𝟏𝟑.

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𝐉𝐈𝐒𝐔𝐍𝐆:

aprii lentamente gli occhi, emettendo un lieve gemito di dolore.

spostai lo sguardo nella stanza, senza capire dove mi trovassi a causa della vista ancora sfocata.

la stanza era molto silenziosa, non si sentiva altro se non i miei respiri e.. macchinari che monitoravano il mio battito cardiaco.

quando finalmente la vista tornò alla normalità capii che mi trovai in ospedale: le pareti erano dipinte di un bianco neutro, sul soffitto pendeva un lampadario che diffondeva un'illuminazione abbastanza forte e infine delle mensole e mobili con vari oggetti medici e medicine.

sospirai e spostai lo sguardo sulla piegatura del mio braccio, notando un ago collegato ad un lavaggio con del medicinale liquido all'interno.

la porta della camera all'improvviso si aprì, rilevando la figura di un ragazzo con il capo basso.

lo osservai con uno sguardo confuso, ma dopo aver osservato per un po' i suoi capelli rosso scuro, capii subito chi fosse.

«minho..?» chiesi debolmente, ancora senza forze per parlare correttamente.

alzò il capo di scatto quando sentì pronunciare il suo nome, precipitandosi velocemente verso il lettino «jisung! come stai?!»

«b-bene..» bugia.

«ne sei sicuro..? il tuo petto è ricoperto di bende..» mormorò sedendosi sullo sgabello, senza staccare gli occhi dai miei.

sforzai un piccolo sorriso, alzando leggermente le spalle «forse non proprio bene..»

fissò lo sguardo sulle lenzuola bianche, mordendosi il labbro inferiore «mi dispiace.. sono arrivato tardi, se fossi arrivato prima.. i-io..» sussurrò bloccandosi quando gli presi la mano fra la mia.

era la prima volta che toccavo qualcuno di mia spontanea volontà dopo due anni, ma il suo tocco era semplicemente diverso..

lui era diverso, e ogni giorno ne avevo sempre di più la conferma.

«non è colpa tua.. non potevi saperlo»

appoggiò anche l'altra sua mano sulla mia, tenendomela stretta fra le proprie mentre se la portò alla fronte.

chiuse gli occhi, prendendo un profondo respiro mentre una lacrima gli rigò la guancia «ero così preoccupato per te..»

sollevai le labbra in un dolce sorriso mentre allungai una mano verso i suoi capelli, ma una fitta mi colpì il petto appena mossi il braccio, facendomi fare una smorfia di dolore.

«ei, cosa ti senti..? tutto ok?» chiese preoccupandosi, alzando di poco il capo per guardarmi negli occhi.

«si.. solo un piccolo dolore..»

sospirai lentamente, iniziando a pensare a chi altro sapesse di quella situazione «minho.. qualcun'altro sa che sono in ospedale..?»

«solo hyunjin.. mi ha accompagnato
lui da te»

«e lui..?»

ci fu un momento di silenzio fra di noi, finché minho non decise di rispondere
«hyunjin ha chiamato la polizia.. quindi molto probabilmente ora sarà nella centrale»

feci un sospiro di sollievo chiudendo gli occhi, forse quella sarebbe stata l'occasione per iniziare a vivere tranquillamente la mia vita.

un'occasione di vivere senza la preoccupazione di ritrovarmelo un momento all'altro fuori la porta di
casa.. come stasera.

la sensazione di ansia nel mio petto si alleviò leggermente a quel pensiero, sperando davvero che sarebbe successo.

aprii nuovamente gli occhi quando la porta si aprì di nuovo, voltandomi verso di essa all'unisono con minho.

«han jisung?» chiese un medico avvicinandosi verso di noi mentre fra una mano manteneva un taccuino.

lessi il nome sulla sua targhetta del camice bianco: kim seungmin.

«bene.. per ora deve rimanere qui altri cinque giorni, visto che le sue condizioni non sono ancora stabili» spiegò alzando lo sguardo dal taccuino, proseguendo «non fare troppi sforzi, e cerca di riposare il più possibile, d'accordo?»

annuii lentamente con il capo, vedendo le sue labbra piegarsi in un sorriso confortante.

uscì chiudendosi la porta alle spalle, rimanendo di nuovo solo me e minho nella camera.

«resterò qui con te» sussurrò facendomi voltare di nuovo verso di lui, sbattendo più volte le ciglia.

«cosa? no! non puoi rimanere qui per cinque gior-»

«ho già deciso» disse sicuro di sé «non accetto repliche» continuò puntandomi un dito contro, sorridendo.

emisi una piccola risatina e presi un sospiro profondo, annuendo lentamente con il capo dopo un po'.

«va bene.. sei sicuro che non sarà stancante per te?»

«sicurissimo..» sussurrò coprendosi la bocca con il palmo mentre sbadigliò, guardandomi con occhi assonnati.

«hai sonno..?»

annuì lentamente con il capo, intrecciando le sue dita con le mie mentre appoggiò le braccia sulle lenzuola e il capo sopra di esse.

chiuse lentamente gli occhi, iniziando ad addormentarsi profondamente.

spostai lo sguardo sull'orologio che segnava la mezzanotte: era il 26 dicembre.

«buonanotte, minho..»

allungai una mano verso l'interruttore della luce, facendo illuminare la camera solo dalla poca luce della luna che filtrava attraverso la finestra.

mi sdraiai con tutte le mie forze sul fianco, allungando una mano per accarezzare i suoi capelli.

blank effect ✦ minsung.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora