II.

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Io al matrimonio non voglio andare, non ho alcuna voglia di sorbirmi la felicità del mio ex, specialmente perché sarei dovuto essere io quello che doveva sposare, invece no.

Mia madre ha già comprato un vestito e mi manda una foto su whatsapp, vorrei picchiarla. Ma perché non è dalla mia parte? Un genitore normale avrebbe dovuto sparlare dell'ex fidanzato con il proprio figlio. Un genitore normale, ma di certo non mia madre.

Dopo la sbornia, i miei amici mi hanno chiamato e messaggiato tutto il giorno seguente, io avevo un gran mal di testa.

Gaia aveva capito che qualcosa non andava, quindi ha indagato e complice un forte dolore alla testa, non ce l'ho fatta e ho vuotato il sacco.

"Caspita, la tua vita sembra uno di quei romanzetti rosa dei primi anni duemila." Sentenzia lei, come se avessi bisogno dei suoi commenti sarcastici. "Potresti non andare." Mi suggerisce, ma poi ci riflette su un altro pò. "Ma faresti la figura di quello che non l'ha ancora dimenticato. No, mi sa che ti ha messo con le spalle al muro."

"Ricordami di non chiamarti se dovessi mai essere in fin di vita." Le rispondo, accigliandomi.

"Vuoi che sia un'amica sincera o una che ti fa fare figure di merda?" Chiudo gli occhi e mi tocco la testa, vorrei staccarla.

"Dovresti portare qualcuno. Può essere che dopo tutti questi mesi tu non sia riuscito a trovarti uno straccio d'uomo?"

Vorrei ucciderla.

"Non esco uomini dal cilindro." Mi lamento. "E poi, non farei mai una cosa del genere." Mi vergognerei troppo.

"Domani hai quell'incontro con Fabio, l'autore?" Cambia discorso. Io annuisco, anche se in questo momento non ci vorrei pensare.

"Certo che quello è un gran pezzo di..." Ma la interrompo. "Possiamo tornare professionali, per favore?" La rimprovero.

Lei sbuffa.

"Ora capisco perché sei ancora scapolo." Prende dei documenti e se ne va. La vorrei strozzare.

Il matrimonio si terrà a Siracusa, che poi sarebbe anche la mia città natale. Sbuffo e provo a lavorare un pò.

Durante la pausa pranzo, mi chiama Gianni.

"Quindi come stai?" Mi domanda preoccupato. "Uno schifo! Ricordami di non bere più per favore."

Lui ridacchia,

"Le sbornie post problemi di cuore sono sempre le più brutte." Mi dice. "Tu come fai a saperlo? Non hai mai voluto una storia seria." Ripenso alla nostra prima conversazione. "Che c'entra! Non voglio stare con nessuno, è vero, ma non significa che non abbia sofferto per amore." Confessa.

"Quando sarà questo matrimonio?"

Guardo l'email che mi ha inviato Michael e leggo la data. "Fine mese. Ho controllato è un weekend."

Lui sembra rimuginarci sopra. "Forse potrei riuscire a sganciarmi."

"Da cosa?" Chiedo incuriosito.

"Dai miei impegni. Che ne dici se io e gli altri veniamo con te?" Avere la squadra al completo con me? Devo dire che è una proposta allettante.

"Lo fareste veramente?" Sono davvero commosso dalla loro sincera amicizia.

"Mica so se gli altri son disposti pure." Gianni mi riporta alla realtà. "Posso chiedere e ti faccio sapere."

"Ah." Momento commozione finito.

"Comunque, prendi una bella aspirina e rilassati." Mi consiglia. "Va bene, mamma. Adesso devo lasciarti." E lo saluto.

Quando Il Sole TramontaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora