Capitolo 3

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Muovo la mano verso il comodino per spegnere la sveglia, che continua a suonare da circa dieci minuti.
Scendo dal letto e mi dirigo verso il bagno. L'acqua calda inizia a scivolare giù per il mio corpo mentre io resto con lo sguardo perso nel vuoto.


Non dovrei entrare qui, ma sono troppo curiosa, ne approfitterò dell'assenza dei miei genitori per dare un'occhiata, non se ne accorgeranno nemmeno.

Abbasso la maniglia della porta ed entro in punta di piedi. La stanza è grande, il letto matrimoniale è posizionato al centro, sulle pareti gialle e consumate sono appese due foto, una del loro matrimonio e una di mamma incinta mentre in mano tiene una bottiglia.

Ho sentito dire da Carol, una mia compagna di classe antipatica, che i suoi le permettono di giocare nella loro camera da letto.
Allora perché io non posso entrare in quella di mamma e papà?

Mentre continuo a guardarmi intorno, il mio sguardo si sofferma sul comò marrone scuro, mi avvicino mettendo sotto di esso due scatole di scarpe per poter salire. Afferro con le mani una busta dove all'interno è presente una polvere bianca.
Non capisco perché conservano della farina...che vogliano farmi una sorpresa?

Apro uno dei cassetti per curiosare, dentro ci sono dei maglioni di mamma e alcune camicie di papà. Una plastica trasparente sotto i vestiti attira la mia attenzione, ci sono due pillole bianche tonde.
Forse uno dei miei genitori è malato, forse quella polvere e queste compresse aiutano a guarire.

All'improvviso sento la porta d'ingresso aprirsi e qualcuno fare le scale. Spaventata, rimetto tutto come stava, ma nel muovermi troppo in fretta perdo l'equilibrio e cado.
Sento la porta sbattere così forte contro il muro tanto che una cornice cade e il vetro si rompe in tanti piccoli pezzi.

Inizio ad avere paura, stavolta ho davvero esagerato e so che verrò punita per questo ma provo lo stesso a scusarmi.

«Papà mi dispiace non entrerò più lo giu-»
Sento una mano prendermi per i capelli e sollevarmi da terra, il dolore è così forte che gli occhi iniziano a bruciarmi ma non piango, lui dice che le ragazze forti non lo fanno.

Arriviamo nel soggiorno davanti al camino, le gambe iniziano a tremare e il cuore mi batte forte, sto morendo di paura.
Papà tiene in mano un piccolo attrezzo di ferro, lo fa girare nel fuoco per qualche minuto finché non pensa che sia caldo a sufficienza.

E poi come ogni volta, sento un dolore alla schiena insopportabile, quasi da non farmi respirare.
Quando pensa che sia abbastanza come punizione mi lascia andare nella mia camera.

Una volta dentro, mi metto di spalle contro la porta e sciovolo giù con le gambe fino a toccare il pavimento.
Con la testa poggiata sulle gambe e le mani in faccia per non farmi vedere, piango tutte le lacrime che non ho buttato fuori davanti a loro.

«Scusa papà la tua bambina non è stata abbastanza forte questa sera»

Le lacrime continuano a rigarmi il viso mentre l'acqua scorre sul mio corpo eliminando gli ultimi residui di bagnoschiuma al cocco.

Prendo dalla cabina armadio un jeans cargo insieme ad un top bianco e delle scarpe sportive. Dopo essermi sistemata il viso con un po' di mascara, blush e correttore, afferro la borsa e mi dirigo al piano di sotto.

Come ogni sabato mattina, giornata in cui non ci sono lezioni, mi avvio verso casa della signora Bernice.

Una donna di sessantacinque anni con i capelli grigi, gli occhi color nocciola e la pelle segnata dalle rughe del tempo che passa.

«Buongiorno Bernice come stai?»
«Buongiorno a te cara, sto bene a parte la cervicale»
«Sei di nuovo uscita sulla veranda per vedere la luna, ho ragione?»
«Oh cara lo sai che osservare la luna fa sempre bene e inoltre sento mio marito più vicino se la guardo»

Le mie labbra si incurvano in un sorriso difronte a tanta dolcezza. Prendo la lista delle cose che devo fare per la signora Clark ed esco di lì.

Dopo due ore di commissioni e file interminabili, sono finalmente a casa.

«Mamma, papà, siete in casa?»
«Si tesoro, sono in cucina»

Mentre me ne sto sul ciglio della porta, la osservo muovere i fianchi a ritmo di musica mentre cucina del pesce.

«Ciao tesoro, sei andata dalla signora Clark e come sta? E tu come stai?»

Rido per il suo modo di fare, riesce a farti tante domande senza darti il tempo di risponderne ad una.

«Ciao Lis, si sono andata a sbrigare le sue commissioni e stiamo entrambe bene»

Mamma finisce di sistemare il pesce sulla pentola, un giro d'olio e poi mette tutto nel forno.

La porta d'ingresso che si chiude, ci avvisa che papà è tornato e infatti dopo pochi minuti fa la sua apparizione in cucina.

«Ciao bambina mia, ciao tesoro»

Io e mamma lo salutiamo all'unisono mentre iniziamo a mettere su la tavola. Dopo aver toccato più acqua che cibo, decido di andare su in camera a fumare.

Tengo ferma la sigaretta tra l'indice e il dito medio per poter aspirare, quando il telefono mi avvisa di un nuovo messaggio.

Gossip Lounge

Mia:
ragazze Norris ha detto che vuole vedermi sabato prossimo. Andremo in un locale e verranno anche i suoi amici.

Hope:
spiacente, non contate su di me. I miei hanno bisogno di una mano al ristorante...mi tocca

Mia:
Niv sei la mia unica speranza, ti prego non lasciarmi sola

Non lo so Mia, sai che non sono fatta per stare nei locali e poi scusa tanto ma non potete uscire solo voi due?

Hope:
anche per me non ha senso questa uscita di gruppo

Mia:
che guastafeste che siete, ci siamo scritti per settimane ma dal vivo è diverso. Però se entrambi abbiamo degli amici sarà tutto più semplice no? Niv per favore esci con me ti prometto che non faremo tardi

Va bene hai vinto, verrò all'uscita ma hai promesso intesi? Non faremo tardi

È sera ed io non riesco ad addormentarmi, perciò decido di impiegare il tempo in qualcosa di utile come sistemare la camera.
Intanto che metto a posto i vestiti, mi ritrovo nelle mani la borsa di quella sera.

La apro e all'interno trovo un piccolo pezzo di carta ripiegato su se stesso, con su scritto un numero.
È soltanto un numero Nives non morde, manda un messaggio Cristo

Decido di dare ascolto per una volta alla mia coscienza e faccio quello che avrei dovuto fare quella sera.

Ho salvato il tuo numero, ora anche tu hai il mio Alan. Scusa per averci messo un po'
Ps: a proposito sono Nives

Dopo pochi minuti mi arriva un nuovo messaggio.

Alan Cooper

Si dice che l'attesa aumenti il desiderio Nives. Adesso che ho il tuo numero, sappi che farò di tutto per avere un'uscita con te. Buonanotte piccola

Spazio Autrice

Ciao a tutti come state? Spero tutto bene.
Allora...cosa ne pensate?
Conosceremo Norris molto presto e non solo.
Ci vediamo al prossimo capitolo.

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