La scelta prevedeva un contratto. E questo era tutto ciò che mi era permesso sapere. Ciò che effettivamente avveniva ogni anno nella sala della scelta era un segreto.
Ecco ciò che sapevo.Il contratto era magico.
Legato da una magia del sangue molto antica, ma facile da aggirare, lo univa alla persona che si voleva impegnare.Si poteva scegliere fra diverse categorie: gli ideatori, che creavano sempre cose nuove, non solo edifici ma anche utensili elettronici, (uno di loro aveva creato il voltreno) a cui appartenevano i miei genitori e di lì a poco sarei appartenuta io.
I pensatori, si occupavano di archivi memoria, ovvero ordinare il sapere umano conservato fino al quel momento.
I fabbricatori, coloro che costruivano ciò che gli ideatori creavano.
Gli aiutanti, di solito erano a capo di negozi e si occupavano di lavori semplici, ordinari ma mai quanto quelli che svolgevano i senz'anima.
E infine i governatori, coloro che si occupavano di legge, giustizia e ordine.
Si sceglieva il gruppo a cui si sarebbe appartenuti in base al campo di studi che si erano fatti o sulla scia della discendenza della famiglia.
Il gruppo più numeroso era quello degli aiutanti, in quanto i lavori da loro svolti erano facilmente esercitabili da chiunque; pochi erano gli ideatori, in quanto si accedeva a quella carica non per merito ma per nome di famiglia, i pensatori si stavano estinguendo ormai, quasi sostituiti dalle macchine create degli ideatori.
Quella dei governatori era la classe più esigua, lo si diventava solo dopo che un altro era morto e un po' come gli ideatori la carica passava di padre in figlio, come una dinastia.
C'erano 10 governatori della città , chiamati presidenti, uno per ogni ala più 5 per i normali. Si occupavano di mantenere l'ordine, anche se molte volte i 5 governatori rappresentanti dei senz'anima avevano fatto fronte comune causando guerre interne, finivano in massacri e con la vittoria dei normali.
Da un po' le cose sembravano tranquille, si era raggiunta una sorta di pace, o almeno così pensavamo.
Quel giorno non c'era il sole. Il cielo minacciava di seppellire tutto e tutti sotto la pioggia.
L'aria era in silenzio, nemmeno un alito di vento sfiorava il mio volto.
Tutto era immobile, come in attesa di qualcosa.Avevo sperato che la cerimonia per la scelta fosse stata sospesa visto il tempo ma così non fu.
Mia madre entrò in camera mia alle otto del mattino e mi trovo già pronta seduta su una sedia in balcone a osservare il cielo.
Si affacciò:"Sei pronta di già?" mi disse in un bisbiglio, con l'espressione quasi sbalordita.
Mi girai a guardarla, era come sempre bellissima e perfetta nel suo tailleur bianco sotto al quale c'era una stonata maglietta grigia, i capelli castano chiaro raccolti in uno chignon appuntanti con una spilla argentata. Un filo di trucco le incorniciava gli occhi azzurri.
Era raggiante, come qualsiasi genitore nel giorno della scelta, nel giorno in cui il figlio che loro avevano cresciuto avrebbe dato i risultati da loro ambiti.
"Si sono pronta, chiamami quando dobbiamo uscire" le dissi e tornai a contemplare il cielo grigio di fronte a me.
Non mi aveva nemmeno fatto gli auguri.
Il viaggio in voltreno fino all'istituto centrale fu una vera agonia.
Le mie mani tremavano in preda alle convulsioni, la mia gamba accavallata sopra l'altra non ne voleva sapere di star ferma e avrei scommesso che in faccia mi si leggesse chiaramente il terrore.
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GLI ASSENTI (Soulless chronicles)
Fantasy"Nell'esatto momento in cui alzai il volto, la figura alzò il suo verso il mio... I suoi occhi erano in fiamme." La città di valor è governata da un rigido ordine. 5 sensi per 5 ale. Li chiamano i senz'anima, persone private di uno dei 5 sensi fonda...