"il dolore è troppo. Non riesco più a sopportarlo. Non so nemmeno spiegare cosa sia,a chi non l'ha mai provato.
È qualcosa che ti distrugge,che ti strazia nel anima,qualcosa che non vuole farti piu vivere."
Charlene_autriceAbraham
Vorrei solo che tutto questo finisse presto
Era da troppo tempo che sopportavo tutto questo dolore.
Non volevo più svegliarmi,non volevo più guardare e pensare,farmi mangiare dai miei demoni e asciugarmi le lacrime,nascondere le nocche sporche di sangue.
Non avevo più voglia di vedermi allo specchio e pensare a quanti facessi schifo.
Non volevo più combattere. Il dolore distrugge le persone. Non c'è la facevo più di soffrire. Di pensare a lui e alle sue mani su di me,costantemente.
Vomitavo spesso al ricordo delle sue mani sul mio corpo. Per questo ero abbastanza magro,a volte non avevo nemmeno fame. Anzi,la maggior parte delle volte non avevo fame. La verità era che avevo sempre mangiato con lui al mio fianco,a volte mi imboccava pure. Quindi anche quando riuscivo a mangiare poi correvo a vomitare perché mi faceva schifo il pensiero di lui vicino a me,di aver mangiato lo stesso cibo che mangiavo con lui.
Non ne avevo più voglia,questo non era vivere. Questo era sopravvivere.
Perché,nessuno ti diceva che durante la vita soffrirai,starai male e avrai voglia di farla finita. Ti dicono che è un dono prezioso e unico.
Ma io questo dono prezioso non lo volevo.
Era una forma di egoismo restare in vita anche se non lo volevo. Come lo sarebbe stato suicidarmi,avrei fatto del male ai miei cari.
E allora,cosa dovevo fare?
Dovevo pensare solo a me. Ed io,questa vita,non la volevo. Non più.
Ivory
-Ei,Ivory ci stai ascoltando?- mi rimbeccarono le mie amiche,io scossi la testa e annuì,di cosa stavano parlando?
-quindi,cosa ne pensi?- chiesero loro,mi misi a ridere -okay,scusate ero nel mio mondo. Di che parlate?- loro risero e dissero che ero sempre la solita. Stavano parlando della festa a casa di Collins,la stessa di cui mi aveva parlato Abraham.Tutti me ne avevano parlato ma non mi avevano detto quando si sarebbe svolta.
-Quando sarebbe questa festa?- chiesi,loro si guardano e risposero in coro -fra tre settimane- io strabuzzai gli occhi,era così importante che ne stavano già parlando adesso? -ragazze tutto okay?- chiesi e loro tirarono un sospiro -emhh si,solo che Lucy non vuole venire,quella settimana Rachyl e da sua nonna,Ysabel e Cloe sono dalla zia di Cloe,ed io e Diana non sappiamo se venire- era Emily a parlare.
Emily e Diana erano arrivate nel nostro gruppo quando io ero in coma,mi sembravano delle ragazze per bene e simpatiche. Anche se trovavo Emily piuttosto strana,come se nascondesse sempre qualcosa.
Quindi ci sarei dovuta andare da sola?
Che palle,da sola,ad una festa,io?
Non ero più così sicura che ci sarei andata,insomma,se non c'erano le mia amiche mi sarei annoiata a morte. Certo sarei stata in compagnia di Abraham,Justin e tutti gli altri,però con loro non potevo ridere e scherzare mentre mi truccavo per la festa,con le mie amiche l'avrei potuto fare. Da sempre la preparazione era la parte che preferivo.
Era da tanto,effettivamente,che non parlavo con Justin. Io avevo fatto amicizia con le ragazze e lui con gli amici di Abraham e i nuovi arrivati in classe. Non avevamo avuto modo di parlarci,così andai verso il suo banco ma non lo trovai,era da tutt'altra parte che dormiva stravaccato sul banco. Ci avrei parlato al uscita,mi spiaceva svegliarlo.
Le lezioni continuarono,mentre io stavo accasciata sul banco dalla noia e Noah mi lanciava delle palline di carta fra i capelli ridendo,ed io con lui.
Avevamo fatto amicizia molto in fretta,dopo che varie amiche quand'ero più piccola mi aveano deluso avevo provato ad avvicinarmi ai maschi,in amicizia. E avevo scoperto che non erano falsi,non erano invidiosi e non sparavano. E soprattutto non ti volavano le spalle da un giorno al altro.
Quindi apparte qualche ragazza che faceva eccezione avevo iniziato a preferire i maschi.
Quando suonò la campanella ci precipitammo tutti fuori dalla classe,visto che era l'ultimo giorno prima delle vacanze natalizie. Aspettai di vedere Justin sorpassarmi e uscì anch'io arrivando al suo fianco -ei- sussurrai sperando mi sentisse in mezzo a tutto quel baccano -Ivory- disse sorridendo -ti va se andiamo da qualche parte? Per parlare un po'.- proposi io e lui sembrò entusiasta della mia idea. Pensai anche di invitare Noah però dovevo parlargli di cose specifiche,nostre.
-ti va se invitiamo Noah?- chiese lui,leggendomi nel pensiero,io a quella domanda tentennai,se me lo aveva proposto era perché lo voleva quindi accettai. Appena usciti da scuola lo cercammo. Era appoggiato al cancello di scuola,tutto solo che fumava una sigaretta. Andammo verso di lui,appena ci vide gli spuntò sul volto un sorriso -ciao ragazzi- disse lui e noi lo salutammo.Io,Noah e Justin avevamo trovato un bar molto carino dove passare il pomeriggio. Uno dei tanti.
Noah aveva preso una brioche e del tè,mentre io e Justin ci eravamo limitati a del acqua.
Il pomeriggio passò molto velocemente tra chiacchiere su com'era la mia vita prima di arrivare qui e risate.
Quando tornai a casa,verso le cinque di pomeriggio,la trovai vuota a eccezione di Abraham che notai solo dopo.
Se ne stava seduto sul divano a leggere un libro. Lui a leggere?
Solo dopo notai che era il MIO libro,Meet Efrem Krugher di Kira Shell.
Tra tutti i libri che poteva scegliere proprio quello.Thea
il cibo
il centro psichiatrico-quello è il mio libro- dissi io sorprendendolo da dietro,lui mimò uno spavento ed una O con le labbra che mi fece scoppiare a ridere. Mi sedetti di fianco a lui,-alla principessina da fastidio che qualcuno legga i suoi libri,mhh?- chiese lui ammiccando,-Abraham perfavore,questo libro no- lo pregai anche con gli occhi. Di smettere di leggerlo,Thea era troppo simile a me,mi imbarazzava lo leggesse. Lui però non mollò la presa così gleilo strappai di mano e corsi via. Perché doveva fare lo stronzo in quel modo?
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Spero questo capitolo vi sia piaciuto.
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scusate per l'assenza🫶🏻
Vi sta piacendo la storia?
Vorreste i capitoli più lunghi oppure vanno bene così?
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Live What You Love
RomanceCosa si prova quando per la millesima volta si è costretti a trasferirsi in una nuova città? Partire da zero senza alcuna certezza. Ivory ormai è abituata. Quando la madre l'ha abbandonata, ha dovuto traslocare più e più volte per suguire suo padre...