Quando, al mattino seguente, Atid schiuse le palpebre vide il viso del maggiore molto vicino al suo. Osservò ogni minimo dettaglio del viso di Koray; quando dormiva, la sua aurea austera e seria lasciava spazio ad un ragazzo dai lineamenti non tanto marcati, a due paia di ciglia lunghe, a delle guance rosate che facevano da contrasto alla pelle bianca e delle labbra morbide, talmente morbide e dolci da sembrare zucchero filato. Quando vide Koray aprire gli occhi, tornò a voltarsi dandogli le spalle. Gli risuonavano ancora le sue parole nelle orecchie e non aveva ancora il coraggio di trattare quell'argomento. A destarlo dai suoi pensieri fu il respiro caldo del maggiore sul proprio collo. Atid trattenne il respiro, mentre le orecchie si tingevano di un rosso paonazzo. Il colpo di grazia, però, fu la voce roca di Koray appena iniziò a parlare.
- "Buongiorno ragazzino. Sei sveglio?"
- "Si."
- "Non è buona educazione dare le spalle lo sai?"
- "No è che...mi sono appena svegliato e sono impresentabile."
- "Sai che non ci credo?"
- "Lo so."
- "Girati allora."
Atid fece ciò che chiese Koray e si girò. Posava gli occhi ovunque, tranne che sul maggiore. Era troppo imbarazzato per poterlo guardare o parlarci. Proprio mentre stava per alzarsi, venne bloccato e fatto tornare giù dal ragazzo corvino. Imprecò mentalmente e ci riprovò, ancora, senza successo. Prese allora il telefono, deciso a non darla vinta al maggiore e controllò le notifiche arrivate. Rispose prima ai messaggi della madre e poi entrò nella chat di gruppo.
Dionysos: Atid sei vivo?
Hasan: Perché non dovrebbe?
Dionysos: Non scrive da ieri.
Bjorn: Starà dormendo.
Atid: Scusate, mi sono appena svegliato.
Hasan: Ma buongiorno bello addormentato.
Dionysos: Allora?
Atid: Allora cosa?
Dionysos: Come sta andando.
Bjorn: Ti sta dando fastidio?
Atid: Sta andando bene e no. Non mi sta dando fastidio.
Mentre scriveva sentiva una presenza vicino a sé. Alzò lo sguardo trovando Koray a leggere le loro conversazioni. Salutò velocemente i suoi amici e spense il telefono, lo posò e si sedette davanti al maggiore.
- "Ora spii anche cosa scrivo?"
- "Hm...sì."
- "Non sai che è da maleducati?"
- "Stavo solo controllando a chi stesse scrivendo il ragazzino con cui ci sto provando."
- "Non ho detto che potevi provarci."
- "Non hai detto neanche che non potevo."
- "Touché."
Koray alzò un angolo delle labbra avendo vinto quella discussione. Mentre si alzò, si avvicinò alla guancia di Atid e gli diede un bacio, sparendo poi verso il bagno. Il giovane dai capelli rossi si toccò la guancia per poi far scomparire il viso nel cuscino dall'imbarazzo. Era la prima volta che provava certe sensazioni nei confronti di un ragazzo e non sapeva come comportarsi. Aveva paura ma allo stesso tempo voleva lasciarsi andare e seguire ciò che il cuore voleva. Sospirò, voleva provare a dare una possibilità a quei sentimenti nuovi. Se fosse andata male se ne sarebbe fatto una ragione, al contrario: se fosse andata bene lo avrebbe detto agli altri. Decise di non fasciarsi la testa prima del tempo, ma non voleva essere l'unico ad essere in imbarazzo. Voleva stuzzicare un po' Koray, proprio come faceva lui. Balzò giù dal letto e frugò nella valigia cercando qualcosa da mettere per la giornata. Quando il maggiore uscì dal bagno entrò lui, si lavò e vestì velocemente e tornò nella stanza. Andarono, poi, a fare colazione nella sala dell'hotel.
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Where the sun rises
FanfictionUn gelido Ceo di un'azienda di automobili si troverà a dover accettare come tirocinante uno studente della facoltà di ingegneria meccanica. boyxboy Estratto: - "Questa è la parte della giornata che amo." - "Perché?" - "Perché è in questo momento c...