Il mese più bello dell'anno arriva, ma quest'anno non è come lo immaginavo. Paolo migliora, ma è ancora molto scosso, la notte lo sento fare degli incubi e urla come se qualcuno volesse ucciderlo. La situazione non è molto facile. Gianni e Gaetano ci stanno vicini, ma il nostro amico deve affrontare da solo i suoi demoni. Non è più il ragazzo solare di prima, infatti, difficilmente sorride ed ha sempre la testa per aria. Fisicamente è quasi guarito, psicologicamente non lo è per niente.
Sono molto preoccupato per la sua salute mentale e mi dispiace, ma non riesco a far nulla. Mi sento impotente.
La terapista dice che è tutto normale, che pian piano, le cose miglioreranno, ma al momento non so se crederle o meno.
Casa mia è diventata una sorta di centro accoglienza, praticamente ci viviamo in quattro. Gianni che passa quasi tutto il suo tempo qui con noi, Paolo non se la sente di tornare a vivere nel suo appartamento e Gaetano che prova a darmi una mano. Il lavoro è anche stressante, la nuova autrice è davvero una piaga e non fa mai nulla di quello che le dico di fare.
"Sembri invecchiato di vent'anni." Mi dice Gaia, una mattina piovosa di dicembre. Io la fisso e alzo gli occhi al cielo. "Sei sempre gentilissima." Rispondo.
Lei sembra preoccupata. "Non te lo sto dicendo in maniera ironica. Sembri davvero molto stanco. Dovresti riposare di più." Facile per lei, visto che l'unica preoccupazione che ha riguarda il colore perfetto delle sue unghia.
"Grazie della preoccupazione." Taglio corto. Gaia, nelle ultime settimane, si è rivelata una brava persona, un pò frivola alle volte, ma ha dimostrato di tenerci a me, tuttavia, è pettegola e non mi piace che si impicci degli affari miei. Torno a lavorare e vorrei urlare perché l'autrice non risponde alle mie mail.
Finalmente, arriva il giorno dell'Immacolata, il che significa vacanza. Per cercare di alleggerire l'atmosfera, di mattina, esco e vado a comprare un albero di natale finto e tante nuove decorazioni.
Quando le porto a casa, tutti mi fissano come se fossi matto. "Che c'è? Voi quando lo fate l'albero a casa vostra?" Chiedo. Tutti fanno spallucce. "Beh, a casa mia, l'otto dicembre è tradizione addobbare l'albero e la casa per le feste." Dico in maniera convinta. Provo a spronarli ad unirsi a me, ma nessuno sembra interessato. Certo che montare quest'albero è davvero complicato. Provo ad aprire i rami, ma alla fine, finisco per ferirmi ad un dito.
"Gaetano, puoi aiutarmi?" Chiedo, ma lui è assorto dal tablet. "No, amore, non sono mai stato un gran fan del natale." Mi risponde, senza staccare lo sguardo dallo schermo.
"Gianni?" Ma il mio amico non mi sembra star benissimo. "Salto. E' diversi giorni che avverto uno strano dolore al basso ventre."
A Paolo nemmeno lo chiedo, anche perché mi manderebbe a quel paese in men che non si dica. Mi ritrovo a fare l'albero da solo e non riesco nemmeno ad aprirlo. Sono un caso disperato. Fisso i tre e mi innervosisco. Non faccio altro che sgobbare, a casa, a lavoro, mi prendo cura di tutti loro, non ricevo mai un grazie e quando chiedo una cosa io, nessuno vuole mai aiutarmi. Calde lacrime iniziano a rigarmi il viso. Piango perché sono uno stupido, perché pensavo che potevamo passare un bel pomeriggio tutti assieme, invece, non facciamo altro che stare divisi pur rimanendo nello stesso tetto. Prendo il ramo che ho in mano e che non riesco a mettere sulla base dell'albero finto e lo lancio contro al muro. Tutti mi fissano e io me ne vado in camera da letto a piangere. Poco dopo, tutti e tre mi raggiungono.
"Che succede?" Mi domanda cautamente Gaetano. "Perché hai avuto quella reazione?"
Io alzo la testa dal cuscino, incurante di apparire ridicolo, perché sì, ho più di trent'anni e mi sto comportando come un bambino capriccioso, ma è anche vero che, una volta tanto, vorrei un pò di considerazione da parte loro.
"Mi sono stufato del vostro comportamento. Cerco di spronarvi, di passare un momento di serenità tutti insieme e l'unica cosa che ottengo da voi è indifferenza. Sono stufo di non avere un briciolo di tranquillità. Sono sempre pronto ad ascoltarvi e a risolvere i vostri problemi, ma chi mi considera? Chi mi consola e aiuta?"
Paolo, Gaetano e Gianni si guardano reciprocamente. "Adesso, potete per favore lasciarmi in pace qualche minuto? Ho bisogno di rimanere da solo e calmarmi."
I tre vanno via e mi lasciano in pace. Prima piango e ,poi, successivamente, mi addormento. Quando apro gli occhi, sono le tre del pomeriggio. Ho saltato anche il pranzo, ma poco importa, tanto non avevo fame.
Mi alzo e sono pronto ad andare nel salotto a rimettere tutto al posto, quando mi accorgo che c'è qualcosa di strano. Vedo delle luci illuminarsi di rosso e di dorato. I miei amici stanno addobbando l'albero di natale che ho comprato ed è gigantesco.
Quando mi vedono, sorridono contenti e io mi commuovo. Questa volta, non piango perché sono triste o perché sono infastidito. Piango perché sono commosso dal loro gesto.
"Quando ci hai cacciati via, abbiamo parlato e ci siamo accorto che, effettivamente, sei sempre pronto ad aiutarci e a stare al nostro fianco, mentre noi non ci siamo accorti di quanto tu faccia per noi." Dice Gianni. "Abbiamo pensato di farti una sorpresa mentre eri a letto e spero che ci siamo riusciti." Paolo è sinceramente felice di vedermi contento. Gaetano si avvicina e mi stringe. "Buon Natale, amore." E io lo bacio. Per un attimo, sembra essere tornato tutto alla normalità. Nessuna aggressione, nessuna partenza di Alessio, ma solo il calore del natale. Io, Gaetano, Paolo e Alessio guardiamo l'albero che si accende e si spegne in un bellissimo gioco di luci che danno la sensazione di calore. Poi, Gaetano prende la punta e me la porge. "Questa l'abbiamo lasciata per te. Mettila pure tu."
Gaetano, con le sue forti braccia, mi solleva e io infilo la punta, una stella dorata e brillante. Adesso sì che mi sento veramente a casa.
"Io devo andare a Siracusa." Annuncio. "Che ci devi andare a fare?" Mi domanda Gaetano.
"La tradizione vuole che in questo giorno si vada alla processione della Madonna Immacolata e io, figlio di una donna religiosa e ligia alle regole, non posso sottrarmi. "Venite con me?"
Mia madre e alcune sue amiche sono già in processione quando arriviamo. E' una serata fredda, ma fortunatamente non c'è brutto tempo. Ortigia diventa magica nel periodo natalizio, si tinge di luci, luminarie e l'aria profuma di castagne e dolci tipici come la mela caramellata o lo zuccaro, un dolce che nasce dalla lavorazione dello zucchero, sciolto e poi stirato fino a raggiungere la forma di una treccia.
Ne mangio un pezzetto e mi sento felice. La statua della Madonna Immacolata è molto semplice, una donna vestita di bianco, con un mantello azzurro e le braccia in preghiera, ma ci sono i berretti blu che la portano per le strade e urlano frasi che finisco con "Evviva Maria."
La festa dell'Immacolata, nella mia città, è il preludio ad un'altra che è molto famosa e sentita dai miei concittadini: La Festa di Santa Lucia. Siracusa ,infatti, è la città che ha dato i natali alla santa, che è nata ed è morta qui. Un vanto per tutti noi Siracusani, che siamo vicini alla chiesa o meno.
Una volta l'anno, ci sentiamo tutti vicini e parte di un qualcosa di più grande. Potrà sembrare sciocco o senza senso per chi ci guarda dall'esterno, ma non lo è affatto, perché diventiamo una vera comunità. E' un evento che ci unisce, il che è grandioso, visto che il mondo è già diviso abbastanza.
Io prendo la mano di Gaetano e passeggiamo insieme, incurante degli sguardi indagatori di alcuni passanti.
Paolo e Gianni ammirano la festa e sembrano sereni. Quando la statua raggiunge Piazza Duomo, dove spicca la cattedrale in stile normanno, illuminata dalla luce lunare, partono i fuochi d'artificio e il cielo si colora di bellissime sfumature.
Mentre guardiamo lo spettacolo pirotecnico, guardo Gianni che ti tocca la pancia. "Stai bene?" Chiedo, lui fa una smorfia, ma risponde di sì. Deve avere ancora dei fastidi allo stomaco. Torno a guardare lo spettacolo e mi stringo a Gaetano. Per la prima volta, dopo tante settimane, mi sento sereno e tranquillo. Quanto durerà questo momento di pace?
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Quando Il Sole Tramonta
Romanzi rosa / ChickLit"Quando Il Sole Tramonta" è la storia di Daniele, un ragazzo lasciato dal suo fidanzato di lunga data, il quale vuole provare nuove esperienze. Spinto da alcuni utenti di un'app di incontri, decide di andare ,per la prima volta, in una sauna gay; Tu...