𝟏𝟕.

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𝐉𝐈𝐒𝐔𝐍𝐆:

14 febbraio, ovvero la festa degli innamorati: San Valentino.

le gocce della pioggia battevano sulla finestra ai muri della scuola, mentre l'onda sonora dei tuoni rimbombavano in quella classe mezza piena, rendendo difficile udire la voce dell'insegnante di algebra.

«questo è tutto per oggi, e ricordate di usare un ombrello!» disse l'insegnante 40enne, con un accenno di simpatia nel tono di voce prima di raccogliere le sue cose ed uscire dalla classe.

era la penultima lezione, ma uscivamo prima dato che dopo doveva esserci un'ora di educazione fisica, ma annullata a causa del mal tempo.

eh si, la palestra era in ristrutturazione, quindi già dall'inizio dell'anno eravamo costretti a praticare esercizi all'aria aperta.

presi lo zaino e mi avviai nei corridoi, stropicciandomi gli occhi nel tentativo di tenerli aperti.

da un po' di giorni sentivo un peso nel petto, e soprattutto, mi sentivo sempre osservato.

forse è solamente stress: diceva felix ogni volta che gliene parlavo, cercando di rassicurarmi.

alzai il cappuccio della felpa sul
capo, perché si, come uno stupido non controllavo mai le previsioni del tempo, ritrovandomi zuppo d'acqua come un biscotto in una tazza di latte caldo.

chiusi gli occhi e arricciai la punta del naso, coprendomi la bocca con il palmo per starnutire.

cazzo, spero di non beccarmi un raffreddore.

aumentai il passo quando da lontano vidi il solito bar, volendo arrivare lì dentro al più presto possibile per ripararmi dalla pioggia.

e anche per vedere lui..

abbassai il cappuccio e scossi il capo per scacciare le poche gocce nelle mie ciocche di capelli, chiudendo la porta alle mie spalle quando entrai.

avanzai verso il bancone e presi posto su uno sgabello, osservando i tavoli vuoti.

hanno poca clientela?

girai il volto di lato quando due braccia mi avvolsero la vita da dietro, intravedendo i capelli rossi di minho sulla mia spalla.

«hey..» sussurrai sorridendo, allungando una mano verso i suoi capelli per accarezzarli.

«jisung..» sospirò «dobbiamo parlare»

prese posto allo sgabello al mio fianco, alzando finalmente il capo.

le sue guance erano ricoperte di graffietti rossi, mentre un livido con sfumature viole e nere occupava il suo occhio destro «minho? cosa ti è successo? stai ben-»

«lasciamoci, jisung» sbottò improvvisamente.

la gola diventò secca a quelle parole, impedendomi di parlare correttamente «s-scherzi, vero..?»

sentii gli occhi inumidirsi di lacrime quando scosse il capo, mentre alcune già iniziarono a rigarmi il viso.

«ma prima.. voglio darti questo»

tirò fuori dal pantalone un cofanetto nero, estraendo un anello argento fasciato di cuori da esso.

infilò delicatamente l'anello sul mio indice, mentre una lacrima scivolò dai suoi occhi.

«m-mi dispiace ji.. mi dispiace..» sussurrò accarezzandomi la guancia, avvicinando le sue labbra alle mie.

piantò un soffice bacio sulle mie labbra, asciugandosi le lacrime «spero troverai qualcuno che ti renda felice..» disse prima di iniziare a dirigersi verso la porta.

lo seguii velocemente, afferrandogli il polso «perché..? perché minho!» chiesi guardandolo negli occhi «perché lo stai facendo?! per te quello che c'è stato fra di noi è stato solo un gioco?!»

«non pensarla così, jisung»

«allora spiegami perché!» urlai con la voce incrinata, rafforzando la presa su di lui.

«per il tuo bene»

rimasi lì fermo alle sue parole, sentendomi confuso da quella semplice frase.

per il mio bene..?

«cosa intendi..?» chiesi.

«non posso dirti altro, mi dispiace..» si liberò dalla mia presa, iniziando a dirigersi nuovamente verso l'uscita del bar.

«ricordati solo che..» sussurrò appoggiando la mano sulla maniglia, dandomi le spalle «ti amo jisung..»

uscì chiudendosi la porta alle spalle, dirigendosi velocemente verso la sua auto a causa della pioggia.

rimasi lì impalato, soffocando nei miei stessi singhiozzi.

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avrei dovuto pubblicare questo appunto a san valentino, ma poi sarebbe passato troppo tempo quindi ecco un nuovo capitolo in anticipo !!

blank effect ✦ minsung.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora