RACCONTO *SPECIALE* SUI COMPLEANNI DI ARIA
Aria aveva sempre avuto sentimenti constrastanti per il giorno in cui era nata.
Aspettava tutto l'anno il giorno del suo compleanno, perché sapeva che era l'unico giorno in cui si sentiva veramente amata.
Ma poi arrivava e lo odiava con tutta se stessa.
Aveva tanti bellissimi ricordi, ricordi felici.
Ricordava quando i suoi genitori e i suoi nonni le si radunavano intorno cantandole in una melodia felicemente stonata la canzone di buon compleanno.
Uno dei pochi gesti veramente umani che restassero in quel mondo distrutto.Ma i ricordi tristi erano sempre di più.
Non riusciva a non pensare che sua nonna non le avrebbe più potuto fare gli auguri.
Non riusciva a non pensare al fatto che ogni giorno diventava più vecchia.
Non riusciva a non pensare che in fondo quel countdown serviva solo a ricordarle quanto tempo aveva buttato e sprecato.
Non riusciva a non pensare che non sarebbe mai arrivato l'anno in cui avrebbe detto
"Sono passati esattamente 21 anni e ce l'ho fatta".Il numero 21 poi...
lo odiava.Avrebbe voluto saltarlo e passare al successivo, per ovvi motivi.
Perché quel numero la avrebbe contraddistinta e imprigionata.
Voleva fingere che non fosse reale, che non fosse arrivato.
Lo sentiva estraneo.
Perché quel giorno non era veramente suo.
Ma di chi avrebbe preso possesso della sua vita da quel momento in poi.Immaginando nella sua testa le candeline accese di un fuoco rosso che le illuminano il volto, senza nessuno a cantarle la canzone di compleanno, di cui solo alla fine vedeva il numero, le trasformavano il volto in puro terrore.
No, non poteva essere reale.
Aria aveva una tradizione per se stessa però.
Una sola tradizione che non sarebbe mai potuta mancare.Alzare gli occhi al cielo e cercare la stella più grande di tutte.
Una volta trovata la guardava e le sorrideva.
Quella stella sembrava guardarla a sua volta, ci credeva, non lo immaginava.
E si concentrava per inviare un solo e unico messaggio a quella stella che ogni anno nella stessa posizione nel cielo la aspettava.
"Ti voglio bene".
Ma quell'anno...
Non ci era riuscita.
Aveva troppa paura.
Paura di non trovare la stella al suo posto.Che la avesse abbandonata, perché lei non era più la stessa, non era più la donna che la sua stella aveva sperato diventasse.
Era una sconosciuta ormai.Non riusciva nemmeno a guardare il suo riflesso nello specchio senza non vedere altro che una persona vuota.
Li seduta sul suo balcone a mezzanotte ormai passata, con il gelido vento della notte a ricordarle quello che era, le nuvole che coprivano il cielo iniziarono a spostarsi per lasciare lentamente spazio a una luce.
Una sola e piccola stella in un cielo coperto dalle nuvole le sorrideva, ricordandole chi poteva ancora diventare.
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GLI ASSENTI (Soulless chronicles)
Fantasy"Nell'esatto momento in cui alzai il volto, la figura alzò il suo verso il mio... I suoi occhi erano in fiamme." La città di valor è governata da un rigido ordine. 5 sensi per 5 ale. Li chiamano i senz'anima, persone private di uno dei 5 sensi fonda...