Guardai tutte le persone presenti nella stanza. La maggior parte erano uomini molto grandi oppure uomini d'affari con le proprie amanti.
« Tra poco ci mettiamo a tavola, aspettiamo soltanto i signori Hernandez. » annunciò una donna, mi irrigidì. Pensai fosse una coincidenza, doveva essere una fottutissima coincidenza.I gemelli mi guardarono, io mandai giù il groppo che mi si era formato in gola. Bill sapeva, perciò mi guardò in modo più intenso rispetto a Tom.
« Chi è questa bellissima ragazza? » disse un uomo sulla sessantina sorridendo cordialmente. Strinse entrambe le mani dei ragazzi e poi afferrò la mia esibendosi in un baciamano.
« Ylenia, lui è Chris si occupa della gestione della struttura che opera in beneficienza. Chris lei è Ylenia, la mia fidanzata. » feci un sorriso tirato verso l'uomo, odiavo quella pagliacciata.
« Davvero un ottima scelta figliolo, è a dir poco stupenda. Cosa fai nella vita, cara? » mi sentivo terribilmente a disagio, Tom sorrideva sinceramente e mi chiesi come diavolo facesse.
« Vado all'università. » Bill mi guardava con orgoglio. Feci un sorriso in sua direzione, era forse l'unico motivo per cui sopportavo lo stare in quel posto.
« Che facoltà hai scelto? »
« Psicologia. » gli si illuminarono gli occhi.
« Ma non mi dire, pure mio figlio fa psicologia. Edward? Vieni un attimo qui figliolo. » si avvicinò un ragazzo poco più alto di Tom, dal fisico palestrato e tatuato, aveva i capelli neri, ricci e gli occhi di un verde molto intenso.
« Si papà? »il suo sguardo scattò su di me e si leccò le labbra piene squadrandomi da capo a piedi.
Tom al mio fianco mi afferrò saldamente la mano e lo guardai stranita.
« Questa ragazza studia psicologia all'università proprio come te. » Edward posò lo sguardo sulle mani intrecciate mie e di Tom e in quel momento mi sentì a disagio, perché mi aveva afferrato la mano?
« Uhm, davvero? A che anno sei? »
« Al secondo, tu? » sentì il ragazzo al mio fianco sospirare pesantemente segno che si stava innervosendo.
« Terzo. » sorrideva civettuolo, il ragazzo col piercing si schiarì la gola.
« È un piacere stare qui a chiacchierare con voi ma noi andiamo a prendere posto. Sa com'è, poi si crea troppa folla. » intensificò la stretta e iniziò a camminare trascinandomi letteralmente dietro di lui. Mi girai di spalle e notai che Edward mi fece l'occhiolino, strabuzzai gli occhi.
« Cazzo Tom, rallenta. » mormorò Bill alle nostre calcagna. Già sentivo i miei piedi iniziare a percepire dolore.
Per fortuna diede ascolto al fratello e si bloccò di colpo.
« Che problemi hai? » sbottai infastidita massaggiandomi il polso.« Quell'Edward mi da sui nervi, è solo uno snob arricchito e una grandissima testa di cazzo. » dal suo tono lasciava trasparire tutta l'irritazione che in quel momento provava.
Sentivo però che c'era dell'altro.
« Pff, non ti va giù da quando Adelaide ha scelto lui al posto di scegliere te. » rivolse un occhiata gelida al fratello.
« Ti conviene tacere e farti gli affaracci tuoi. » Bill scrollò le spalle. Avrei voluto saperne di più ma qualcosa mi suggerì che non era il momento né il luogo ma avrei di certo chiesto a Bill.
Eravamo vicino alla porta d'ingresso quando una ventata di aria gelida ci investì. Guardai in direzione dell'entrata e mi congelai sul posto.
Mio padre entrò a braccetto con mia madre la loro espressione seria metteva i brividi. Nel suo tubino viola guardava, ispezionava, ogni centimetro della sala. Mio padre d'altra parte sembrava abbastanza scocciato di trovarsi lì.
Quando il loro sguardo si posò su di me sgranarono gli occhi. Io non me lo aspettavo e loro nemmeno; sul loro viso si depositò un espressione più dura di quel che già non fosse.
Cercai disperatamente Bill con lo sguardo che guardò nella direzione dove precedentemente avevo guardato io e capì la situazione. Si mise al mio fianco e mi sentì in parte più tranquilla.
Mia madre alzò il mento all'insù e con passo deciso si avvicinò insieme a mio padre sui suoi tacchi a spillo. Tom inarcò un sopracciglio, non aveva capito niente della situazione.
« Ylenia. » disse freddamente, il suo volto dava spazio solo all'indifferenza.
« Madre, padre. » sentivo lo sguardo di Tom bruciarmi addosso, mi strinse la mano e non seppi come interpretare quel gesto.
« Cosa ci fai qui? Dovresti studiare per gli esami. » disse mio padre con il suo solito tono autoritario.
« Se vi importasse qualcosa di me sapreste che gli esami li ho già dati da un pezzo. » Bill al mio fianco si schiarì la gola.
« Io sono Bill Kaulitz, piacere di conoscervi Mr. e Mrs. Hernandez. » offrì la mano ai miei che la guardano solamente.
« L'educazione è un optional? » chiese Tom irritato al mio fianco. Aveva capito che non scorreva buon sangue con i miei genitori.
« E tu chi saresti, il suo fidanzato? » mia madre guardò disgustata l'uomo che mi teneva la mano. Come se ciò che avessi accanto fosse spazzatura.
« Si signora, non che che dovrebbe importarle qualche cosa. » mi morsi il labbro, ammiravo Tom per come si rivolgeva ai miei genitori.
« Ma come ti permetti? » mio padre mise le mani sulle spalle della donna al suo fianco che scosse la testa.
« Ma infondo cosa dovevo aspettarmi, solo a gente come questa puoi arrivare Ylenia. Che enorme delusione. » deglutì a fatica, ricacciai le lacrime che minacciavano di uscire dagli occhi.
Tom strinse con forza i pugni, si stava incazzando ed era evidente. Fece per parlare ma Bill, che conosceva bene suo fratello, lo precedette.
« Signora adesso sta esagerando. » esclamò, con tono serio.« Non sono affari tuoi ragazzino. » puntò i suoi occhi verdi su di me.
« Guardati, dovresti studiare e pensare al tuo futuro e invece sei qui, conciata come una donna dai facili costumi con due uomini per giunta! E chissà cosa diavolo combinate voi tre. » indignata ci puntò il dito contro, sentì la rabbia ribollirmi nelle vene.
Questo era troppo perfino per me.
« Ma come osi? Come cazzo ti permetti? » alzai la voce, un paio di persone si girarono incuriosite a guardare la scena incluso Edward.
« Hai abbandonato tuo figlio, avete abbandonato vostro figlio in una struttura del cazzo lasciando a me, una fottuta diciottenne, tutta la responsabilità e avete pure il coraggio di farmi passare per ciò che non sono? » Tom aprì la bocca, sorpreso. Mia madre sorrideva nervosamente mentre mio padre mi rivolgeva un occhiata gelida.
La donna mi afferrò con forza il braccio provando a trascinarmi via ma Tom e Bill interruppero quel contatto e si misero davanti a me come sorta di scudo protettivo.
« Forse è meglio che ve ne andiate. » disse il ragazzo dalle treccine nere con freddezza.« Sei una delusione, una pura delusione. » mi rivolsero un ultima occhiata sprezzante prima di uscire dalla porta d'ingresso.
Fu in quel momento che non riuscì a trattenermi più, calde lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
Misi una mano sopra la bocca ed uscì da quel posto che stava diventando soffocante.« Ylenia! » mi urlarono dietro i gemelli, ma non li ascoltai.
Come avevano potuto? Come?
Era sicuramente una delle peggiori serate che avevo passato fino a quel momento.*Per il prossimo capitolo almeno 15 stelline :)
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Six Months - Tom Kaulitz
FanfictionDove in una serata di pioggia la diciottenne universitaria Ylenia Hernandez incontra Tom Kaulitz che all'inizio si dimostra gentile e affabile nei suoi confronti. Ma la terribile verità è che le propone un finto stage di lavoro legato al mondo della...