𝟏𝟐.

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𝐌𝐈𝐍𝐇𝐎:

«cazzo minho! perché proprio oggi ti si doveva sgonfiare la ruota?» si lamentò hyunjin appena misi piede nella sua macchina.

era il giorno di natale, e la mia macchina aveva deciso di abbandonarmi proprio quel giorno facendosi ritrovare con una ruota sgonfia.

fanculo..

«devi solo darmi un passaggio per portarmi a casa di jisung, mica portarmi a fare il giro per l'intera Seoul?» chiesi con sarcasmo, premendo il pulsante del finestrino per chiuderlo «e ora muoviti, sono già in ritardo..»

«si capo» sussurrò con ironia, guadagnandosi un'occhiataccia a causa del nomignolo che aveva appena usato.

chiusi gli occhi mentre la musichetta bassa della radio riempì l'atmosfera dell'auto, rendendola meno silenziosa.

«sarete solo tu e jisung?» chiese all'improvviso hyunjin, continuando a guidare in una velocità media.

«si.. perché?»

«così»

sospirai ed annuii lentamente con il capo, ma riaprii gli occhi quando iniziai a sentire un peso interiore schiacciarmi il petto.

dire che mi sentivo ansioso era troppo, piuttosto potrei dire.. strano?

«siamo arrivati»

«di già? ma aspetta..» mormorai inarcando un sopracciglio, osservando meglio la casa di jisung «perché ha la porta aperta..?»

anche le sopracciglia di hyunjin si inarcarono, voltandosi verso di me «e che ne so io»

sbuffai e scesi dall'auto, infilando le mani nelle tasche della felpa blu mentre iniziai a dirigermi verso la porta.

«hey! neanche grazie mi dici?!» sbottò hyunjin scendendo anche lui dall'auto, solo per inseguirmi e infastidirmi finché non lo avrei ringraziato.

arrivai davanti la casa di jisung, fermandomi all'entrata «jisung..?» chiesi sporgendo il capo all'interno, cercando di vedere se fosse al piano terra.

perché ha la porta aperta con questo freddo?

«cosa aspetti ad entrar-» misi un dito sulle labbra di hyunjin per interromperlo, sentendo un suono di.. vomito?

«lo hai sentito anche tu?» chiesi voltandomi nuovamente verso di lui con uno sguardo preoccupato, ricevendo solamemte un segno del capo.

inarcai le sopracciglia, decidendo di entrare in casa e dirigermi verso le scale «jisung..?» chiesi nuovamente, avvicinandomi sempre di più alla fonte del rumore senza ricevere alcuna risposta.

raggiunsi una porta chiusa, dove dall'interno si sentì una risatina divertita.

spinsi giù la maniglia d'istinto, ma mi immobilizzai sul posto quando vidi la scena che mi si presentò davanti la vista.

jisung era steso a terra con una mariade di sangue sul petto, e sul bordo del letto un ragazzo che mi guardò confuso.

ricordai solo in quel momento il modo in cui jisung mi descrisse l'aspetto fisico del suo ex, quello era changbin.. senza nessuna ombra di esitazione.

«voi due chi sareste?» chiese alzandosi dal letto, facendo un passo verso di me e hyunjin che per tutto il tempo era rimasto in silenzio dietro di me.

la rabbia ribbolì nel corpo, non facendomi pensare lucidamente.

«brutto bastardo!»

mi avvicinai a passo svelto contro di lui, afferrandogli il colletto solamente per spingerlo contro la scrivania di legno.

«minho!» urlò hyunjin, ma ora tutta la mia concentrazione era rivolta verso ben altro.

«che intenzioni hai?!» chiese changbin cercando di alzarsi dal pavimento, ma bloccai il suo corpo sotto il mio, iniziando a colpirgli molteplici volte il viso senza pensarci due volte.

lo avrei ridotto proprio come lui aveva ridotto jisung, e se fosse stato necessario avrei anche potuto ucciderlo con le mie stesse mani.

non riuscivo a crederci: lui era ritornato solamente per infastidire di nuovo jisung, solo per iniziare a rovinargli di nuovo la vita.

la rabbia annebbiò la mia vista, mentre il sangue iniziò a colare dal suo naso, macchiandomi le nocche.

iniziò a dimenarsi per liberarsi dalla mia presa, ma la potenza dei pugni aumentò di secondo a secondo.

«minho basta! hey!»

«minho smettila!» urlò ancora hyunjin, afferrandomi le spalle per allontanarmi dal corpo di quel bastardo.

«lasciami!» dissi furiosamente, ma le sue prossime parole bloccarono tutte le mie azioni.

«porca troia, minho! jisung sta male!»

guardai il viso di changbin ridotto pietosamente, rimanendo in sospeso il pugno a mezz'aria per elaborare l'ultima frase di hyunjin.

jisung sta male.. jisung sta male..

quelle tre semplici lettere mandarono in tilt il mio cervello, immobilizzandomi.

sentii nuovamente delle mani afferrarmi le spalle da dietro, mettendomi in piedi «pensa a jisung! mi occuperò io di lui»

voltai lo sguardo verso il corpo debole di jisung, accavocciandomi verso di lui: hyunjin aveva ragione, il suo volto era pallido e il sangue continuò ad uscire dalle sue ferite sul petto e le spalle.

«jisung! jisung mi senti?!» chiesi con il respiro affannoso, mentre avvolsi il suo corpo fra le mie braccia.

avvicinai due dita al suo collo per controllare il battito cardiaco, anche se il ritmo era più lento del normale.. almeno batteva ancora.

«hyunjin, prendo la tua auto! ha bisogno urgente di un ospedale!» dissi prendendo in fretta il corpo di jisung in braccio, iniziando a dirigermi verso le scale.

ogni gradino che scesi era come sentire la terra cadere sotto i miei piedi, facendomi provare una sensazione di vuoto.

in un batter d'occhio mi ritrovai davanti la macchina di hyunjin, posando delicatamente il corpo di jisung sul sedile passeggero.

salii velocemente al lato guida, togliendomi la felpa per poggiarla sulle sue gambe scoperte «ei jisung.. andrà tutto bene, d'accordo?» dissi allungando una mano verso la sua guancia per sfiorarla con il pollice, non ricevendo nessuna risposta.

«merda..»

mi asciugai il sudore dalla fronte e girai la chiave nella fessura, iniziando a sfrecciare sulla strada.

tenni le mani sudate salde sul volante, con lo sguardo fisso sulla strada mentre gli edifici passarono velocemente davanti ai miei occhi.

lanciai delle veloci occhiate al corpo ferito di jisung al mio fianco, controllando se stesse ancora respirando.

«resisti ji..»

blank effect ✦ minsung.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora