ARIA
Dopo essere rientrata nelle mie stanze, contai il tempo.
Avevo un'ora per rendermi bella.
Ce la potevo fare.
Per prima cosa mi recai in bagno, e come era successo per la maniglia, appena toccai l'erogatore dell'acqua della vasca, questa comincio a uscire a una temperatura perfetta.
Mi feci un bagno veloce, usando i saponi alla cannella che avevo trovato lì, avevano un odore buonissimo, di storie raccontate davanti al fuoco, con una punta di amore senza fine e un retrogusto di ammaliamento.
Un mix a dir poco perfetto.
La ragazza che abitava lì prima di me aveva buoni gusti, glie lo dovevo concedere.
E poi non poteva non avere buongusto se abitava in una casa come quella.
Mi chiesi che fine avesse fatto, quale fosse il suo aspetto o il suo legame con i due ragazzi che abitavano nella mastodontica villa.
Ma non potevo chiederglielo, ne a Prom così scorbutico e asociale ne tantomeno a Narciso, insopportabile e vanitoso.
Sarei rimasta con il dubbio ma ciò non vuol dire che non avessi fantasticato sul ruolo che quella ragazza aveva avuto in quella casa.
La immaginavo molto bella e curata, dato il catalogo di trucchi e saponi per ogni occasione, e anche raffinata, visto le scelte audaci ma decorose del vestiario appeso nell'armadio.
Doveva amare la lettura, visti il contenuto dei mattoni appoggiati alla scrivania, storia e geografia...non che non alleviassero il sonno ma...Aria preferiva i romanzi o ciò che non era ordinario...o meglio i romanzi che parlavano di tutto ciò che era fuori dall'ordinario.
Immaginavo che dovesse avere all'incirca la mia età, visto il tipo di vestiti e le tonalità di rossetti sui vari rossi...o magari era solo una donna audace.
Comunque io preferivo immaginarla come una ragazza, una ragazza che data la stabilità che occupava in quella stanza doveva intrattenere una relazione con uno dei due bellissimi scapoli che la possedevano.
Le opzioni erano due: o era l'ex amante di Narciso, uscita talmente distrutta da non poter nemmeno più mettere piede in quella casa per riprendersi le sue cose, o una ex di Prom, che lo aveva lasciato rendendolo lo scorbutico asociale che conoscevo io....
Protendevo più per la prima però, sembrava più veritiera.
Sapevo però che qualsiasi fosse l'opzione io quel giorno sarei diventata lei.Quando uscii dalla camera della margherita dopo la mia trasformazione, cominciai a dirigermi lungo i corridoi rossi alla ricerca della porta d'ingresso.
Speravo che il suo fosse solo sarcasmo e che avrebbe mandato qualcuno magari Antara ad indicarmi la via ma così non fu.
Fui costretta a trovare l'entrata da sola.Di corridoio in corridoio mi resi conto che il mio senso dell'orientamento era davvero pessimo.
Nonostante i diversi fiori ritratti sulle porta a farmi da guida continuavo a confondermi tra destra e sinistra fino a non sapere più in che parte della casa fossi.
Cavolo era davvero enorme.
Non sapevo quanto avevo camminato ma mi facevano male le gambe e cavolo era solo una casa.
Non una corsa di kilo metri.
Ormai persa decisi che la soluzione migliore era continuare a camminare, prima o poi avrei dovuto trovare per forza una via d'uscita, a meno che non girassi a vuoto, o una finestra, perché si ero talmente disperata che mi sarei buttata fuori da una finestra e trovato la porta d'ingresso circondando il perimetro della casa.Mi trovavo a un bivio tra una porta con un aconito e una con un crisantemo...abbastanza lugubre anche se molto spesso si associava ai crisantemi la morte e il lutto magari...
Mi avvicinai alla porta, ma quando vi posai la mano per aprirla, questa non si mosse.
Era chiusa.
Che delusione.
Speravo tanto di trovare una bella stanza sui toni del bianco e del nero a simboleggiare le due facce della medaglia vita morte e invece...
Ora ero ancora più curiosa
Volevo proprio sapere cosa ci fosse in quella stanza ma quando ritentai non si aprì... ancora.
Eppure non c'erano serrature su nessuna porta della casa, nemmeno sulla mia...magari era solo incastrata e dovevo spingere di più.Dopotutto come può essere chiusa una porta che non ha la chiave?
Ma mentre mi preparavo a buttare quasi giù la porta già pronta con la spalla appoggiata ai cardini sentii un colpo di tosse.
STAI LEGGENDO
GLI ASSENTI (Soulless chronicles)
Fantasy"Nell'esatto momento in cui alzai il volto, la figura alzò il suo verso il mio... I suoi occhi erano in fiamme." La città di valor è governata da un rigido ordine. 5 sensi per 5 ale. Li chiamano i senz'anima, persone private di uno dei 5 sensi fonda...