Sentii una mano sulla spalla che cominciò a scuotere il mio corpo disteso.
« Ylenia, pss svegliati. » lentamente aprii gli occhi mettendo a fuoco il luogo in cui mi trovavo. Guardai spaesata Evelyn e mi girai dall'altra parte del letto soffocando un lamento.Affondai la testa sul cuscino chiudendo gli occhi.
« La cena è pronta, si raffredda tutto se non ti alzi adesso. » sbuffando mi alzai dal letto stiracchiandomi, infilai le pantofole e mi trascinai pigramente in cucina.
« Che hai cucinato?» domandai mentre riempiva i piatti col cibo.
« Pollo con salsa di limone con contorno di patate al forno. » il mio stomaco cominciò a brontolare.Infilai la prima forchettata in bocca e mi uscii un verso di piacere.
« Ottimo, ottimo davvero. » accennò un sorriso cominciando a mangiare.
Il cellulare sul tavolo vibrò, era un messaggio da parte di Tom. Mi venne una morsa allo stomaco. Guardai la mia coinquilina mangiare forchettata dopo forchettata.
« Senti posso chiederti una cosa?» inarcò un sopracciglio per poi annuire. « Conosci un certo Harvey? » mi guardò stupita. Aprì bocca per parlare ma la richiuse subito dopo. « Certo, perché?»
« Come l'hai conosciuto? » si grattò il collo come se sentisse a disagio e quel gesto non mi piacque affatto.
« In biblioteca un po' di tempo fa.. ma tu come fai a sapere che lo conosco? È riccio giusto? » annuii e la fame mi passò improvvisamente.
« L-Lui mi ha detto che siete stati a letto un paio di volte. » evitai il suo sguardo. « Ah già vero, si è così. Ma tu come lo conosci? » bevvi un lungo sorso d'acqua. « Lunga storia, io ho finito vado in camera. » afferrai il cellulare diretta in camera mia.Lo abbandonai sulla scrivania e mi sedetti sul letto poggiando gli avambracci sulle cosce, uno dei due mi stava palesemente mentendo. Ma chi? E soprattutto, perché?
Il mio telefono cominciò a squillare, tremolante lo afferrai ma quando notai che si trattava semplicemente di Tom sospirai di sollievo.
« Pronto? » dissi abbassa voce.
« Perchè non rispondi ai messaggi? Tutto bene? » la sua voce risuonava lontanissima.
« Scusa dormivo, sì grazie tutto bene. Tu come stai? » ci fu qualche minuto di silenzio.
« Sono sotto casa tua. Scendi. »
« C-Cosa? Sono in condizioni pietose te lo scordi. » sentii uno sbuffo dall'altra parte. « Piatala! Ti ricordo che hai comunque un contratto da rispettare quindi muovi quel culo da barbie che ti ritrovi e scendi dalla torre. » non ebbi nemmeno il tempo di replicare perché dopo aver pronunciato quelle parole chiuse la chiamata.Era tornato a fare lo stronzo? Il suo tono di voce sembrava nervoso. Che fosse successo qualcosa?
Infilai al volo un paio di pantaloncini da basket, un top con una felpa a zip e un paio di converse consumate.
Afferrai le chiavi dal portaoggetti aprendo la porta.
« Esci? » domandò Evelyn mentre puliva il suo piatto, annuii senza troppe cerimonie e chiusi la porta alle mie spalle.Arrivata giù trovai Tom appoggiato alla portiera mentre consumava una sigaretta. Indossava una maglia nera semplice, un giubbotto bombato smanicato, un jeans baggy e una bandana nera. Era velenosamente perfetto.
Mi avvicinai a lui assumendo lo sguardo più indifferente che mi riuscisse.
« Finalmente, cazzo. Sali, dobbiamo parlare. » gli lanciai un'occhiataccia ma feci come mi disse, non avevo voglia di discutere.Guidò in totale silenzio e riconobbi la strada che portava a casa di suo fratello. Mi girai ad osservarlo, si torturava il piercing sul labbro inferiore e tamburellava le dita sul volante. Era palesemente nervoso e continuai a domandarmi il perché per tutto il viaggio.
Parcheggiò la macchina, in ascensore non mi degnò di uno sguardo. Avevo fatto qualcosa? Sembrava gli facessi schifo.
Quando suo fratello aprì la porta mi rivolse un sorriso raggiante, mi abbracciò forte e affondai la testa sulla sua spalla.
« Commovente, veramente commovente ma non siamo qui per queste smancerie. » disse il ragazzo dalle treccine nere infastidito. Bill lo guardò storto e ci spostammo in soggiorno.
« Dobbiamo dirti una cosa. » sospirò quest'ultimo. « Prima vado in bagno. » annunciò Tom alzandosi.
« E io vado a prendere qualcosa da bere. » disse il suo gemello.Accavallai le gambe quando il suono di una notifica appena arrivata catturò la mia attenzione: Numero sconosciuto. Il panico cominciò a prendere possesso in me, aprii la chat sentendo il mondo crollarmi addosso.
Mi era stata inoltrata la foto di una rivista nella quale Tom, Bill e altri due ragazzi erano in copertina in primo piano, la didascalia della foto mi fece raggelare il sangue nelle vene.
" Triste sapere che tutti, in un modo o nell'altro, ti mentono. Quindi mi chiedo, di chi puoi fidarti bambolina? Ti sei fatta prendere doppiamente in giro da Tom Kaulitz e guarda un po' anche dal fratellino. Tic tac il tempo scorre e io ti tengo d'occhio."
Calde lacrime cominciarono a scolarmi lungo le guance. Credevo che fosse stato sincero con me in tutto e per tutto e non solo lui, lo credevo pure di Bill. Quei messaggi furono come una coltellata in pieno stomaco. Mi avevano presa in giro, mi avevano mentito. A quel punto ero pure certa che Bill sapesse della storia del contratto, dell'inganno e di tutto il resto.
Chiusi gli occhi e mi asciugai il viso bagnato.
« Cosa succede qui? » dissero all'unisono entrando in salotto.
Mi alzai in piedi con un sorriso amaro e cominciai ad applaudire.
« Bravi, molto bravi devo dire. Cos'è? Fa tutto parte del vostro gioco malato? Il contratto lo avete scritto insieme? » Bill mi guardò confuso, Tom si irrigidì serrando la mascella. « Di cosa stai parlando? » domandò il gemello di quest'ultimo avvicinandosi a me, mi allontanai a grandi falcate.
Lo guardai sprezzante.
« Non osare fare un passo in più.
Siete due maledetti bugiardi, qual era il vostro scopo? Farmi venire a letto con entrambi? Dio mio! Sono stata una stupida. Credevo che TU - dissi puntando il dito contro Bill - ci tenessi veramente a me, che fossi mio amico, che saresti sempre stato una spalla su cui io potessi contare. » singhiozzai tirando su col naso. Rivolsi uno sguardo gelido verso Tom.
« E tu invece? Mi avevi fatto credere di provare qualcosa per me, era come diceva l'anonimo. Sono caduta nella tua stupida trappola e sono una stupida! Mi maledico per averti incontrato quel fottuto giorno, di essere venuta a bere qualcosa con te, di aver creduto alle tue parole e di aver firmato quello stupido contratto. » sputai velenosa.
« Cosa diavolo stai blaterando? Ti ho raccontato tutta la storia su Harvey, tutto ciò che ti ho detto è la pura verità! Io.. » disse deglutendo.
Notai gli occhi di entrambi farsi lucidi ma ero ormai convinta che fosse tutta una messa in scena.
« Ylenia per favore calmati un attimo.. io non capisco cosa stai dicendo. Contratto? Bugie? » disse Bill provando nuovamente ad avvicinarsi.
« Piantatela con questo patetico teatrino! » mostrai loro il cellulare con la schermata aperta sulla chat. Sgranarono gli occhi e si guardarono.
« N- Noi avremmo voluto dirtelo Ylenia, davvero.. c-ci dispiace tanto ma io ci tengo sul serio a te. Cazzo! »
scossi violentemente la testa.
« Basta! Basta! Non voglio sapere più niente, non vi voglio vedere mai più. » corsi fuori dalla porta con il viso rigato dalle lacrime mentre entrambi urlavano il mio nome.Ero da sola, di nuovo.
Prossimo capitolo 70 stelline ❤️
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Six Months - Tom Kaulitz
FanfictionDove in una serata di pioggia la diciottenne universitaria Ylenia Hernandez incontra Tom Kaulitz che all'inizio si dimostra gentile e affabile nei suoi confronti. Ma la terribile verità è che le propone un finto stage di lavoro legato al mondo della...