24. Unavoidable.

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La verità nascosta.

Unavoidable.


Nessuno avrebbe mai potuto capire come si era sentita quando, al posto della voce calda di Niall, al telefono le aveva risposto Lisa, confermando ogni sua incertezza.
Niall l'aveva dimenticata e nonostante in fondo lei lo sapesse, ci aveva davvero creduto alle parole di Stephanie.
Dopo aver parlato con l'amica era come se il suo cuore fosse tornato a battere, dopo essere rimasto fermo per mesi.
E quando Lisa le aveva tolto ogni briciolo di speranza, Keira si era sentita morire dentro.
"Ehi, ci sei ancora?" la voce squillante di Dylan la riportò alla realtà, mentre sistemava il telefono tra la guancia e la spalla.
"Sì, scusami. Dicevi?" chiese, raggruppando un paio di fogli e spillandoli assieme.
"Ho detto, dal momento che sono vicino casa tua, ti passo a prendere?"
"Oh, se non ti dispiace.."
"No, figurati! Hai già pranzato?"
"No, in realtà sono uscita prima dall'ufficio e sono appena rientrata."
"Allora ti va di mangiare qualcosa, prima del nostro tour panoramico?" Lei ridacchiò, guardando l'orario.
"Certo, anche se così hai rovinato il mio piano di restare digiuna.."
"Oh andiamo! Come se ne avessi bisogno.." Lei si sentì arrossire, prima di scuotere la testa.
"Tra quanto arrivi?" chiese poi.
"Se apri la porta lo scoprirai" rise lui. Keira posò i fogli sul tavolino che aveva di fronte e, dopo aver sciolto i capelli ed averli pettinati leggermente con le mani, andò ad aprire, trovandosi una chioma scura ed un sorriso spensierato davanti. Attaccò il telefono e sorrise a Dylan.
"Prendo la borsa ed andiamo. Ciao bellissimo." Gli baciò una guancia, prima di rientrare. Prese la borsa ed un paio di occhiali neri, poi avvisò la nonna e tornò dal ragazzo chiudendosi la porta alle spalle.
"Eccomi."
"Dove mi porti?"
"Non ne ho idea in realtà" ammise la mora.
"Bene."
"Già." Lui rise.
"Venendo qui ho visto un ristorante, sembrava carino. Magari andiamo lì" propose poi.
"Ok" accettò lei. Lui la prese a braccetto e cominciò a parlare della sua famiglia, perdendosi ogni volta nel discorso che stava facendo.
"Ecco, è questo" disse infine, fermando davanti al locale. Keira guardò l'insegna, sorridendo inconsciamente quando un ricordo la investì in pieno.

"Ma dai, non puoi dire sul serio!" rise Niall camminando a passo lento.
"Oh sì, invece. Dai, che cosa ci cambia?"
"Keira Hamilton, sei la persona più pazza che conosca" rise.
"Grazie, me lo dicono in molti. Allora?"
"E va bene, affidiamo questa giornata alla sorte" disse lui, roteando gli occhi.
"Vedrai che sarà divertente. Hai monete?"
"Sì, aspetta." Infilò una mano nella tasca destra dei jeans, estraendone subito dopo una moneta di poco valore.
"Guarda, lì ci sono le cartine." Keira rise avviandosi verso un punto di informazione sulla città.
"Come se qualcuno potesse perdersi in questo posto" commentò, prendendo una mappa.
Andarono a sedersi su una panchina, entrambi col sorriso stampato in faccia.
"Io mantengo la mappa e tu lanci la moneta, ok?" chiese lei. Niall annuì. Keira aprì la cartina, girandola sul lato in cui c'erano punti specifici da visitare, come i nomi dei negozi o dei locali e lui lanciò in aria la moneta.
Sorrisero entrambi quando questa ricadde sulla mappa centrando in pieno un ristorante.
"Vorrà dire che per oggi mangeremo alle undici" disse Keira alzandosi e ripiegando la mappa.
"Sei seria?"
"Serissima." Lui scoppiò a ridere, scuotendo la testa.
"Allora, dovrebbe essere più o meno lì" disse indicando un punto davanti a lei.
"Quindi andiamo." Gli stampò un bacio, prima di trascinarlo nel locale che era uscito da quel giochino.

"Perché ogni tanto ti incanti a guardare il vuoto?" chiese Dylan facendola riscuotere per la seconda volta nel giro di venti minuti.
"Eh? Ah no, niente di che."
"Sicura?"
"Certo. Entriamo?" Lui annuì, aprendole la porta. Keira si guardò intorno, bloccandosi poi alla vista di due occhi così familiari.
Non poteva essere lui, tra tanti posti ed orari, tra tante persone.. Eppure più fissava quelle iridi azzurre, più ne era convinta.
Anche lui la stava guardando. Entrambi erano immobili, senza fiato e con il cuore a mille.
Lei spostò di poco lo sguardo, tanto quanto serviva per notare la presenza di Lisa e le bastò quello per farle diventare gli occhi lucidi.
Si sentì così stupida, così triste ed inutile che se qualcuno avesse potuto leggerle dentro si sarebbe messo a piangere. Proprio come avrebbe voluto fare lei in quel momento.
"Lo stai facendo di nuovo" le sussurrò la voce di Dylan all'orecchio.
"Eh?" Si voltò di scatto. Il moro rise.
"Cosa sto facendo?" chiese lei.
"Ti sei incantata."
"Oh.. Scusa è che.."
"Non fa niente" la interruppe.
"Lo conosci?" chiese poi indicando con la testa i due ragazzi che stava guardando poco prima.
"Sì" sbiascicò lei.
"E' Niall?" continuò lui. Keira si prese tre secondi, prima di annuire.
"Vuoi che andiamo via?"
"No" disse forse un po' troppo in fretta.
"No, non fa niente. Andiamo a sederci" aggiunse, più calma, prendendogli la mano e guidandolo fino ad un tavolo.
"Cos'è successo?" le chiese lui, prendendo posto.
"Cioè, mi hai detto che siete stati insieme due anni e poi vi siete lasciati, ma.. andiamo, si vede lontano un miglio che c'è ancora qualcosa tra voi.."
"Oh beh.. E' complicato e.. scusa, ma non mi va di parlarne" ammise abbassando lo sguardo.
"Ah, capisco.."
"Scusa" ripetè lei.
"Non preoccuparti, in fondo ci conosciamo solo da un giorno, è normale" ridacchiò lui.
"Davvero? Solo un giorno?" chiese Keira come se si fosse appena accorta di quel particolare.
"Ehm.. A meno che non ci fossimo conosciuti in un'altra vita, sì.." scherzò Dylan, facendola ridere.
"Sì, cioè.. Il fatto è che mi sembra di conoscerti da una vita.."
"Anche a me, sai?" Lei sorrise.
"Chissà, magari ci siamo davvero incontrati un centinaio di anni fa.."
"Chi può dirlo.." risero entrambi, prima che il cameriere li interrompesse.
"Volete ordinare?"

---

"Cosa ci fa qui?" chiese Lisa guardando Niall.
"Lo chiedi a me?" Lei alzò le spalle.
"Chi è quel tipo?"
"Non lo so, Lisa, non l'ho mai visto prima e negli ultimi giorni ero con te, come posso saperlo?" si alterò lui.
"Ehi, calmati, era solo una domanda." Lui sbuffò, cominciando a battere il piede sotto al tavolo.
"In ogni caso, cosa volevano quei ragazzi ieri?"
"Chi?"
"Come chi? Stephanie e gli altri.."
"Ah, niente di particolare.." Lanciò un'occhiata furtiva al tavolo di Keira e vederla ridere gli strinse il cuore quasi fino a fargli perdere il fiato.
- Perché? - si chiese.
E senza nemmeno accorgersene capì che quella domanda non era riferita alla reazione che aveva avuto, ne alla curiosità di sapere la causa di quella risata.
Si stava chiedendo perché l'avesse lasciata andare.
