V.

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Mentre Giugno volge al termine, le mie giornate scorrono tra lavoro, cene con i ragazzi e ancora lavoro.

Mi sono gettato a capofitto nel nuovo progetto e non ho voglia di farmi distrarre se non per qualche ora la sera.

L'afa rafforza e io mi sento sempre più insofferente, non riesco a stare senza l'aria fresca del condizionatore.

Questa sera andrò al Fata Turchina visto che Gianni si esibirà. Gli mando un messaggino col telefono e mi risponde poco dopo.

STO LETTERALMENTE ANDANDO FUORI DI TESTA!

Capisco che è agitato e cerco di tranquillizzarlo.

Stasera ci saremo noi a supportarti. Tieni duro.

Sorrido e mi sento fortunato perchè ho trovato degli amici che mi comprendono e che mi fanno stare bene.

Sandra irrompe nel mio ufficio e mi guarda con gli occhi sgranati. "Fabio Costanzo è qui." Mi dice.

"Ma non avevo alcun appuntamento con lui." Faccio mente locale per capire se ho dimenticato il nostro incontro. Voglio dire, lavorare così tanto può far rincretinire.

"No, non c'era nessun appuntamento. Dio quanto è sexy." Si lascia sfuggire. Io la guardo accigliato. Sandra è una giovane che vive nel mondo dei social. La seguo e posta sempre foto e video delle sue uscite o di lei in posa con la bocca a buco di culo.

"Fallo entrare, va." La liquido io. Come la volta precedente, libero la scrivania dalle cianfrusaglie e lui entra. Su una cosa Sandra ha pienamente ragione: E' davvero davvero sexy.

"Fabio, quale buon vento?" Mi alzo e gli pongo la mano. Lui la stringe. "Aspettavo che ti facessi sentire per quel pranzo, ma visto che non mi hai scritto, ho pensato di venire io di persona."

Annuisco.

"Hai fatto benissimo. Siediti pure." E lo faccio accomodare. "Purtroppo, sono stato totalmente preso dal lavoro e mi son dimenticato, ma sarei ben felice di pranzare assieme. Tra l'altro, potrei mostrarti quello che ho fatto fino a questo momento. Al mio capo è piaciuto moltissimo." Cerco di giustificarmi, anche se non bene il motivo.

"Beh, non ho molto tempo in questo momento perchè ho un appuntamento, ma mi piacerebbe parlarne con te. Che ne dici se organizziamo per la prossima settimana?"

Io faccio finta di guardare gli impegni su una vecchia agenda, solo per dar l'aria di essere super impegnato e poi alzo la testa.

"Potremmo fare mercoledì?" Propongo. Lui annuisce.

"Perfetto allora, ti messaggio il luogo dell'incontro." Si alza e io lo imito, accompagnandolo all'uscita. Questa volta voglio essere io a fare gli onori di casa, in fondo, è il mio ufficio.

Mentre ci salutiamo, lui avvicina una mano alla mia bocca. "Scusami, ma eri sporco."

Io avvampo per la vergogna. Maledetto croissant.

Lui si avvicina il dito alla bocca e lo infila dentro, assaggiandolo.

"Nutella! Vedo che ti piacciono i dolci."

Io rimango ammutolito da quel gesto sexy ed intimo. Poi mi fa l'occhiolino e se ne va.

Okay Dany, smettila di fantasticare, è stato semplicemente un gesto... Un pò strano.

Torno alla mia scrivania, ma non riesco completamente a concentrarmi e passo il pomeriggio a maledirmi.

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Quando Il Sole TramontaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora