Anna era sdraiata nel suo letto.
Ascoltava il silenzio.Si lei adorava ascoltare il silenzio.
Perché in quel silenzio lei sentiva qualcosa, che gli altri non sentivano.
Da quando ne aveva memoria sentiva le voci.
Si, sentiva le voci.
Inizialmente aveva avuto una tremenda paura mista a inquietudine di quei piccoli e oscuri sussurri che la chiamavano a se,che la avrebbero portata in un posto oscuro, per quanto possa essere più oscuro un posto per una ragazza che non ha mai visto altro che il buio in tutta la sua vita.
Ma poi con il passare degli anni erano diventate una costante della sua vita a cui difficilmente avrebbe potuto rinunciare. Erano diventate quasi una compagnia.
Se non le avesse più sentite cosa avrebbe significato?
Cosa sarebbe rimasto di lei se non quel briciolo di follia che le apparteneva?La sentiva una sua proprietà e forse anche una sua eredità, non lo aveva mai detto a nessuno, non solo perché aveva paura che la giudicassero strana o peggio pazza ma anche perché era qualcosa che sentiva come esclusivamente suo.
E non aveva nient'altro.Non aveva mai avuto una famiglia.
Non conosceva i suoi genitori.
Non sapeva nemmeno se fossero vivi o morti.
Ricordava solo di una ragazza, si di una ragazza che le aveva fatto compagnia. Mangiavano insieme, passeggiavano, lei a volte gli leggeva delle storie.Storie di un altro mondo, un mondo dove le persone come lei non venivano evitate. Un mondo dove lei poteva essere felice.
Un giorno, quando aveva 10 anni ed era in quella stessa stanzetta, su quello stesso letto duro dove si trovava ora, la ragazza la aveva abbandonata.
Era uscita e non era più tornata.Da allora Anna era dovuta crescere, aveva dovuto abbandonare il sogno di una vita felice e pensare solo alla sopravvivenza.
Era da allora che nessuno gli aveva più letto una storia e quando Aria le aveva detto del libro che doveva recuperare a casa sua, non aveva fatto altro che pensare quanto sarebbe stato bello poter ascoltare ancora una storia, per un'ultima volta, in modo che questa volta fosse consapevole e avrebbe potuto apprezzare ogni singola sillaba e sentimento scaturito da quell'insieme di parole.
Ora era sdraiata su quel letto ad ascoltare il silenzio, interrotto solo dal respiro costante di Aria e il ronfare di Tom.
Che diavolo quel gatto non faceva altro che dormire?
Aria era stata ore al piano di sopra e Anna aveva percepito subito il suo arrivo poco furtivo.
Quando le aveva raccontato che non solo era caduta ma anche di faccia aveva riso. Per avere la vista era più imbranata di lei.
Ma appena la aveva riconosciuta e aveva toccato le lancette del piccolo orologio che aveva in tasca che segnavano le 11 si era preoccupata.
Si erano accordate per vedersi alle 3, perché era lì a quell'ora?
Aveva paura che fosse un imboscata
era triste da pensare ?Si
Ma era così, non poteva fidarsi di nessuno.Mai.
La sua...condizione non gli consentiva alcuna libertà in quel mondo governato dall'apparenza.
Doveva stare attenta, se voleva conservarne anche solo un minimo.Dopo essere stata ore attaccata alla porta ad ascoltare il respiro affannato di Aria e il suo incontro con Tiket che era stato scorbutico come sempre, aveva deciso di aprire la porta.
Non sapeva perché ma quella ragazza gli ispirava qualcosa o forse semplicemente si annoiava a morte.
Non era riuscita a comprendere bene i motivi per cui Aria voleva scappare. E sopratutto non capiva bene perché avesse cercato il suo aiuto.
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GLI ASSENTI (Soulless chronicles)
Fantastik"Nell'esatto momento in cui alzai il volto, la figura alzò il suo verso il mio... I suoi occhi erano in fiamme." La città di valor è governata da un rigido ordine. 5 sensi per 5 ale. Li chiamano i senz'anima, persone private di uno dei 5 sensi fonda...