blank effect ✦ minsung.

𝟐.

𝐉𝐈𝐒𝐔𝐍𝐆:

«fra pochi giorni ci saranno le vacanze di natale ragazzi, assicuratevi di ripetere quello che vi ho assegnato, d'accordo?» chiese l'insegnante di storia, ricevendo in coro un 'si' da tutti gli studenti.

'si' un cazzo.

tutti sapevano che nessuno avrebbe fatto i compiti delle vacanze.. insomma, chi è che studia quando può letteralmente dormire tutta la giornata? beh, di sicuro non i miei compagni di classe.

e io di certo non sono da meno..

sospirai frustrato, aspettando soltanto che il suono della campanella riacheggi nel corridoio per segnare la fine dell'ultima lezione.

sbirciai l'orario dal telefono nascosto nell'astuccio, mancavano solo due maledetti minuti.

mi voltai verso la finestra e iniziai a fissare le nuvole che si muovevano lentamente nel cielo azzurro, perdendomi ancora nei miei pensieri.

la mia mente sprofondò nel pensiero di sapere se un giorno avrei incontrato qualcuno che mi facesse sentire al sicuro.. e sopratutto, se avrei incontrato qualcuno che mi avrebbe aiutato a superare tutte le mie paure.

mia madre aveva fatto il possibile, portandomi da vari psicologi.. ma nulla funzionò davvero.

dicevano tutti che ero 'una causa persa' a causa del mio problema con l'esprimere i miei sentimenti e pensieri, così tutti portarono fine alla terapia.

lasciandomi così risucchiare sempre di più dal mio buco nero che si era formato nel mio cervello.

«terra chiama jisung!» urlò una voce dietro di me sventolandomi una mano davanti gli occhi, facendomi sobbalzare dalla sedia.

mi voltai velocemente e mi ritrovai la figura di felix che mi fissava con un'espressione confusa ma allo stesso tempo preoccupata.

«si può sapere a cosa stavi pensando? sto cercando di risvegliarti dal tuo meraviglioso sogno ad occhi aperti minimo da cinque minuti, ovvero da quando è suonata la campanella»

mi guardò negli occhi aspettando una risposta, ma che non arrivò.
sospirò arreso e incrociò le braccia al petto «comunque.. sei libero?»

«certo.. si, perché?» chiesi cercando di riprendermi del tutto, alzandomi dalla sedia.

lo vidi massaggiarsi la nuca con una mano, mordendosi il labbro inferiore.

«sputa il rospo felix, hai combinato qualcosa?»

incrociai le braccia al petto e inclinai il capo di lato, aggrottando la fronte.

«so che ti sto assillando con questa cosa.. ma oggi sono libero, quindi che ne dici di andare ora in quel bar?» chiese con tono basso e insicuro, guardandomi mentre giocherellava con le dita.

anche se avvolte poteva essere testardo e impaziente, capivo come felix si preoccupava dei miei sentimenti quando mi chiedeva qualcosa più di una volta, cercando di non mettermi pressione e fretta.

sospirai di sollievo a quel pensiero ed annuii con il capo, intravedendo una piccola scintilla di gioia riempirgli gli occhi.

«grazie jisung! sei il migliore!» disse formando un sorriso a trentadue denti sul volto, guardandomi con occhi scintillanti «anche se sei piuttosto lento..» aggiunse con tono più basso, iniziando a dirigersi verso l'uscita della classe oramai vuota.

«guarda che ti sento!» sbottai prendendo lo zaino dalla sedia e sentendo una risatina scappare dalle sue labbra.

lo raggiunsi in poco tempo, camminando entrambi nei corridoi deserti.

«quindi.. a cosa pensavi prima?» chiese felix all'improvviso, voltandosi verso di me.

rimasi in silenzio e presi un profondo respiro, deglutendo a vuoto «lo sai felix..» sussurrai sottovoce, portando lo sguardo sul pavimento.

«ji.. lo sai che non puoi sempre pensare a quella notte» mormorò felix, smettendo di camminare.

alzai lo sguardo e mi voltai verso di lui, fermandomi «lo so m-»

«niente 'ma' jisung» ribbadì felix con tono severo «lo sai che se continui a rimanere bloccato nel passato non supererai mai questa cosa»

aveva ragione.. ma come potevo dimenticare dopo tutto?

«ci sto già provando..» mormorai, stringendo i pugni «ma non parliamone ora, andiamo..»

iniziai nuovamente a camminare scuotendo lentamente il capo, nel tentativo di scacciare via i pensieri.