6. First meeting.

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La verità nascosta.

First meeting.



Se in un primo momento era stato quasi sollevato all'idea di cancellare ogni ricordo di Keira, tutte le sue determinazioni erano crollate non appena Lisa lo aveva chiamato al cellulare. Gli aveva detto che lei era già pronta, stava finendo di chiudere gli ultimi scatoloni. Niall sgranò gli occhi.
Ci aveva messo un solo giorno a svuotare casa? A quanto pareva si e lo aveva anche chiamato pregandolo di aiutarla con il trasferimento.
In due giorni, Lisa si era già ben piazzata a casa di Niall, rovinando del tutto l'atmosfera di pace e tranquillità che lui si era creato in quelle settimane.
Era rimasto quasi sbalordito da tanta rapidità, non era abituato a quei ritmi.
"Niall, che facciamo stasera?" chiese Lisa irrompendo in camera sua come se niente fosse. Era la prima volta che c'entrava, quindi la reazione che ebbe fu quella di guardarsi intorno. Il suo sguardo si soffermò su un armadio a muro, color mogano, sul quale c'era attaccato un grande specchio. Sorrise avvicinandosi.
"Che bello questo specchio.." constatò guardando il suo riflesso. Niall si piazzò dietro di lei.
"Ora non si usa nemmeno più bussare?" disse serio, lasciando però intendere a Lisa il contrario.
"Bhe, sei pur sempre il mio ragazzo, no?" Niall non rispose, abbassando lo sguardo e tornando a fare ciò che stava facendo poco prima. Lisa rimase a specchiarsi per un tempo indeterminato, poi, come risvegliatasi da un sogno, si voltò verso il biondo.
"Allora, che si fa stasera?"
"Cosa vuoi fare?" chiese lui in risposta. Lei alzò le spalle.
"Usciamo?"
"Veramente io.."
"Perfetto. Allora andiamo in discoteca" annunciò sorridente.
"Ma.."
"Vado a prepararmi. Sono giù se ti servo" gli lasciò un sonoro bacio sulle labbra, poi uscì di corsa dalla stanza. Lui sbuffò, lanciandosi sul letto. Prese il cellulare, cliccando diretto sulla cartella dei messaggi. Rimase un istante a guardare lo schermo con sguardo spento, poi si decise a scrivere.
'Mi perdoni? Ti amo.' Lo salvò nelle bozze, chiudendo gli occhi. Ennesimo messaggio non inviato. Quanti ne aveva scritti? Venti? Trenta? Forse cento. A quante persone? Una sola. Keira se ne era andata, eppure era sempre lì, nella sua mente, incapace di uscirne.
Sorrise, pur non volendolo, quando un altro flashback gli venne a fare visita.


-Un anno prima


"Amore?"
"Sono qui!" urlò lei dal piano di sopra. Niall salì le scale di corsa.
"Non indovinerai mai!" le disse entrando in camera con un sorriso felice.
"Cosa?" chiese lei, stesa sul letto con una sola cuffia nelle orecchie. Lui ridacchiò, avvicinandosi e prendendola in braccio.
"Niall!" urlò lei sorpresa dal quel gesto.
"Stasera usciamo. Niente storie, dobbiamo festeggiare."
"Puoi lasciarmi?" chiese ancora tra le sue braccia.
"No." Sorrise di nuovo baciandola.
"Che festeggiamo?" chiese lei, perdendosi nel suoi occhi, mentre i suoi piedi toccavano nuovamente terra.
"Me, te, noi."
"Perché?"
"Perché il capo dell'azienda mi ha appena dato una settimana di vacanza."
"Non è la prima volta.." osservò lei.
"No, ma è la prima volta che mi paga questi!" esclamò mettendole davanti due fogli bianchi. Lei dapprima corrugò la fronte, poi quando le scritte sui fogli si fecero più chiare, un espressione di stupore si fece largo sul suo volto.
"Parigi?!" esclamò con gli occhi sbarrati. Niall annuì.
"Una settimana tutta per noi, in Francia. Già pagata."
"Oh mio Dio.." si concesse prima di saltare di nuovo in braccio al suo ragazzo e aggrapparsi al suo collo. Lui rise divertito, lasciandole un bacio sui capelli.
"Quando partiamo?"
"Lunedì prossimo" sorrise lui.
"Wow. Ma io non ho le ferie.."
"Ho già pensato a tutto. Lo so che ti da fastidio, però ho parlato con Lucy e ti ha concesso la settimana libera." Lucy era la direttrice della redazione in cui lavorava Keira. Era un po' il capo di tutto e Niall non si sorprese quando accettò la sua richiesta senza batter ciglio. Sapeva perfettamente che Lucy adorava Keira almeno la metà di quanto facesse lui. E sapeva altrettanto bene quanto alla sua ragazza desse fastidio che lui parlasse col suo capo al posto suo.
"Potevi dirmelo, prima di decidere tutto tu eh!" esclamò infatti lei con una faccia non molto contrariata. Parigi era pur sempre Parigi.
"Nah, l'effetto sorpresa era più carino" rispose, facendola ridere.
"Sei così scemo.."
"Cos'hai detto?" domandò fingendosi offeso.
"Che sei scemo, Horan. Cos'è la verità fa male?" chiese sempre ridendo.
"Ora ti faccio vedere io come sono scemo" dichiarò caricandosela sulle spalle a mo' di sacco, lasciandole dargli pugni deboli sulla schiena.
"Mettimi giù Niall!"
"Non ci penso proprio signorina!"
"Niall, dai!" Lui scosse la testa, facendo schioccare la lingua.
"Hai voluto sfidarmi, ora la paghi." Uscì dalla camera, dirigendosi in salotto.
"Niall! Le scale, attento!" esclamò lei quando vide i gradini sotto di loro.
"Sì, sì, tranquilla."
"Puoi mettermi giù?"
"No" rispose semplicemente sorridendo. Lei sbuffò.
"Così non fai altro che fortificare la mia teoria. Sei proprio scemo James." Lui continuò a camminare, poi appena arrivò in salotto la lanciò sul divano facendola urlare.
"Niall! Ma ti pare il modo?" Lui l'azzittì con un bacio.
"Chiamami un'altra volta James e non te la caverai così facilmente."
"Beh, tu continua a darmi queste ricompense e ti chiamerò James tutta la vita" rispose baciandolo di nuovo. Lui rise.
"Andiamo a Parigi" sentenziò lei nascondendosi il viso tra le mani, ancora incredula di quella notizia.
"Sì" rispose lui intenerito.
"Io e te?"
"Io e te" confermò. Il sorriso di Keira si allargò ancora di più, se possibile.
"Mio Dio, non posso crederci."
"Felice?" domandò retorico. Lei annuì e a Niall parve di trovarsi davanti ad una bambina piccola alla quale hanno appena concesso di aprire i regali di Natale. Si morse il labbro inferiore, poi in un attimo di dolcezza pura la strinse a se. Keira affondò la faccia nel suo petto, non desiderando altro che Niall.
Parigi sarà stato anche il suo sogno, ma Niall era qualcosa con cui nemmeno quella meravigliosa città poteva competere. E lei lo sapeva fin troppo bene.
Sapeva di quanto era fortunata ad averlo accanto e la paura di perderlo le attanagliava lo stomaco giorno e notte.
"Ti amo Niall" sussurrò sorridendo.
"Anche io piccola." Le stampò un bacio sui capelli, prima che lei alzasse il viso. Fece sfiorare le loro labbra, coinvolgendole in un bacio pieno d'amore, passione, felicità, un bacio in cui anche il più piccolo dei problemi veniva dimenticato. Un bacio di cui solo loro due, Niall e Keira, potevano coglierne le sfumature e, secondo il parere di entrambi, quello fu in assoluto il bacio migliore che si erano scambiati fino a quel momento.

"Hai preso tutto?" chiese lui entrando in macchina.
"Sì, direi di sì" rispose chiudendo lo sportello.
"Allora partiamo." Lei annuì sorridente. Niall mise in moto, ma dopo soli duecento metri fu costretto a fermarsi.
"ALT! Fermati, torna indietro" gli disse lei.
"Perché?"
"Ho dimenticato gli occhiali! Come ho potuto dimenticarmi gli occhiali da sole? Come?!" si lamentò sprofondando nel sediolino. Lui rise, sbuffando.
"Vale se ti presto i miei?" provò a trattare.
"No, perché non me li presti, lo so già."
"Dai, non farmi tornare indietro.."
"Non sono nemmeno due minuti Niall, dai! E poi è anche colpa tua se li ho dimenticati!"
"Ah si? E sentiamo, cos'ho fatto io?"
"Non me lo hai detto. Potevi ricordarmelo quando ho chiuso casa, invece non lo hai fatto, quindi è anche colpa tua." Lui alzò un sopracciglio.
"Sei seria?"
"Serissima" disse prima di scoppiare a ridere.
"Dai, torniamo indietro.."
"E va bene!" sbuffò ingranando le marce e ripartendo.
"Ti amo" disse lei.
"Ruffiana."
"Guarda che ti amo davvero." Rise di nuovo.
"Lo so, altrimenti non farei tutto questo" rispose roteando gli occhi.

"Bene, ora che hai i tuoi occhiali, possiamo ripartire?"
"Credo di aver preso tutto, sì.."
"'Credo' non va bene, Keira. Hai preso tutto si o no?"
"Sì, sì, partiamo."
"Bene." Lei ridacchiò, allungandosi per dargli un bacio.
"Se fossi stata al tuo posto me ne sarei fregata altamente degli occhiali" ammise.
"Anche perché non m'interessava tanto portarli.." continuò. Niall frenò bruscamente.
"Sei spregevole!" disse con una faccia fintamente sconvolta.
"E' un complimento?" provò lei.
"No."
"Antipatico." Sbuffò.
"Ma se prima hai detto che mi ami."
"Prima era prima. Ora è un altro momento." Lui rimase in silenzio per qualche secondo.
"Certo che se fai così già da ora, non oso immaginare le pazzie che combinerai una volta atterrati a Parigi!" constatò.
"Perché devo per forza fare pazzie?"
"Perché sei Keira Hamilton."
"E tu sei Niall Horan. Woah, cos'ho vinto ora che ho scoperto una cosa così evidente?" domandò sarcastica.
"Simpatica come sempre, amore."
"Solo con te, tesoro."
"Mi sento onorato!"
"Devi esserlo."
"Oh mio Dio, non posso crederci, Keira mi riserva l'esclusiva, potrei avere un attacco cardiaco a minuti! Oh mio Dio!" si finse entusiasta. Lei rise.
"Confermo. Sei totalmente scemo James."


La verità nascosta || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora