12: Raggio di sole

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Il primo a svegliarsi, quella mattina, fu il padrone di casa. Aperti gli occhi, la prima cosa che vide fu il viso del maggiore vicino al proprio. Sorrise e sentì un piacevole calore farsi spazio nel petto. Si avvicinò alle labbra del più grande e, dopo avergli dato un piccolo bacio, si alzò dal letto e si diresse in cucina.

Si mise ai fornelli e preparò una colazione veloce per entrambi. Non aveva molto in casa, quindi l'unica cosa che poté preparare, come primo pasto, fu del latte e caffè da accompagnare a dei biscotti. Sperava che al ragazzo, ciò che aveva preparato, potesse bastare. Mise tutto su un vassoio e lo porto in stanza, dove Koray ancora dormiva. Si sedette sulla parte vuota del letto e con un tocco gentile mosse il maggiore.

- "Buon giorno."

- "Buon giorno ragazzino."

- "Ho preparato la colazione, ma non è molto. Ho dimenticato di fare spesa, vado oggi visto che ho il giorno libero."

- "Vengo con te. Oggi è giorno di riposo per tutti."

- "Va bene, ora fa colazione."

Finito il pasto, i due giovani amanti si prepararono e uscirono per andare al mercato. Per il ragazzo turco era la prima volta che andava in quel posto perché, di solito, andavano le domestiche a fare spesa. Atid lo guardò divertito per come si guardava intorno. Gli prese la mano e lo portò verso le bancarelle che gli interessavano.

- "Oggi ti insegno come si fa la spesa da queste parti."

Disse il più piccolo fermandosi dal venditore di verdure. Prese una grande quantità di verdure e contrattò per molto tempo, con il venditore, per abbassare il prezzo. Una volta riuscito ad ottenere il prezzo desiderato, pagò e portò il maggiore verso le altre bancarelle.

- "Perché non hai pagato il prezzo intero?"

- "Perché era troppo alto e abbiamo molto altro da comprare."

- "Posso pagare io."

- "No, devi imparare anche tu a non spendere tanti soldi anche se sei ricco."

Il più piccolo puntò il dito contro il petto del maggiore e poi gli passò le buste contenenti i loro acquisti e lo condusse verso l'ultima bancarella. Poi si voltò verso lui e sorrise ampiamente. Koray non capiva cosa volesse dire quel sorriso e lo guardò confuso.

- "Tocca a te."

- "Fare cosa?"

- "Ballare. Secondo te? Prova a comprare qualcosa. Se ci riesci...ti do una ricompensa."

- "Che tipo di ricompensa?"

- "Non te lo dico."

Koray, allora, cedette e assecondò la richiesta di Atid. Prese alcune cose e, arrivato il momento di pagare, iniziò a contrattare per il prezzo. Il venditore, però, non sembrava volesse mollare. Ci vollero molti tentativi prima che accettasse di abbassare il prezzo. Soddisfatto, Koray, guardò il suo ragazzino e gli mostrò ciò che aveva comprato.

- "Ora voglio la mia ricompensa."

- "La vuoi qui?"

- "Certo."

- "Ok, ok."

Atid si avvicinò al maggiore e gli baciò la guancia. Koray, però non era soddisfatto e quindi lo avvicinò di nuovo e lo baciò sulle labbra. Il viso del più piccolo era rosso dalla vergogna e quando si staccarono gli diede uno schiaffo sul braccio per rimproverarlo.

- "Le persone possono vederci."

- "Meglio, così sanno che sei occupato."

- "Scemo. Torniamo a casa, abbiamo ancora da sistemare le tue cose."

Where the sun risesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora