JUNGKOOK
Fermai l'auto, parcheggiandola proprio davanti all'entrata della scuola di Jimin. Presi la mia giacca in denim dal posto del passeggero e aprii lo sportello, mettendo piede sulla strada fredda. Raggirai la macchina fino al lato che affiancava il marciapiede, appoggiandomi contro la portiera e indossai la giacca mentre aspettavo.
Rubando uno sguardo al mio orologio, vidi che avevo ancora almeno cinque minuti prima che le lezioni finissero. Scavai nella tasca della giacca per prendere il mio pacchetto di sigarette e ne sfilai una, sostenendola fra le labbra mentre ne facevo bruciare l'estremità con l'accendino. La fumai con calma mentre attendevo che la campanella suonasse e gli studenti iniziassero ad uscire.
Dopo un paio di minuti, finii la sigaretta, gettando il mozzicone sull'asfalto e proprio in quell'istante la campanella suonò e gli studenti iniziarono ad uscire dall'edificio. I primi che uscirono erano troppo giovani per essere dello stesso anno di Jimin,dopo un mucchio di volti sconosciuti, riconobbi un ragazzo alto con degli stupidi ispidi capelli biondi e con qui sui stupidi vestiti da ricco, circondato da un gruppo di altri stupidi ragazzi che non avevo mai visto. La mia mandibola si serrò e digrignai i denti, ricordando il coglione per cui il mio ragaz- voglio dire Jimin, aveva pianto. Mi individuò e il suo stupido sorriso svanì, ma io sogghignai malvagiamente verso di lui. La palla da basket che stava facendo rimbalzare fra le sue mani gli sfuggì dalle mani e rotolò fino al mio piede che istintivamente la fermò. Potei vederlo deglutire, facevo davvero così paura? Alzai la palla nella mano sinistra e iniziai a farla ruotare solamente sul mio indice, come mio padre mi aveva insegnato. I suoi amici restarono a bocca aperta e iniziarono ad esultare, completamente all'oscuro della tensione che c'era tra noi due. Esaminarono addirittura invidiosi la mia auto sportiva.
Si incamminarono verso di me, che ero ancora poggiato alla macchina, facendo crescere il mio sorrisetto solo di più. Magari ora avrei potuto dirne quattro a quell'imbecille.
"Amico, è una figata. Come ci riesci?" Un ragazzo basso mi domandò. Taemin continuò a guardarmi cautamente, come se stesse cercando di capire quali fossero le mie intenzioni.
"Solo pratica. È facile." Feci spallucce, riportando lo sguardo sul ragazzo basso. "Potremmo fare una partita amichevole un giorno. Potrei portare degli amici, che ne dite?".
"Vuoi la palla indietro, Jaemin?" Domandai con finto tono carino, sogghignando.
"È Taemin." Mormorò, allungando la mano per afferrare la palla.
Risi."Quel che è." Mossi la mano così che non avrebbe potuto prendere la palla, i suoi amici fecero un passo indietro notando ci fosse qualcosa che non andasse fra di noi. Codardi.
Allo tempo stesso sentii una risata,mi girai nella direzione da cui proveniva e vidi scendere dalle scale Jimin insieme a Taehyung. Quest'ultimo mi notò e diede una gomitata a Jimin, che immediatamente voltò confuso il capo verso di me. Poi notò Taemin e i suoi amici e si accigliò, correndo giù dalle scale per venirmi incontro.
"Jungkook, che ci fai qui?" Lasciò uscire una leggera risata imbarazzata, aggrottando le sopracciglia.
"Hey, piccolo." Mi chinai per baciarlo tirando nel frattempo la palla al ragazzo di fronte a me, sapendo di averlo colto impreparato sentendo il colpo della palla contro il suo petto.
Jimin si ritrasse velocemente diventando tutto rosso, e gettando imbarazzato lo sguardo verso di Taemin, che sembrava esterrefatto, come se non potesse credere a ciò che aveva appena visto.
"Pensavo foste cugini..." Assottigliò la voce, gli occhi spalancati e un dito che si spostava avanti e indietro fra di noi due.
Jimin si schiaffò la mano sulla fronte. "Beh, evidentemente non è così." Sputò aspramente. "Non sei l'unico a saper mentire." Gli indirizzò un veloce sorriso a labbra strette prima di voltarsi per baciarmi di nuovo.
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B.R.O.N.X (Jikook)
RomanceTralasciando il fatto che tutti e due vivono a New York, Jungkook e Jimin non hanno niente in comune .Mentre Jungkook fa l'impossibile per sopravvivere, Jimin ha qualsiasi cosa ogni ragazzo possa desiderare, o perlomeno lui pensa di avere tutto. Cos...