CAPITOLO 5

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JUNGKOOK

Ero seduto sulla panchina e canticchiavo una canzone guardando in basso, quando il rumore di un motore mi face spostare lo sguardo in su. Mi sistemai la visiera del cappellino in modo che il sole non mi desse fastidio. Da un'Audi scesa un ragazzo biondo, che venne verso di me camminando. Indossava vestiti vanitosi, di cui non sapevo nemmeno la marca, ma sicuramente erano costosi e i suoi occhi erano nascosti dietro un paio di Carrera.

"Hey." Disse sedendosi di fianco a me.

"Oggi sei in anticipo"

"C'era poco traffico."

Lo guardai e annuii, poi tornai a fissare il pavimento, tenendo i gomiti sulle ginocchia e giocando con le mie dita.

"Oh mio dio, cosa è successo al tuo occhio?!" Si tolse gli occhiali e mi prese il mento, facendomi girare delicatamente verso di lui. Aveva un'espressione terrorizzata, come se non avesse mai visto un occhio nero. Beh, probabile.

"Niente." Mormorai, non essendo veramente in vena di raccontargli cosa mi fosse capitato.

"Non sembra niente" Alzò un sopracciglio, fissandomi negli occhi come se stesse cercando di entrare nella mia testa per capire cosa stessi pensando. Non dissi niente, sperando che non facesse più domande. Ma sembra che oggi gli piaccia essere fastidioso e insistente.

"Sai, non devi dirmi cosa ti è successo, e onestamente non credo di volerlo sapere, però dovresti metterci del ghiaccio sopra. Sembra che il tuo occhio stia per cadere. Scusse la testa, probabilmente immaginando la scena del mio occhio mentre cadeva.

Ridacchiai."Non penso nemmeno io che tu voglia sapere cosa mi è successo."

<<"Amico, abbiamo del lavoro da fare. Adesso." La voce di Hoseok mi richiamò e giudicando il suo tono di voce si trattava di qualcosa di serio e visto che anche Mike era li, si trattava di qualcosa che coinvolgeva più di due persone.

Salimmo sul van di Luke e saltai nel sedile posteriore mentre Hoseok e Mike erano davanti. Sembravano tutti e due nervosi e ansiosi, io ero l'unico che non capiva cosa stesse succedendo.

"Qualcuno può spiegarmi dove cazzo dobbiamo andare?" Domandai guardandoli

"Anthony ci vuole vedere, ha detto che era urgente il che non è un
buon segno." Luke si girò a guardarmi per un secondo, per poi tornare a guidare concentrato con lo sguardo fisso sulle strade del Bronx.

Dopo 20 minuti eravamo a casa di Anthony: Era un vecchio magazzino abbandonato nella periferia della città. Gli altri edifici nei dintorni erano andati bruciati in un incendio molti anni prima, quindi il magazzino era in mezzo al nulla.

Entrammo nella casa dove Anthony ci stava aspettando. L'interno dell'edificio non era molto più bello dell'esterno, tutto molto vuoto e buio e poco decorato. Si sentiva l'odore di droga nell'aria e se non sei abituato, la puzza ti fa bruciare le narici.

"E' un piacere rivedervi ragazzi. Grazie per essere venuti in fretta." Anthony si girò con la sedia, facendo sembrare il tutto una scena di qualche film gangster. Mi venne da ridere. Cerca di sembra gentile, ma dietro le sue parole si nasconde puro veleno. È il tipo di persona a cui non frega niente degli altri e non prova affetto per nessuno, tranne che per i soldi, ovviamente.

"Cosa possiamo fare per te, questa volta?" Domandò Luke. Potrei dire che lui è il capo della gang, essendo il maggiore, ma alla fine il nostro gruppo non era una gang siamo solo ragazzi che hanno bisogno di soldi, e il modo più veloce per rimediarli è attraverso la droga. Anthony controlla le vendite di New York City, ma non fa nient'altro.Siamo noi che facciamo il lavoro sporco.

B.R.O.N.X (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora