9. Alla fine, viviamo di piccole cose.

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La verità nascosta.

Alla fine, viviamo di piccole cose.

-Un anno prima

Era seduta accanto al camino, fuori pioveva e Keira non trovava cosa più rilassante.
Era immersa nella lettura di un libro, quando anche Niall la raggiunse.
"Che leggi?" chiese, sfoderando un dolce sorriso. Lei alzò lo sguardo su di lui, prima di socchiudere il libro che aveva in mano, in modo che leggesse il titolo.
"Sembra.. interessante" disse infine il biondo.
"Lo è" sorrise Keira, prima di chiuderlo del tutto.
"Ma tu lo sei di più" dichiarò sistemandosi meglio sulla poltrona per far spazio anche a lui. Dopo nemmeno due secondi, le sue labbra cercavano un contatto con quelle di Niall.
"Si, decisamente" confermò quello che aveva detto poco prima. Lui rise.
"Domani mi porti a mangiare fuori, vero?" chiese Keira sporgendo il labbro inferiore.
"Non lo so, ci devo pensare.." scherzò lui. In realtà aveva già organizzato tutto alla perfezione.
Aveva curato ogni minimo dettaglio, anche il più banale, perché aveva intenzione di passare il miglior anniversario di sempre.
"Eddai.." lo pregò lei strofinando il naso sul suo collo.
"Credimi, più fuori di dove mangeremo domani non si può" disse lui, alludendo a ciò che aveva preparato.
L'entusiasmo di Keira a quella frase non ci mise molto a contagiare anche lui.
"Davvero?"
"Davvero" acconsentì ridendo.
"Ristorante all'aperto?" chiese provando ad indovinare.
"Meglio."
"Picnic?" Niall scosse la testa.
"No, ma è inutile che ci provi, tanto non te lo dico."
"Dai, dove andiamo?" riprovò lei.
"E' inutile Keira.." Lei sbuffò, appoggiandosi alla sua spalla.
"E va bene" disse arrendendosi subito. Niall rise di nuovo.
"Ti va una cioccolata calda?" chiese lui, voltando di poco la testa verso di lei. Keira annuì e il biondo si alzò, subito dopo averle stampato un bacio sulla guancia.
Quando tornò poco dopo, aveva due tazze bianche in mano. Ne porse una alla sua ragazza, poi prese di nuovo posto accanto a lei.
Quella giornata passò così, un po' tra baci e carezze, seduti su una poltrona vicino al fuoco.
A fine serata, Keira non aveva resistito e si era addormentata sulla poltrona.
Ora, avete presente quel periodo dell'infanzia in cui vi addormentate sul divano e vi risvegliate, come per miracolo, nel vostro letto?
La mattina dopo, quando aprì gli occhi, Keira si chiese come e quando fosse arrivata nella camera da letto.
Si rigirò sul materasso, convinta di trovarci Niall. Quando, però allungò un braccio alla sua sinistra, si stupì di tastare il lenzuolo, al posto del petto del suo ragazzo.
Alzò di poco la testa, per controllare e si, effettivamente il biondo non c'era.
Sbadigliando, si stropicciò gli occhi e in quel momento sembrava proprio una bambina.
"'Giorno piccola" disse Niall entrando in camera con un vassoio tra le mani.
"Ehi amore.." sorrise lei quando lui si avvicinò.
"Auguri" le disse il biondo lasciandole un dolce bacio sulle labbra.
"Auguri" ricambiò lei, prima di abbracciarlo. Quando realizzò a pieno il perché di quello scambio di parole, si ritrovò a sorridere come un idiota.
"Mio Dio, è già passato un anno?" chiese ancora tra le sue braccia.
"Sì, non sembra, vero?"
"No, infatti. Sembra passato così poco tempo dalla prima volta che ci siamo incontrati.." Lui ridacchiò al pensiero.
"Ti ricordi?"
"Certo che no, ero completamente ubriaca e tu ne hai approfittato!" disse.
"Ma.." riuscì solo a dire, spiazzato. Keira rise di gusto e Niall non poté che pensare a quanto fosse bella anche a prima mattina.
"Scherzavo, scemo!" esclamò subito dopo, sempre ridendo.
"Ah sì?"
"Cosa?" Niall le circondò i fianchi con le mani, cominciando a farle il solletico. Keira si dimenò fino alle lacrime e solo allora lui la lasciò. Dopo si stese accanto a lei, mentre la mora si allungava a prendere il vassoio che Niall aveva poggiato sul comodino.
"Pancake?" ridacchiò Keira.
"E' tutto quello che sei riuscito a fare?"
"Ehi! Guarda che mi sono impegnato!" esclamò lui fingendosi offeso. Lei rise di nuovo, baciandolo.
"Ti amo."
"Io no" scherzò lui.
"Ah, quand'è così.." commentò lei addentando la colazione. Lui si sporse per darle un bacio sulla guancia, ma lei si ritrasse.
"Keira?" chiese.
"Hai detto che non mi ami, no?" domandò nascondendo una risata divertita.
"Ma io scherzavo.." rispose con due occhi da cucciolo.
"E ci mancherebbe!" esclamò lei, ridendo per la centesima volta. Alla fine, quando finirono la colazione, si alzò ed andò a vestirsi.
"Dove mi porti James?" chiese dal bagno.
"Vedrai" si limitò a rispondere lui infilandosi una camicia. Lei sbuffò, uscendo.
"Almeno, vado bene vestita così?" chiese, allargando le braccia per mostrare il suo abbigliamento.
"Sei perfetta" rispose, facendola arrossire.
"Ruffiano" commentò sottovoce, ma lui riuscì comunque a sentirla e si lasciò sfuggire una risata.
"Sei pronta?" chiese.
"Quasi."
Dopo dieci minuti erano entrambi fuori casa, in auto.
"Quanto tempo ci mettiamo?"
"Mezz'ora, più o meno."
"Andiamo a Londra?" chiese.
"No."
"Non puoi proprio dirmi niente?"
"Solo che non credo sia romantica come cosa."
"Dove mi porti, Horan? Devo avere paura?" Lui sorrise, scuotendo la testa. Keira sbuffò, capendo che non avrebbe detto altro, quindi accese la radio.
Cominciò a canticchiare distrattamente, quando la voce di Niall si aggiunse alla sua.
Dopo una decina di canzoni, finalmente arrivarono.
"Giuro che non riesco a capire dove siamo" commentò confusa lei, guardandosi intorno.
Non che ci fosse molto da vedere, erano su una strada isolata, davanti ad un cancello dietro il quale l'unica cosa che si riusciva ad intravedere erano alberi e vegetazione.
"Aspetta solo dieci secondi!" disse lui.
"Sto aspettando" disse incrociando le braccia al petto.
"Vieni" rispose prendendole una mano e trascinandola dietro il cancello.
"Niall, sul serio, sto iniziando ad avere paura, non è che vuoi uccidermi e poi occultare qui il corpo così che.." Lui l'azzittì con un bacio e lei si ritrovò a sorridere.
"Siamo arrivati" sussurrò dolcemente, baciandola di nuovo, prima di voltarsi. Keira si affacciò dietro di lui e ciò che vide la lasciò non dico senza fiato, ma quasi.
Era uno di quei posti che si vedono nei film, uno di quei paradisi terrestri che ci metti secoli a trovare, ma che una volta trovati non lasceresti più andare.
Un po' come il loro amore, pensandoci. Ci avevano messo un po', a trovarsi, ma ora nessuno dei due si sarebbe mai separato dall'altro.
"Oh mamma.." disse in un soffio, ancora senza parole. Davanti a lei c'era un'enorme cascata che terminava in un lago, gli alberi altissimi che facevano quasi da tetto a quella meraviglia e, poco distante da loro, una tenda verde, montata con quattro paletti di legno.
"Vieni" ripetè Niall, facendola entrare nella tenda.
"L'hai.. L'hai fatto tu?" chiese, mentre ormai aveva smesso anche di provarci, a respirare.
"Più che altro, ci ho provato" rispose, grattandosi la nuca imbarazzato.
"E'.. E' stupendo.."
A parte un paio di candele qua e la, nella tenda c'era una tovaglia a quadri, tipica dei picnic, sopra la quale c'erano appoggiati due cesti.
Più che il posto in se, più che la semplicità del gesto, più che l'atmosfera, agli occhi di Keira era Niall a rendere tutto più bello.
Si voltò verso di lui, con un sorriso ancora sorpreso, che presto si unì a quello del biondo, prima che le loro labbra entrassero in contatto.
"Ti amo, non immagini nemmeno quanto.." sussurrò lei nel bacio.
"Ti amo anch'io."
Era incredibile come, a volte, le cose più semplici, i gesti più banali, potessero far felice qualcuno. Erano le piccole cose che contavano quel giorno, anche se l'amore che provavano l'uno verso l'altra non poteva definirsi proprio piccolo.
E questo rendeva tutto maledettamente più romantico di quanto Keira avesse pensato e Niall progettato.
"Che ore sono?" chiese lui togliendosi il giubbino.
"Le undici e mezza."
"Mica hai fame?" domandò di nuovo, mentre lei scuoteva la testa.
"Allora andiamo a farci un bagno."
"Ma non ho il costume.." constatò Keira, facendolo sorridere.
"Spero solo abbia indovinato la taglia" disse Niall prendendo una busta, che prima la ragazza non aveva notato, e porgendogliela.
"Non ho parole" disse semplicemente lei, tirando fuori il costume bianco che c'era dentro. I piccoli brillantini verdi che c'erano sopra, si intonavano perfettamente con il colore dei suoi occhi ed era una cosa che Niall non era riuscito a non notare.
"Ti aspetto fuori, ok?"
"Va bene." Lui uscì e lei si mise il costume in fretta, notando con piacere che era della taglia giusta.
"Eccomi" disse uscendo dalla tenda e raggiungendo il biondo sulla riva del lago.
"Questo posto mi piace tantissimo" ammise lui guardando la cascata.
"Anche a me."
"Andiamo.." La prese di nuovo per mano, entrando in acqua.
"E' fredda?" chiese Keira, prudente.
"No, vieni!" Lei, seppur titubante, si lasciò convincere e lo seguì. Quando l'acqua le arrivò fino alla pancia, la mora decise che no, in effetti non era fredda.
Niall la spronò a raggiungerlo, al centro del lago e lei accettò. Dopo averlo raggiunto, nuotarono entrambi fino alla cascata e Niall non ci pensò due volte ad attraversarla.
"Vieni qui Keira!" le urlò per sovrastare il rumore dell'acqua.
Nonostante la sua voce le arrivasse leggermente alterata, Keira riuscì a scorgere una punta di meraviglia nel tono del suo ragazzo.
Quindi, si decise a seguirlo. Quando non sentì più l'acqua della cascata caderle in testa, aprì gli occhi. Niall era uscito dall'acqua, ora si trovava all'entrata di una piccolissima grotta nascosta.
"Wow" disse Keira, stupendosi che al mondo esistessero davvero posti così belli.
"E' la cosa più.. perfetta che abbia mai visto" constatò sedendosi accanto al biondo.
"Già. Questo posto è davvero stupendo" concordò.
"Io parlavo di te" sorrise la mora, prima che un nuovo bacio coinvolgesse entrambi.
E lo pensava davvero. Niall era semplicemente la cosa migliore che le fosse mai capitata.



La verità nascosta || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora