conoscerti, io sono Jimin." Le porsi la mia mano, ma capii all'istante che avesse probabilmente 15 anni e che i quindicenni non danno la mano come saluto.
"Lo So. Jungkook me lo ha detto." Si alzò dal letto e prese una cartella, suppongo di scuola, dalla scrivania. "Deve davvero rispettarti particolarmente se non ti ha portato direttamente nel suo letto." Buttò li in modo sincero, nonostante continuasse ad utilizzare quel tono acido con me.
"Oh." Fu tutto quello che riuscii a rispondere. "Pensi che io possa usare il bagno?" Domandai educatamente, non sapendo nemmeno di chi fosse il letto in cui avevo dormito.
Lei in risposta ridacchiò, sicuramente sorpresa dalla mia scelta di parole per parlare, visto che in un modo o nell'altro stavo sembrando un po' viziato. "Certo. Prima porta a sinistra." E così uscì dalla stanza lasciandomi solo.
Mi misi velocemente le scarpe e afferrai il mio zaino, ringraziando Dio che avessi con me sempre le cose necessarie all'interno. Trovai il bagno senza problemi e entrai immediatamente dentro chiudendo la porta,sentii un leggero sbattere di porta dall'altra parte della casa e dei passi, ma non volevo incontrare nessuno in queste condizioni.
Quando vidi il mio riflesso sullo specchio per poco non svenni, i miei capelli erano un disordine totale, un ammasso che avrebbe necessitato di come minimo una bottiglia di balsamo per riuscire a slegare tutti i nodi che avevano.I vestiti erano tutti spiegazzati, ma perlomeno non erano macchiati di niente.
Aprii lo zaino ed estrassi la piccola trousse. Spazzolare i miei capelli senza rimanere pelato fu un'ardua impresa ma alla fine riuscii a renderli presentabili, successivamente levai il leggero strato di fondotinta che avevo dal giorno prima con il detergente che avevo in borsa e mi sciacquai il viso con tanta acqua fresca. Mi lavai i denti con il piccolo spazzolino che portavo sempre con me,misi un po' di profumo e mi sentii meglio.
Uscito dal bagno seguii alcuni rumori che mi condussero alla cucina,Jungkook mi dava le spalle imprecando per riuscire a far partire la macchinetta del caffè.
"Hai bisogno di aiuto?" Mi offrii, osservando tutto intorno. La casa era piccola, considerando che quattro persone - Jungkook, Somi, Junghyeon e loro madre - ci vivevano, ma era molto accogliente comunque.
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B.R.O.N.X (Jikook)
RomanceTralasciando il fatto che tutti e due vivono a New York, Jungkook e Jimin non hanno niente in comune .Mentre Jungkook fa l'impossibile per sopravvivere, Jimin ha qualsiasi cosa ogni ragazzo possa desiderare, o perlomeno lui pensa di avere tutto. Cos...