E si sentì ancora peggio quando quella consapevolezza gli arrivò al cervello.
Era convinto di volere Lisa davanti a se in quel momento, ed ora, che credeva di aver trovato una risposta ai suoi dubbi, qualcosa da dentro gli stava dicendo che se al posto della bionda ci fosse stata Keira, sarebbe stato meglio.
Era di nuovo confuso. Forse anche più di prima.
Come si potevano volere due donne allo stesso momento?
Non l'avrebbe mai ammesso neanche a se stesso, ma Niall aveva paura.
Paura di fare una scelta sbagliata, paura di dover decidere, paura di perdere qualcosa di importante o di essenziale. Aveva paura di essere felice, soprattutto.
Perché la felicità era solo la calma prima della tempesta, le cose belle finivano sempre e lui ne aveva paura.
"Quindi sabato parto, tornerò lunedì" concluse Lisa dopo una spiegazione che Niall non aveva ascoltato.
"E dove vai, scusa?" le chiese lui.
"Ma mi hai ascoltato? Te l'ho appena detto, vado a trovare mia madre con Carter."
"Ah.. In Spagna?" chiese, ricordandosi le origini della madre di Lisa.
"Sì. Ti chiederei di venire, ma ecco.."
"Oh non preoccuparti, in realtà sono impegnato con il lavoro, ho parecchie cose arretrate.." disse. Lei annuì.
"Andiamo a fare un giro?" chiese Lisa dopo aver indicato i piatti vuoti. Niall lanciò un ultimo sguardo a Keira, prima di annuire.
"Vado a pagare, aspettami fuori." Si alzò e si avvicinò alla cassa. Quando la signora dietro il banco gli disse il conto, pagò e si voltò, intento a posare il resto nel portafogli, quando andò a sbattere contro qualcuno, prendendo la scossa.
"Ahia.." Si massaggiò il braccio alzando lo sguardo. Si bloccò di colpo quando i suoi occhi incontrarono quelli di Keira.
"N.. Niall.." balbettò lei.
"Scusa, non ti avevo vista.." disse lui.
"Già.."
"Come stai?" le chiese prima che potesse andare via.
"Bene, tu?" In risposta, lui annuì, lasciandole intendere che anche lui stesse bene.
Quella scena sarebbe potuta sembrare divertente, perché entrambi si conoscevano talmente tanto bene da sapere perfettamente che stavano mentendo sia l'uno che l'altra. Eppure nessuno dei due disse niente a proposito, continuando a fingere e a mostrarsi forti.
"Ti ho vista con.. quel ragazzo.." Indicò con un accenno il tavolo di Keira, facendo un mezzo sorriso.
"Sì, e tu con Lisa.."
"Sì.."
"Ho saputo che siete tornati insieme" disse lei.
"Come..?"
"Le voci girano.." mentì chissà per quale motivo.
"Ah.."
"Beh, sono felice per te" disse prima di voltarsi e camminare a passo svelto verso il bagno. Quanto le era costato dire quella frase, non potete neanche immaginarlo.
E, se una parte di lei voleva solo poter lasciare che le lacrime uscissero e portassero via tutto il dolore in quel preciso istante, l'altra sperava terribilmente che Niall la fermasse e continuasse a parlarle.
Voleva sentire ancora la sua voce, perdersi ancora nei suoi occhi, sentirlo ancora vicino a lei.
Lui però non la chiamò, non la bloccò, né niente e quando lei si girò per vederlo un ultima volta, lui stava uscendo dal ristorante, diretto verso Lisa.
Alla fine aveva davvero scelto lei.

----

"Tu sei proprio sicura che lui non voglia tornare con Keira?" Lisa sbuffò per la centesima volta da quella mattina.
"Si, Carter, sono sicura, vuoi smetterla per piacere?"
"Mi preoccupo solo per te sorellina."
"Beh, grazie ma non è necessario." Il ragazzo alzò le spalle.
"A me ancora non convince."
"E a me ancora non interessa" sorrise ironica.
"Senti, cambiamo discorso, hai già fatto la valigia?" chiese lei.
"No, però ho già pronte alcune cose. Tu?"
"A metà. Devo ancora finirla. Secondo te farà caldo?"
"Sì, ho visto il meteo ieri." Lisa annuì, guardando fuori dalla finestra. Aguzzò la vista quando vide una chioma scura familiare.
"Carter, io vado, mi sono appena ricordata che ho da fare. Ci sentiamo più tardi." Saltò giù dalla sedia sulla quale era seduta e si diresse fuori all'ufficio.
"Ok, ciao." Si chiuse la porta alle spalle lasciando lavorare il fratello e corse fino al piano terra.
Quando uscì fuori l'edificio, si guardò intorno, sperando di non aver perso di vista il ragazzo. Lo trovò qualche metro più lontano e si affrettò a raggiungerlo.
Gli toccò una spalla, facendolo fermare.
"Scusa, aspetta." Si prese qualche secondo per riprendere fiato, poi sorrise.
"Ciao, so che non mi conosci ma ti ho visto ieri con Keira e.. Sei il suo ragazzo?"
"Ehm no, siamo solo amici, perché?"
"Oh.. No così, vi avevo visto insieme e credevo che.."
"Posso sapere chi sei?" La guardò con la fronte corrugata. Era curioso ed anche qualcosa in più.
"Lisa. Mi chiamo Lisa. Tu?"
"Piacere, Dylan" tornò a sorridere lui.
"Come conosci Keira?"
"Oh, ci ho parlato qualche volta.. E' difficile da spiegare."
"Capisco.." La fissò qualche altro secondo.
"Sei la ragazza di Niall?" chiese dopo un po'.
"E tu come lo sai?"
"Non lo so, infatti era una domanda."
"Sì, cioè.. intendevo come conosci Niall?"
"Non lo conosco, me ne ha parlato Keira."
"Ah. E cosa ti ha detto?" Dylan alzò le spalle.
"Quello che c'era da sapere, senza dettagli se è quello che ti stai chiedendo." Lisa arrossì.
"No, figurati.."
"Ma a te piace davvero Niall?" chiese continuando a scrutarla.
"Eh? Sì, certo che sì! Perché?"
"Da quanto tempo lo conosci?" Senza neanche accorgersene si erano seduti su una panchina nelle vicinanze e Lisa piegò le gambe stringendole al petto.
"Un anno, ma abbiamo preso a parlare davvero solo da qualche mese.."
"E come fai a sapere che ti piace davvero?" Lei abbassò lo sguardo.
"Lo so e basta."
"Lisa, giusto?" chiese di nuovo Dylan che ora sorrideva dolcemente. Lei annuì.
"Sono un buon osservatore, ma persino il cane che mia zia non ha capirebbe che c'è altro."
"Ed anche se fosse? Perché dovrei dirlo a te?" Si morse il labbro subito dopo.
"Scusa." Dylan sospirò appoggiandosi allo schienale della panchina, mentre lei tornava a sedersi normalmente.
"No, hai ragione. In fondo non mi conosci. Scusami tu, a volte mi dimentico di non contare niente. La gente si apre subito con me, ma poi se ne dimentica e se succede qualcosa la mia curiosità infastidisce tutti. Non so mai tenere la bocca chiusa quando dovrei, quindi scusami." Più che alla bionda, quel discorso lo aveva fatto a se stesso. Scosse la testa, alzandosi.
"Lui mi fa sentire importante" ammise ad alta voce Lisa, forse in colpa per come gli aveva risposto e sentendosi in debito di confessargli qualcosa di lei. Dylan si fermò, voltandosi lentamente.
"All'inizio era solo un capriccio, lui pensava ancora alla sua ex ed io ero solo un modo per dimenticare, me ne rendevo conto. Poi però a cominciato a trattarmi sempre meglio e quando era con me rideva, rideva davvero, capisci?" sorrise, tenendo lo sguardo puntato sulle sue ginocchia.
"Nessuno ha mai riso a causa mia. O meglio, nessuno ha mai riso con me. Quando ero piccola la gente mi prendeva in giro solo perché non ero in grado di rispondere a tono. E quando ho conosciuto Niall era come se una parte di me sentisse che qualcosa sarebbe cambiato." Alzò le spalle.
"Quando sono con lui mi sento una persona, non un burattino di cui tutti possono prendersi gioco. Quando ha scelto me e non Keira.. Mi sono sentita importante ed amata" concluse. Dylan, che nel frattempo era tornato a sedersi, la guardò come se la vedesse per la prima volta.
"Però tutto questo nessuno lo sa" disse come a voler continuare la frase di lei.
"Però tutto questo nessuno lo sa" confermò Lisa.
"E nessuno deve saperlo. Soprattutto l'accenno al mio passato, ti prego." Lui alzò le spalle.
"Non c'è pericolo, la gente con me ci parla solo, non ascolta mai."
"Perché dici così?"
"Perché è la verità. In ogni caso, non hai mai pensato che forse quello che provi per Niall non è amore?"
"Certo che lo è, cos'altro potrebbe essere?"
"Tu sei innamorata del modo in cui ti tratta ultimamente, non di lui."
"Non è vero. Il suo comportamento è solo un punto a suo favore."
"Ah davvero? E cosa sai dirmi di lui?"
"Lui è.."
"E'..?" la incoraggiò.
"Ci sono tante cose che potrei dirti, non capisco perché debba farlo e neanche perché tu me lo stia chiedendo" sospirò.
"Per farti aprire gli occhi. A me non importa se stai o meno con Niall, ma c'è qualcuno che ci sta male e se non lo ami, Lisa, dovresti lasciarlo andare."
"Ma io lo amo."
"E allora perché non hai risposto alla mia domanda?" Lei rimase in silenzio e lui ne approfittò per alzarsi.
"Niall non è l'unico che può trattarti bene Lisa. Ci sono sette miliardi di persone lì fuori. E solo perché quelle che hai conosciuto tu erano stupide, non significa che siano tutti così." Si allontanò per la seconda volta e per la seconda volta lei riprese a parlare, bloccandolo.
"E tu? Solo perché le persone che hai conosciuto non avevano l'intelligenza di ascoltarti, non significa che siano tutti così" lo canzonò. Poi sorrise, più rilassata.
"Perché non mi racconti un po' cosa ci fai qui?" Anche lui sorrise e, senza saperlo, in quel momento stava accadendo l'inevitabile.

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"Chiamami, altrimenti vengo fino in Italia e ti picchio con le mie stesse mani" disse Keira puntando un dito contro la sua amica.
"Certo che ti chiamo, ti voglio come testimone eh!" Jade l'abbracciò.
"Mi mancherai" disse infine.
"Almeno stavolta so che ti rivedrò" sdrammatizzò lei.
"Ti lascio Stephanie incinta e sappi che quando ci vedremo la prossima volta oltre ad un bambino voglio vedere qualcuno al tuo fianco, Keira. Chiaro?"
"Limpido" annuì ridendo.
"Meglio per te." Si abbracciarono di nuovo, prima che Jade salutasse tutti gli altri.
"Ciao Liam." Sorrise stringendo anche il ragazzo.
"Ciao meraviglia. Ci vediamo presto, giuro."
"Certo che si, ho già comprato i fazzoletti per il matrimonio." Risero entrambi.
"Eccomi! Scusate il ritardo, io.." L'aria intorno a loro si ghiacciò immediatamente. Keira spostò lo sguardo alla sua destra, incrociando due occhi quasi neri.
"Niall!" esclamò Louis cercando di spezzare quell'atmosfera strana che si era creata. Non gli si addiceva per niente. Non era da loro.
"Ciao ragazzi. Sono arrivato in tempo, vedo."
"Si, stavamo facendo gli ultimi saluti."
"Beh, allora ciao." Rispettivamente, prima Jade poi Liam lo abbracciarono.
"Ci sentiamo ragazzi." Jay scosse la mano più volte in segno di saluto prima di sparire tra la folla con il suo ragazzo.
"Noi andiamo.." commentò Steph allungando la prima 'o'.
"Ti chiamo più tardi K. Ciao!" Prese per mano il figlio e corse letteralmente via. Louis la seguì alzando le spalle e- se possibile- l'aria si gelò ancora di più.
Keira non gli aveva tolto gli occhi di dosso un solo secondo, ma ora che lui ricambiava l'occhiata, si ritrovò ad abbassare lo sguardo imbarazzata.
"Io.. devo andare anch'io" sussurrò, maledicendo mentalmente l'amica, non solo per averla lasciata sola con Niall, ma anche perché, essendo arrivata lì con lei, ora era costretta a prendere la metro per tornare a casa.
"Ti serve un passaggio?" chiese lui.
"Oh, no, prendo la metro, grazie."
"Oggi non passa" la informò lui.
"Come no?"
"C'è lo sciopero. Volevo prenderla anche io, per questo ho fatto tardi."
"Ah.."
"Passaggio?" propose di nuovo lui.
"Posso tornare a piedi, non è un problema.." tentò lei.
"E' piuttosto lontano, non credi?" Alla fine Keira sbuffò, accettando.
"E va bene." Lui sorrise, facendole segno con la testa di seguirlo. Quando entrò in auto una strana sensazione si fece strada in lei.
"Era da molto che non entravo qui.." ammise senza alcuna malizia. La sua era una semplice costatazione, fatta più a se stessa che a qualcuno in particolare.
"Già.." concordò lui, lasciando che calasse il silenzio. Non era imbarazzante, non lo era mai stato. Keira però era arrossita e non sapeva davvero come comportarsi. Forse semplicemente, preferiva restare in silenzio, per non interrompere quel momento di quiete che si era creato.
"Lisa dov'è?" Si morse la lingua.
'Bel modo di cominciare un discorso, Keira, davvero!' si rimproverò. Niall si irrigidì un secondo, prima di scuotere le spalle.
"Aveva da fare dal fratello."
"Ha un fratello, davvero?" Lui annuì, facendole capire di voler troncare lì la conversazione.
"Oh" si limitò a dire lei, prima di abbassare lo sguardo e poi puntarlo fuori, sulle piante che sfilavano veloci alla sua destra. La musica si fece leggermente più forte, segno che lui aveva alzato il volume della radio. Contrariamente, però, a ciò che si aspettava di conseguenza, lui prese a parlare.
"Ieri alla fine non mi hai più detto chi era quel ragazzo con cui stavi.."
"Non me lo hai chiesto.." sorrise lei.
"Non me ne hai dato il tempo." Lei mantenne il sorriso, senza rispondere.
"Allora?"
"Cosa?"
"Chi era?"
"Oh, un amico."
"Solo?"
"Perché ti interessa?" Lui ammutolì.
"Perché sei entrata lì dentro Keira?" chiese dopo un po'.
"E' un ristorante, secondo te perché ci sono entrata?"
"Intendevo lì.. nel.. nel bunker." Lei aprì bocca per rispondere, ma poi la richiuse non sapendo cosa dire. Non si aspettava che lui toccasse di nuovo quell'argomento.
"Ne abbiamo già parlato, mi sembra" commentò.
"No, in realtà no. Hai detto che eri gelosa e volevi mettermi alla prova, ma io non ci credo. Perché non mi dici la verità?"
"Perché te l'ho già detta, Niall. E' questa la verità."
"No, il fatto è che tu non ti fidavi di me." Lei scosse la testa.
"E' vero" disse però, decidendo di mettersi in gioco una volta per tutte.
"Non mi fidavo e credevo di avere abbastanza motivazioni per non farlo" continuò.
"Niall tu non puoi nemmeno immaginare quanto mi sia sentita- e mi senta tuttora- stupida. E non te lo dico né per farti pietà né per farti ragionare o confondere. Te lo dico perché è la verità. Sono stata stupida e l'ho capito quando ormai era troppo tardi. Però tu non hai fatto niente per far si che mi fidassi di te e dopo quello che era successo.. come pretendevi che ti credessi?" Lui frenò di scatto.
"No, aspetta. Mi stai dicendo che non ti fidavi di me perché non ho fatto niente per te?" Lei sbuffò.
"Non cominciare, non ho detto questo. Ho detto che non hai fatto niente per farmi capire che stessi sbagliando, non che non hai mai fatto niente per me."
"Come potevo sapere che saresti arrivata a tanto?!" Stava cominciando a scaldarsi, la macchina era ferma in mezzo alla strada che, per fortuna, in quel momento era deserta.
"Keira, stai solo cercando delle scuse. Io non ti ho mai dato motivo di dubitare di me."
"A quanto pare Fabiana bastava come motivo." Lui sbuffò.
"Perché stiamo litigando?" chiese provando a calmarsi.
"Non lo so, ma tutto questo mi sembra ridicolo."
"E non hai ancora risposto alla mia domanda."
"Quale?"
"Perché sei entrata lì dentro? La verità."
"Te l'ho appena detto!" si alterò lei.
"Non mi fidavo e volevo metterti alla prova, Niall quante altre volte me lo rinfaccerai?!"
"Perché?! Voglio solo capire perché."
"Perché cosa? Perché non mi fidavo di te? Beh, forse perché ti avevo appena visto quasi-baciare un'altra ragazza che da tempo ti mandava strani messaggi e con la quale passavi più tempo del dovuto? O forse perché ho capito che in realtà non mi conosci affatto, perché se mi avessi conosciuto quella sera avresti capito che, nonostante affermassi il contrario, io avevo bisogno di te! Mi sono detta che magari ero stata talmente convincente da farti pensare che volessi davvero dormire da sola e quando la mattina dopo ho avuto la possibilità di metterti alla prova, non ci ho pensato due volte a farlo. Non puoi non capirne il perché. E lo so, diamine se lo so, di aver fatto una grandissima cazzata. Ma tu sei andato avanti con la tua vita ed io sto cercando disperatamente di dimenticarti, quindi davvero non capisco che senso abbia tutto questo. Perché sei qui? Perché continui a farmi domande su quello che è successo quando tu per primo sai già ogni risposta e soprattutto, perché mi stai facendo dire tutto questo se poi tra mezz'ora avrai già scordato ogni cosa? Ed io perchè diavolo ti sto rispondendo? Tutto questo non ha senso e lo so che ho sbagliato, ma dovresti lasciarmi in pace perché io davvero non ce la faccio più. Se non posso averti- e so di non poterlo- allora perché non lasci che ti dimentichi una volta per tutte? Tu ci stai riuscendo, ci sei riuscito. Perché continui a cercare di parlarmi? Dovr.." Il suo monologo fu prontamente interrotto da Niall.
Era talmente impegnata ad esternare i suoi sentimenti che nemmeno si era accorta che Niall aveva smesso di ascoltare al suo 'sto cercando di dimenticarti'.
La sua mente, dopo quella frase, aveva scollegato tutto il resto e l'unica cosa a cui riusciva a pensare era che davanti a lui c'era una ragazza che aveva amato con tutto se stesso, più di quanto credesse possibile. Una ragazza che non si era fidata di lui e che lo aveva fatto star male quasi da morirci. Una ragazza che era sparita per un intero mese, lasciando che lentamente un'altra prendesse il suo posto e che era tornata quando lui credeva di averla dimenticata.
Davanti a lui in quel momento- pensava, mentre lei continuava a parlare a vuoto- c'era una ragazza che, per quanto potesse essere testarda, insicura e terribilmente stupida, era anche dannatamente dolce. Una ragazza che, per quanto Niall potesse essere confuso, sapeva di non voler altro che baciare in quel momento. E quindi lo aveva fatto, fregandosene di ogni cosa.
Del fatto che lei stesse parlando, del fatto che l'auto fosse ancora ferma in mezzo alla strada, del fatto che lui stesse con Lisa e che in teoria stava sbagliando.
Fregandosene di tutto, perché quando le sue labbra toccarono quelle di Keira, niente gli sembrò più giusto.
Era come se avesse trovato l'ultimo tassello del puzzle, ed ora lui fosse finalmente completo.
Quanto tempo aveva cercato quel pezzo mancante?
Lo aveva trovato anche, delle stesse dimensioni, perfetto per incastrarsi con gli altri pezzi. Ma quando andava a vedere il disegno completo, quel pezzo stonava parecchio.
Ora invece, tutto era in perfetta armonia.
Sentì perfino i fuochi d'artificio esplodere in aria, ma quella probabilmente era solo una sua allucinazione.
"Che.. che cosa..?" balbettò Keira quando riaprì gli occhi.
"Ti amo" si decise ad ammettere Niall, a se stesso e a lei.
"Ma cosa..? Non.. Non capisco." Ora era lei ad essere confusa. Anzi, era stordita. Quel bacio l'aveva mandata su un'altra orbita ed ora, tornare alla realtà le sembrava estremamente complicato.
"Non c'è molto da capire anche se in realtà è vero, tu ci sei sempre arrivata dopo alle cose.." Lei era ancora intontita da ciò che era successo pochi attimi prima, ma non ci pensò due volte a lanciargli un'occhiata torva.
"Cos'era, un modo per offendermi?" chiese. Lui sorrise, scuotendo la testa.
"Ti ho detto che ti amo e tu hai capito solo quel minuscolo insulto che in realtà era un complimento, a modo suo.." Nonostante tutto lei sorrise divertita.
"Quando la smetterai di copiare le frasi dei film?"
"Questa la pensavo sul serio" si giustificò lui e Keira tornò seria.
"Che significa che mi ami?"
"Non credo ci sia bisogno di spiegarlo."
"Oh sì invece. Fino a tre minuti fa credevo tu stessi con Lisa."
"Si, ma.. non credo di aver fatto la scelta giusta."
"Mi hai appena baciato e ti sei già pentito?"
"Mi riferivo a Lisa."
"Ah."
"Mi spieghi come ci siamo arrivati fino a questo punto?" chiese lui sospirando.
"Non lo so. Ma vorrei tanto tornare indietro e ricominciare tutto d'accapo, stavolta senza errori."
"Non credo ci sia qualcosa che ce lo impedisce."
"Lisa non è abbastanza?"
"Keira ti ho appena detto che.."
"Perché eri così confuso?" lo interruppe.
"Se mi amavi come dici, perché hai pensato che Lisa sarebbe stata più giusta per te?"
"Forse lo penso ancora. Forse è vero che dovrei stare con lei" ammise lui.
"Ma Lisa non è te. E mi sono sforzato di immaginarla al tuo posto, perché da quando te ne sei andata sono stato malissimo" continuò.
"Ma non ci sono riuscito ed ora ho capito che non ci riuscirò mai, perché lei non è te e, per quanto ti possa sembrare strano, è te che voglio."
"Perché? Perché me?"
"Ti amo" disse lui in risposta.
"Ed il perché devi chiederlo al mio cuore, non a me."
"Parli come se foste due persone diverse."
"Lo siamo in fondo."
"Può essere."
"Quindi.. tutto d'accapo?"
"Dall'inizio" annuì lei sorridendo.
"Bene, quindi, piacere, sono Niall Horan. Scusa il disturbo, ma ho perso una scommessa con i miei amici e.." Lei lo interruppe.
"Io direi che questa parte possiamo saltarla e passare direttamente a quella in cui paghi il tuo pegno.." Lui sorrise, finalmente completamente felice.
"Sì, sì può fare." La baciò di nuovo, come se fosse la cosa più importante sulla faccia della terra. E alla fine lo era davvero.
Per lui, Keira Hamilton, era la persona più importante in tutto l'universo e si, ci aveva messo un po' a rendersene conto, ma in realtà, si era appena accorto di averlo sempre saputo.

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La verità nascosta || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora