I.

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Settembre è volato via e ha portato con sé i suoi momenti più brutti, ma anche quelli che mi rimarranno per sempre impressi nella mente.

Il ragazzo che è comparso la sera delle giostre si chiama Pietro ed è l'ex fidanzato di Alessio. I due hanno condiviso tanti anni di relazione, fino a quando si sono lasciati perchè gli hanno offerto un posto di lavoro di prestigio fuori l'Italia e ha accettato.

Non so se Pietro mi piace, ma sicuramente Alessio sembra completamente preso da lui. Pensavo lo avesse dimenticato, invece, pare che ci stiano riprovando. Pietro ha confessato ad Alessio di amarlo e di non riuscire a lasciarlo andare e, seppur non credo siano tornati insieme, vedo che il mio amico è molto felice del ritorno dell'ex.

Mentre sono a lavoro, ricevo un messaggio da parte di Alessio che mi chiede se stasera io e Gaetano siamo liberi.

Rispondo che potremmo e lui mi chiede se vogliamo venire a cena da lui. Vorrebbe farci conoscere Pietro.

Non è che abbia molta voglia di incontrare il suo ex, ma è un mio amico, quindi chiamo il mio ragazzo. Che strano definire Gaetano il mio fidanzato.

Risponde al secondo squillo.

"Amore, dimmi." Mi dice distrattamente. "C'è il pienone?" Domando. Lui annuisce. "Sembra che oggi vogliano tutti un tavolo."

La sua taverna sta diventando sempre più conosciuta e avere un tavolo lì è un'impresa. Insomma, gli affari vanno molto bene.

"Mi ha scritto Alessio." Racconto. Non so perchè ma quando parlo di lui, Gaetano si stranisce sempre. "Quindi?" Mi chiede, adesso molto più interessato a quello che gli dico.

"Ci ha invitati a cena questa sera. Credo voglia presentarci il suo ex." Dico, sottolineando l'ultima parola.

Lui annuisce. "Finirò di lavorare alle sette. Questa sera mi sostituisce mio padre." Mi dice. "Quindi penso che riusciremo a farcela." Mi dice, più compiaciuto di quanto non voglia sembrare al telefono.

"Allora confermo?" Anche se, a sua insaputa, l'ho già fatto. Lui annuisce. "Possiamo sentirci dopo? E' un casino qui."

"Va bene. Ci sentiamo dopo."

E chiudo la conversazione.

Alle sette e trenta, Gaetano è sotto casa mia. Io scendo e salgo sulla sua auto. "Allora dove abita?" In realtà, non son mai stato a casa di Alessio. E' la prima volta che ci vado.

Inserisco la via che mi ha mandato per messaggio nel navigatore del cellulare e partiamo. Non abita molto lontano da me, ma è decisamente uno di quei palazzi nuovi e ultramoderni con cancello automatico e con un pò di verde attorno alla palazzina bianca. E' alto cinque piani e tutto.

Quando arriviamo, suono al citofono e ci apre.

Dentro è molto elegante, con il parquet e un bianco sporco sui muri. Nel complesso, un bel posto in cui vivere. Devo ammettere che non mi dispiace per niente.

Entriamo dentro l'ascensore e premo il numero due. Quando arriviamo, usciamo e ci troviamo nel pianerottolo, anch'esso uguale all'androne.

Alessio ci aspetta sull'uscio della porta con un sorriso a trentadue denti. Non l'ho mai visto così felice da quando ci conosciamo.

"Benvenuti a casa mia." E ci invita ad entrare.

E' una casa davvero molto grande. E' una sorta di open space. C'è un grande divano, una postazione da gioco con un televisore enorme. Il pavimento è di un parquet particolare, color grigio chiaro sul quale riflette la luce del lampadario. "Bella casa." Dice Gaetano mentre si guarda attorno.

Quando Il Sole TramontaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora