- "Era da un po' che aspettavo il momento giusto per dirvelo, forse per paura delle vostre reazioni ma non so quale sia davvero il momento giusto quindi lo faccio ora. Ecco...sto uscendo con Koray, per me è qualcosa di nuovo avere una relazione con un ragazzo e per questo motivo avevo timore di dirvelo. Io..."
- "Atid, siamo tuoi amici, non i tuoi genitori. Devi essere tu a decidere con chi uscire, noi supporteremo tutte le tue scelte. Non hai bisogno di avere timore di amare qualcuno e poi ci ha pagato da bere la scorsa volta quindi da me è più che approvato."
Dionysos ricevette uno schiaffo da Hasan per l'ultima frase che, però, fece sorridere il padrone di casa. Spostò prima lo sguardo su Koray, che gli accarezzava i capelli e poi porto lo sguardo sulla persona che ancora non aveva detto nulla. Lo sguardo tagliente di Bjorn era fisso sulla figura del ragazzo dalle origini turche. Atid, quindi, si preparò alla sfuriata ma successe l'imprevedibile.
- "Da quanto va avanti questa storia?"
- "Non dà molto."
- "Come ti tratta.?"
- "Bene, dico davvero. Anche se agli inizi non andavamo d'accordo, ora è diverso."
- "Sei sicuro di quello che senti per lui?"
- "Si."
- "Allora la questione è chiusa. Se a te piace non posso fare nulla per dirti di no. Ma ti avverto: appena ti fa soffrire non ci sarà Dio, Buddha o Allah a tenermi fermo; gli spezzerò dal primo all'ultimo osso che ha in corpo. Intesi occhi verdi?"
- "Intesi."
- "E se devo dirla tutta, avevo immaginato qualcosa del genere. Pensate che non abbia visto come vi comportavate nel locale? Ho solo aspettato che me lo dicessi tu Atid."
- "Quindi non sei arrabbiato con me?"
- Stupido. Mi sono mai arrabbiato con te? Sei il mio migliore amico, è normale che mi preoccupi per te. Non voglio che ti facciano soffrire ancora, tutto qui."
Bjorn scrollò le spalle. Teneva davvero al suo migliore amico e cercava di dimostrarglielo tutti i giorni perché aveva paura che potesse rimpiazzarlo con qualcun altro. In tutto ciò, Koray aveva notato lo sguardo del biondino e spinse, delicatamente, Atid verso di lui facendogli capire che avrebbe dovuto consolarlo.
- "Ora vi lascio soli. Ti chiamo più tardi Ok?"
- "Va bene, grazie."
Atid sorrise al maggiore e lo lasciò andare via. Abbracciò il suo migliore amico per fargli capire che il loro rapporto non sarebbe mai cambiato. Anche gli altri due, che fino ad allora erano rimasti seduti, si unirono all'abbraccio. Erano come una famiglia, si aiutavano e sostenevano in qualsiasi situazione.
Subito dopo l'aria nella stanza era diventata più leggera, il gruppo di amici aveva preso a ridere e scherzare mentre giocavano ai videogiochi. Il ragazzo dai capelli rossi si era tolto un grande peso dallo stomaco e non doveva più preoccuparsi della relazione che aveva con Koray.
Intanto, Koray era arrivato a casa sua: una villa enorme dalle pareti nere e lunghe vetrate. Sul retro era presente una piscina e il posto auto. Entrato in casa venne accolto da una signora di mezza età.
- "Signorino Koray, i vostri genitori ieri erano preoccupati. Perché non è tornato a casa?"
- "Ho dormito fuori."
Superò la domestica e andò a sedersi sul comodo divano in pelle. Prese il telefono indeciso se scrivere al suo ragazzino o meno. Decise che per il momento avrebbe evitato e lo avrebbe lasciato stare con i suoi amici. Annoiato, andò in stanza e da una mensola prese alcune matite e un taccuino. Messosi sul letto, iniziò a mettere su carta una serie di linee fino a formare una figura ben chiara: il viso di Atid. Guardò il bozzetto soddisfatto, con un lieve sorriso sulle labbra.
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Where the sun rises
FanfictionUn gelido Ceo di un'azienda di automobili si troverà a dover accettare come tirocinante uno studente della facoltà di ingegneria meccanica. boyxboy Estratto: - "Questa è la parte della giornata che amo." - "Perché?" - "Perché è in questo momento c...