I.

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La situazione tra me e Alessio si complica, tra baci di nascosto e incontri clandestini che ,però, non si concretizzano mai. Mi sento uno schifo nei confronti di Gaetano, il quale non sospetta nulla. Scopro di essere un attore migliore di quello che pensavo.

Una sera, mentre io e Gaetano siamo in casa, ricevo un messaggio di Alessio che mi dice che ha bisogno di vedermi subito. Non ho una scusa valida per uscire di casa senza destare sospetti.

Fortunatamente, Gaetano si addormenta presto e ha il sonno pensante, non lo sveglierebbe nemmeno una bomba. Prendo il cappotto e assicurandomi di fare piano, chiudo la porta d'ingresso.

Quando scendo, mi trovo la macchina di Alessio posteggiata sotto casa. Lui mi fa cenno e io salgo.

"Ma sei matto? Poteva scoprirmi." Lo rimprovero, ma confesso che avevo voglia di vederlo. "Lo so, ma dovevo parlati." Mi dice. Io lo osservo e capisco che qualcosa non va.

"Che succede?" Gli domando incuriosito e un pò in ansia. Lui chiude gli occhi. "A lavoro vogliono che torni." Sputa il rospo, alla fine. Il mio mondo crolla e le mie gambe si fanno molli.

"Quando?"
Lui chiude gli occhi, aspettando il momento giusto per sganciare la bomba. "Domani."

"Così presto?" Sono stordito. Sapevo che, prima o poi, sarebbe arrivato il momento, ma non credevo così presto.

"Mi hanno prenotato un volo peer domani. Inoltre, Pietro iniziava a spazientirsi e continua a chiamarmi chiedendomi quanto altro tempo mi serva."

Mi ero dimenticato del suo fidanzato.

"Questo cosa significa per noi?" Chiedo, dando voce a quel pensiero silente nella nostra mente.

Lui mi prende la mano e la stringe. "E' proprio per questo che ho voluto vederti. Vogliamo definire questa cosa oppure..." Si blocca, il solo pensiero ci fa star male. Ma cosa possiamo fare? La sua vita è, ormai, a Berlino, mentre la mia è qui e Gaetano non merita quello che gli sto facendo, Mi sento sporco. Con Alessio c'è qualcosa di speciale, ma voglio molto bene a Gaetano, forse, persino lo amo. So che non molti possano capire la conflittualità che c'è dentro di me, anche perché nemmeno io la comprendo veramente, ma so che nutro dei sentimenti forti nei confronti del mio ragazzo e non vorrei mai ferirlo o lasciarlo. E' tutto un casino. Vorrei piangere, ma non servirebbe a nulla. Cosa siamo io e Alessio? Degli amici che, occasionalmente, si baciano appassionatamente? Degli amanti? Degli innamorati segreti? Ma, sopratutto, cosa vorrei da lui? Una relazione? E se sì, mi accontenterei di una relazione a distanza? Sarei disposto a sradicare la mia intera vita e andare a vivere a Berlino? Sono domande che mi frullano in testa, in realtà, da qualche giorno. E' tutto così dannatamente complicato e difficile.

"Mi dici cosa ti passa per la testa?" Mi domanda Alessio. Io chiudo gli occhi e cerco di far ordine ai miei pensieri, ma è davvero complicato.

"Non lo so, Ale. Non so nemmeno che stiamo facendo. Tu vivi a Berlino, ormai, mentre io ho una vita qui. Anche volendo definire questa cosa tra di noi, non ci sono le basi per farlo." Sentenzio, alla fine. So che suono duro, ma è la verità.

"Quindi non verresti a Berlino con me?" Mi propone lui. Andare in un luogo sconosciuto, dove non parlo la lingua e, probabilmente, l'unico lavoro che potrei svolgere sarebbe il cameriere? No, grazie. "E tu non saresti disposto a tornare a vivere qui?" Lo prendo in contropiede. Lui mi guarda. "Mi trovo molto bene lì e la paga è davvero buona, oltre al fatto che mi piace molto quello che faccio." Esita lui.

Cala il gelo tra di noi. Mi volto verso il finestrino, non voglio che mi veda piangere. "Quindi è così? Non c'è niente da fare per noi. Rimarrà solo un bel ricordo?"

Io mi volto a guardarlo. "Credo di sì. Vorrei tanto tornare indietro nel tempo e darti quello stupido bacio a Santorini, ma non è possibile." Anche Alessio sembra molto triste e affranto.

"Lo vorrei anch'io." Confessa lui. Non parliamo più, le parole diventano superflue e rimaniamo nel confortante silenzio mentre il freddo della notte si fa sempre più pungente. Guardo l'orologio e vedo che siamo lì da più di un'ora. Ho paura che Gaetano possa svegliarsi e notare la mia assenza.

"Adesso, devo tornare." Dico amareggiato. Lui annuisce. Prima che possa scendere, però, mi attira a sé e mi bacia. Mettiamo la nostra passione e il dispiacere dell'addio in quel bacio. E' tutto così triste.

Quando ci stacchiamo, lo fisso per un'ultima volta, come a voler memorizzare la sua immagine nella mia mente, imprimendo ogni piccolo dettaglio del suo volto.

"Buona fortuna, Alessio." Scendo e lo lascio in pace. Corro verso il portone, lo apro e torno nel mio appartamento.

Tolto il cappotto, vado in bagno e mi ci chiudo. Inizio a piangere e il mio corpo ha persino degli spasmi. Non riesco a fermarmi. Non è giusto che sia finita in questo modo, ma la triste verità è che l'ho sempre saputo, quindi perché mi sorprendo? Eppure fa male ugualmente.

Sento bussare alla porta del bagno. "Amore? Tutto apposto?" Mi domanda Gaetano con la voce assonnata.

"Sì, sto solo un pò così di stomaco." Mi invento. "Vuoi che ti faccia un pò di acqua con scorza di limone e alloro?" Mi asciugo gli occhi e cerco di controllare la mia voce per non fargli capire che ho pianto. "No, grazie. Torna pure a letto, ti raggiungo tra qualche minuto." Gli dico, cercando di apparire più normale possibile.

Quando mi riprendo, mi sciacquo il viso e mi concentro sugli occhi gonfi, così da provare a farli tornare normale.

Per non dare motivo di sospettare niente, spengo tutte le luci e mi infilo nel letto. Gaetano si gira verso di me e mi abbraccia. "Tutto okay?" Mi sussurra mezzo addormentato.

Le lacrime tornano a rigarmi il viso. Cerco di ricacciarle indietro. "Lo sarà presto." Dico, anche se mi riferisco alla situazione con Alessio, ma lui non può saperlo. Alla fine, dico una cosa che sorprende anche me.

"Gaetano?"

"Mmmm" Risponde con un lamento lui.

"Andiamo a vivere insieme?"

Lui si mette a sedere e accende l'abat-jour. Io lo guardo e mi metto a sedere pure io. "Dici davvero?" Mi domanda sorpreso, ma anche molto contento. Io annuisco.

"Stiamo insieme da un pò e, come hai detto tu, praticamente già viviamo insieme, è solo una formalità." Gli dico e cerco di convincere più me stesso che lui.

Lui mi abbraccia e mi bacia. "Mi stai rendendo felicissimo." Mi dice. Io lo abbraccio e fisso la parete. Mi sento uno schifo. Ho mentito ad un uomo meraviglioso che mi vuole molto bene e che mi rispetta. Sono proprio una cattiva persona e mi merito tutto quello che mi è successo in passato.

Gaetano mi bacia, in maniera appassionata e finiamo per fare l'amore. Quando mi sveglio, rimango a letto per un lungo momento. Gaetano deve essere andato al locale. Essendo domenica, deve sistemare tutto visto che attende moltissimi clienti.

Io afferro il cellulare e trovo un messaggio di Alessio sul gruppo di messaggistica dove ci sono anche Paolo e Gianni.

"Ragazzi, scusate se non vi ho detto nulla, ma son dovuto tornare d'urgenza a Berlino. Vi spiegherò meglio a voce quando sarò atterrato. Ci rivedremo presto."

E tutto quello che ha scritto. E' un messaggio freddo e distaccato. Gli altri hanno risposto con messaggi colmi di sorpresa, io metto il telefono sul comodino e fisso la finestra. E' una giornata piovosa e rispecchia totalmente come mi sento in questo momento.

Quando Il Sole TramontaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora