13. Keira.

141 9 2
                                    





La verità nascosta.
Keira.


-------
Hello people! :)
Oggi lo spazio autrice lo scrivo qui, perchè
altrimenti non ci capite niente :')
Volevo dirvi che questo NON è un flashback.
E' la ricostruzione dei fatti dal 'punto di vista' di Keira, anche se continuerò a scrivere
in terza persona. Vi troverete un po' trasportati indietro nel tempo.
Così finalmente scoprirete cosa le è successo davvero c:
Hahah, vi lascio, buona lettura e a presto!
Bacii <3 C.

-------



"Davvero?" Niall annuì a quella domanda, guardando la sua ragazza con dolcezza.
"Davvero, davvero?" chiese di nuovo Keira, con un tono da bambina.
"Davvero" confermò lui, prima di unire le loro labbra. Lei ridacchiò.
"Questo significa che dovrò sopportarti ancora per molto?" scherzò, sbuffando.
"Per moltissimo." Sorrise Niall. Keira fece una faccia disperata.
"Perché cavolo non sono stata zitta?" recitò, riferendosi alla stupida domanda che aveva fatto prima.
Erano in teatro e lui aveva appena finito di suonare. Keira lo aveva raggiunto dietro le quinte, ma quando lo aveva trovato intento a parlare con una violinista della banda, qualcosa dentro di lei le aveva suggerito di andarsene. Gelosia?
Lui l'aveva raggiunta poco dopo e lei si era ritrovata a chiedergli se l'amasse, nonostante conoscesse già la risposta di Niall.
"Perché la gelosia ti divorava viva, mia cara" rispose lui, trattenendo un sorriso divertito.
"Non sono gelosa!" protestò lei, sapendo che Niall aveva perfettamente centrato il punto.
"Non devi esserlo, l'ho già detto?"
"Meglio così" sussurrò, prima di baciarlo di nuovo.
"Niall! Complimenti, sei stato davvero bravo!" Quello fu il primo di una serie lunghissima di complimenti che tennero separati Keira e Niall per una buona mezz'ora.
"Finalmente! Non ne potevo più!" si lamentò lui entrando in casa. Raggiunse di corsa il divano e si lasciò cadere sopra, sfinito.
"Ma dai, non è stato così pesante.."
"No, infatti ho ancora un po' di energie per coccolarti!" esclamò quando lei si avvicinò al divano, prendendole il polso e trascinandola sopra di lui.
"Niall!" urlò presa alla sprovvista, ridendo quando il biondo cominciò a solleticarle i fianchi.
"Questo.. non.. questo non rientra.. Niall!" Lui si fermò, lasciandola respirare.
"Questo non rientra decisamente nella mia idea di coccole, in ogni caso" riuscì a dire dopo essersi calmata.
"La mia invece si avvicina vagamente.." sentenziò lui. Keira sorrise e cominciò ad accarezzargli i capelli.
"Per te qualunque cosa implichi un contatto si avvicina all'idea di coccole.." disse dolcemente, guardandolo.
"Sarà che ti amo così tanto?"
"Sarà che stai diventando vecchio e il cervello ti fa brutti scherzi?"
"Perché?"
"Perché sei troppo smielato, Horan."
"Ahw, sei tu che mi fai quest'effetto, non posso farci niente" disse, mettendo fine al discorso con un bacio.
"Sì, certo.." commentò lei, prima di fermarsi e godersi quegli attimi al fianco di Niall.
Era strano il modo in cui si sentiva quando erano insieme.
Mai nella sua vita aveva provato qualcosa del genere, nemmeno con il suo ultimo ragazzo, quello anche più importante.
Niall la mandava completamente in tilt, quando parlava Keira avrebbe giurato di poter restare ore a sentirlo, senza mai stancarsi del suono della sua voce.
Quando rideva, con le guance piene e gli occhi che brillavano, lei si sentiva completamente in paradiso.
Lo amava con tutta se stessa e la paura di perderlo che continuava a rodere dentro di lei, la portava a godersi ogni minimo attimo passato in sua compagnia.
Niall, dal lato suo, non era da meno.
Quando aveva visto Keira, due anni prima, ballare a casa di Liam, incurante di tutto ciò che la circondava, ne era stato subito attratto.
E i suoi amici lo avevano notato, eccome se lo avevano notato. Quindi avevano messo su tutta la storia della scommessa, lasciando credere sia a Niall che a Keira che fosse un semplice caso, che avessero scelto una ragazza qualunque.
Il loro primo bacio, dopo neanche dieci minuti che si conoscevano, era bastato per Niall a far scattare la scintilla.
E quando dopo avevano cominciato ad uscire insieme e diventare amici, lui se ne era perdutamente innamorato. Quasi una strada senza ritorno.
"Posso chiamare le pizze, stasera?" chiese Keira, riscuotendosi dai suoi pensieri.
"Mi scoccio di uscire ed anche di cucinare, voglio restare qui" spiegò, posizionandosi meglio vicino a lui. Niall le sorrise, annuendo, prima di lasciarle un bacio sulla fronte ed alzarsi.
"Dove vai?"
"A prendere il telefono.."
"Sta lì sopra, l'ho visto prima.." disse indicando un tavolino poco distante da loro. Niall si avvicinò e, dopo aver afferrato il cordless, tornò a sedersi sul divano, passando un braccio sulle spalle di Keira e stringendola a se.
"Chiamo io?" chiese. Lei annuì, strofinando il naso sul suo collo, facendolo rabbrividire.
Mezz'ora dopo erano sempre seduti lì, con due pizze davanti e un incredibile voglia di stare insieme.
"Vado in bagno, torno subito" disse lui ad un tratto, alzandosi.
"Va bene" rispose, ricambiando il bacio che lui le aveva appena dato, prima di vederlo sparire dietro la porta.
Si mise comoda, continuando a mangiare la sua pizza, quando sentì qualcosa vibrare. Il suo sguardo finì sul cellulare di Niall che si era appena illuminato.
Gli lanciò un occhiata, prima di afferrarlo. 'Fabiana.'
Ci mise un po' prima di capire chi fosse e di certo, quando lo scoprì, non ne fu proprio entusiasta.
Era la stessa violinista con cui Niall si era fermato a parlare quel pomeriggio.
E, anche se non avrebbe voluto farlo, le dita di Keira scivolarono in fretta sullo schermo, sbloccandolo.
La curiosità e la gelosia la stavano divorando e sentiva che se non avesse letto ciò che gli aveva scritto sarebbe potuta impazzire.
'Dovremmo rifarlo più spesso, mi sono divertita. Grazie di tutto, notte.' Con uno stupidissimo cuore alla fine.
Se prima voleva leggere il messaggio per chiarirsi le idee, ora che lo aveva fatto era solo molto più confusa.
Che diavolo significava? Quando sentì il rumore dell'acqua scorrere, bloccò di nuovo lo schermo del telefono e lo rimise al suo posto, continuando però a torturarsi di domande.
"Eccomi" disse Niall tornando a sedersi.
Quando vide l'espressione di Keira, capì che c'era qualcosa che non andava.
"Tutto ok?" Lei annuì, distaccata.
"Keira?"
"Sì, tutto bene."
"Amore che succede?" insisté. Lei si morse il labbro inferiore, prima di voltarsi verso di lui.
"Cosa c'è tra te e Fabiana, la violinista?" Lui la guardò.
"Mi prendi in giro?"
"No, cosa c'è tra di voi?"
"Niente, Keira, assolutamente niente." Il cellulare di Niall vibrò di nuovo.
"E perché continua a mandarti messaggi piuttosto personali?" chiese lei.
"Perché l.. aspetta, hai letto i miei messaggi?" Keira abbassò lo sguardo, continuando a torturarsi il labbro.
"Keira?"
"Sì. Sì, ok? Te ne era appena arrivato uno e l'ho aperto, scusa, ma questo non ti autorizza ne a cambiare discorso, ne ad addossarmi tutta la colpa" disse tutto d'un fiato, tornando a guardarlo.
"Non ti sto addossando nessuna colpa, solo.. Smettila di vedere cose che non ci sono" disse prendendo il cellulare. Lesse di fretta i due messaggi e non riuscì a trattenere un sorriso.
"Niall? Ma davvero?" chiese lei senza parole, notandolo.
"Cosa? No, non.." Lei scosse la testa interrompendolo.
"Sai che c'è, non mi interessa. Vado a dormire, buonanotte." Spostò di poco il cartone di pizza e si alzò prima che lui potesse fare o dire altro.
"Keira.." Lei salì al piano di sopra, senza rispondere.
Cinque minuti dopo era già sotto le coperte, ancora piena di dubbi ed incertezze. Non ci volle molto prima che la porta si aprisse e Niall entrasse in camera.
Spense la luce e si stese al suo fianco, poi, non resistendo oltre, le passò un braccio sulla pancia, facendo aderire il suo petto alla schiena di lei.
"Non c'è niente tra me e Fabiana, te lo giuro" le sussurrò all'orecchio. Lei si voltò di poco, quanto serviva per far incastrare il loro sguardo, poi annuì, accorgendosi solo in quel momento di aver trattenuto il fiato.
Non c'era niente da fare, gli occhi di Niall l'avrebbero sempre rassicurata, in qualunque circostanza. E, nonostante qualcosa le dicesse che avrebbe dovuto odiare quel fatto, Keira non riusciva a non esserne attratta.
Amava il modo in cui si tranquillizzava solo perdendosi in quei due pozzi azzurri.
Tornò a stendersi e Niall la strinse a se, baciandole il collo.
"Ti amo."
"Anch'io e scusa per prima."
"Non devi scusarti, mi dispiace." Lei annuì di nuovo.
"'Notte."
"'Notte." E si addormentarono così, con le mani intrecciate e il loro corpi che combaciavano perfettamente.
Il giorno dopo, per fortuna, fu abbastanza tranquillo.
Keira si era del tutto calmata dopo il buongiorno di Niall e, quando lui era andato a prenderla all'ora di pranzo all'ufficio, era già tornato tutto alla normalità.
"Passiamo un attimo per il teatro, Paul doveva dirmi una cosa, ti dispiace?" le chiese, facendo intrecciare le loro mani.
"No, andiamo" sorrise lei, sperando vivamente non ci fosse nessuno dei musicisti.
Per fortuna, quando entrarono in teatro erano già andati tutti via, ad eccezione di Paul.
"Keira! Che piacere vederti, come va?"
"Tutto bene, grazie. A te come procede?" chiese sorridendo. Aveva sempre voluto bene a Paul che, nei suoi cinquant'anni passati, l'aveva trattata come una seconda figlia sin dal primo istante.
"Tutto per il meglio e, mi costa ammetterlo, ma è anche merito del tuo fidanzato" scherzò lui, dando una pacca sulla spalla a Niall.
"E ti costa ammetterlo perché..?" chiese il biondo, aspettando che Paul completasse la frase al posto suo.
"Perché non appena qualcuno ti fa un complimento ti senti Dio e questo non va bene.." commentò Keira ridacchiando.
"Ah davvero?"
"Già" confermò Paul. Niall mise su un espressione imbronciata, incrociando le braccia al petto.
"Non è vero" sbuffò, sapendo che scherzavano entrambi.
"Sì che è vero" disse l'uomo di fronte a lui, prima di ridere ed entrare in una stanza seguito da Niall e Keira.
"Quindi, di cosa dovevi parlarmi?" chiese Niall.
"E' una cosa a mio parere davvero molto positiva e dovresti saperne approfittare, ma Keira, tesoro, devo chiederti di uscire. Mi dispiace, non è niente di personale, solo che.."
"Certo, Paul, non preoccuparti. Non credo di servirvi, ma in ogni caso, sono qui fuori."
"Va bene." Lei sorrise ad entrambi, prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Non diede tanto peso a ciò che era successo, perché non era la prima volta che Paul e Niall avevano un colloquio in privato.
Ciò che la fece totalmente andare fuori controllo fu la vista della figura che si avvicinava a lei.
"Che ci fai qui?" chiese diretta.
"Keira! Ciao, come va?"
"Bene, ma non hai risposto" osservò.
"Oh, Paul mi ha chiamato prima, doveva parlarmi."
"Ma ora è impegnato.." Fabiana la guardò con diffidenza, rispondendo al cellulare che le era appena squillato.
"Sono qui fuori, arrivo" disse, poggiando una mano sulla maniglia della porta.
"Con permesso" continuò poi rivolta a Keira, prima di lanciarle un sorrisino soddisfatto ed entrare nella stanza in cui c'erano Niall e Paul.
Che cavolo dovevano dirsi ora? F8yշ��T��

La verità nascosta || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora