"La malattia mentale non è nulla di cui vergognarsi,è lo stigma e il pregiudizio che dovrebbero far vergognare tutti noi"
William J.ClintonLucy
Non ero mai stata così sicura di avere un disturbo alimentare.Cazzo.
Avevo appena finito di mangiare una torta al cioccolato,INTERA.
Odiavo abbuffarmi e poi sentirmi in colpa,era così struggente.
Vedere il mio fisico che cambiava in continuazione,quando mangiavo troppo e quando digiunavo.
Era iniziato tutto molti mesi prima.
A causa di una telefonata riguardante mia nonna,circa una settimana dopo,non ricordavo bene,avevo iniziato a manifestare dei comportamenti diversi con il cibo. Non più un rapporto sano. Non mangiavo più perché e quanto avevo voglia. Mangiavo perché era uno sfogo,finché non stavo per vomitare. Oppure digiunavo perché mi facevo schifo.
Nessuno,però,se ne era accorto. I miei genitori nemmeno,pensavano fosse semplicemenete qualche capriccio. Finché non era scoppiato,arrivato al apice. Un giorno non avevo mangiato niente,giusto un insalata,e il giorno dopo avevo mangiato tutta la dispensa. Letteralmente.
Il ricordo del giorno in cui mi abbuffai mi tornò in mente. Avevo mangiato tantissimo,ma veramente tanto. Un pacco di biscotti al cioccolato,tre fette di torta,due twixe,un hamburger e qualche patatina.
Mentre piangevo ed il cibo non mi ci stava nemmeno più. Mi facevo ancora schifo adesso.Su Google avevo letto che quando si vomita non si espelle nemmeno la metà del cibo ingerito,così,avevo vomitato tre o quattro volte per poter essere serena. Senza sensi di colpa. Inutile dire che il giorno dopo non avevo mangiato niente.
I miei genitori avevano insistito per mandarmi dalla psicologa. Era orribile.
Tutte le settimane quando ero sulle scale per arrivare,l'ansia iniziava a montarmi dentro. Non ero mai riuscita ad aprirmi completamente.
Nemmeno con mia madre,lei sapeva pochissimo,ma quel che le avevo detto le era bastato per mandarmi dalla psicologa.
Che poi,con la psicologa,rifiutavo sempre di parlare del argomento "cibo" quindi per ora ci stavamo concentrando sulle mie emozioni. Ed ogni tanto le raccontavo quello che succedeva,magari qualche ragazzo carino che vedevo a scuola ma nulla di più.
Ero figlia unica ed i miei genitori litigavano sempre.
Potete ben capire perché non voglio mai stare a casa.
Tutte le cene ed i pranzi,le uniche occasioni in cui stavamo insieme, finivano sempre allo stesso modo.
Con le loro voci che si frapponevano e diventavano urla.
-ciao,tesoro- mormorò mio padre,rivolgendosi alla donna che stava cucinando. In quel esatto istante la vidi,ai fornelli,a canticchiare come se non mi avesse appena urlato le peggio cose. -perché sei rientrato così tardi? Eri a farti qualcuna?- chiese mia madre mettendo sù uno sguardo di superiorità.
Scoppiai in una sonora risata,mia madre che dubitava di mio padre?
Risi perché qualche anno prima,quella che aveva tradito,era lei. Aveva scopato con un suo collega,papà era venuto a saperlo e l'aveva perdonata. Ma da allora non facevano altro che litigare. Ma non divorziavano perché "stiamo insieme per i figli" dicevano. Che cazzata.
Mio padre,a quel punto, si alterò.
-sul serio insinui queste cose? La puttana che mi ha tradito qui,sei tu. Non io di certo- urlò mio padre. Lo capivo,certo,ma non lo sopportavo.
Spalancai la porta e corsi via. Volevo andare il più lontano possibile da loro.Le cose da allora non erano cambiate molto,litigavano sempre.
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Come sempre questi caoitolo sono un po' corti ma spero a voi piacciano.
Di quante parole li vorreste più o meno? considerando che si solito li faccio di 2300/2700/3000.
Anche se questo ne ha 600✨️se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina✨️
se c'è qualche personaggio di cui vorreste urgentemente il capitolo non esitate a chiedere.
Sono qui♡
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Live What You Love
Roman d'amourCosa si prova quando per la millesima volta si è costretti a trasferirsi in una nuova città? Partire da zero senza alcuna certezza. Ivory ormai è abituata. Quando la madre l'ha abbandonata, ha dovuto traslocare più e più volte per suguire suo padre...