𝟏𝟒.

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𝐉𝐈𝐒𝐔𝐍𝐆:

erano passati cinque giorni, ciò stava a significare che finalmente ritornai a casa.

era l'ultimo giorno dell'anno, e ovviamente lo avrei passato da solo dato che mia madre era ancora in viaggio di lavoro.

lei ancora non sapeva nulla riguardo quello che era successo pochi giorni fa, stessa cosa con felix.

scesi al piano terra per dirigermi verso la cucina, facendo ancora molta fatica a muovermi correttamente a causa delle bende che erano avvolte attorno al mio petto, ricoprendomi fino a dietro la schiena.

presi il pentolino da un mobiletto e lo appoggiai sui fornelli con già la fiamma accesa, versando il latte all'interno.

sentii un rumore fuori la porta di casa.. piuttosto qualcuno che bussava.

forse è mia madre..?

mi avvicinai alla porta e sbirciai dall'occhiello chi fosse: minho.

sorrisi ampiamente e aprii subito la porta senza esitazione, oramai io e lui avevamo stabilito un rapporto molto forte negli ultimi giorni.

«sei stato veloce ad aprire eh?» chiese facendomi arrossire lentamente.

ignorai del tutto la sua domanda, facendo guizzare lo sguardo da qualsiasi parte tranne che nei suoi occhi «cosa ci fai qui..?»

«la risposta è semplice, no?»

fece un passo verso di me, incrociando le braccia al petto «a passare l'ultimo giorno dell'anno con te»

«c-come scusa..?» sussurrai sottovoce con gli occhi sgranati.

«hai capito bene»

rimasi in silenzio, incapace di pronunciare qualsiasi tipo di suono, come se le cordi vocali mi avessero abbandonato da un momento all'altro.

«jisung?»

«eh? si?»

«quindi ti va bene..?»

«i-io.. ma non hai impegni..?»

«no» inclinò il capo di lato, aggrottando le sopracciglia «sembra proprio che tu non voglia passare del tempo con m-»

«no! no no no! non è vero!» ribaddii velocemente, scuotendo le mani in segno di negazione «ma qui..? cioè, non ho cibo per una cena adatta..»

«non preoccuparti, ti porterò in un posto»

«e dove..?» chiesi incuriosito.

mi porse la mano, facendo segno di prenderla «più ti sbrighi, più velocemente lo saprai»

allungai lentamente la mano verso la sua, ma sgranai gli occhi quando ricordai il latte nel pentolino.

«a-aspetta!» esclamai dirgendomi velocemente verso la cucina «tu intanto entra!»

spensi velocemente la fiamma e soffiai nel pentolino, cercando di far raffreddare il latte oramai bollente.

«cos'è?» chiese minho raggiundendomi, appoggiandosi con la schiena alla penisola della cucina.

«latte..»

«latte?» chiese inarcando un sopracciglio, per poi alzare le spalle e sospirare «bene, allora il latte potrà aspettare»

«com-?»

non finii di pronunciare la domanda che mi afferrò la mano, tirandomi verso la porta.

«ei aspetta! non sono vestito nel modo adatto per uscire!»

blank effect ✦ minsung.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora