Una raccolta di commenti/recensioni su cartoni, film, libri, serie e fumetti. Non sono esperta di recensioni, ma faccio del mio meglio perchè voi le apprezziate.
Correva l'anno 2013 e io e la mia famiglia dovevamo andare a fare compere natalizie. Mentre aspettavo che arrivasse l'ora di prepararmi, scoprii per caso su Youtube un cartone animato su White Fang, in italiano Zanna Bianca, che stuzzicò la mia curiosità e decisi di guardarlo. Era in inglese (purtroppo in italiano non esiste), ma era abbastanza comprensibile. Quella sera, quando uscii con la mia famiglia, non riuscivo a smettere di pensarci e fu la stessa cosa il giorno dopo e quello dopo ancora per anni. Ero fissata con questo cartone al punto da farci ridoppiaggi venuti male (state tranquilli, NON li pubblicherò) e salvare al computer un po' di screenshots. Al contrario di Balto della Dingo Pictures, questo film seppur breve mi piacque ed è così tuttora, anche se riconosco che ha molti difetti.
Partiamo dalla copertina del dvd e della videocassetta. Esattamente come Balto della Dingo Pictures, la copertina è l'opposto di cosa ci racconta il film. Il lupo in primo piano dovrebbe essere il nostro protagonista, ma ha un'apparenza totalmente diversa dal film. Nel retro, troviamo quella che dovrebbe essere la madre del protagonista, anche lei diversissima dal film, insieme a più di un cucciolo, che non sembrano nemmeno lupi. E persino la trama è il contrario di quella del film, a parte alcuni punti, riprendendo quella del libro. Dimenticavo che White Fang si basa da un libro di Jack London, che lessi anni fa. Era bello, ma brutale e mi fece stare male per come veniva trattato il protagonista, ragione per cui ho deciso di non leggerlo un'altra volta. Saranno passati almeno 10 anni da quando lo lessi per la prima (e unica) volta. C'era anche una versione di Geronimo Stilton, che non leggo da anni, ma i disegni sono belli e "alleggerisce" il tono cupo del romanzo originale. Ma anche questo cartone lo fa, facendo parlare gli animali e inserendo diverse canzoni, e ora ve ne parlerò. Se avete intenzione di vederlo, saltate i prossimi paragrafi.
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La storia comincia nella foresta dello Yukon, che si trova in Canada a confine con l'Alaska. Viene mostrata una carrellata di animali locali e qui, al contrario di Balto della Dingo Pictures, non ce n'è uno fuori posto. Si vedono aquile, procioni, castori, cervi, scoiattoli e lepri. E ovviamente lupi. Il primo a essere presentato è il padre di White Fang, One-Eye, un lupo anziano con una cicatrice su un occhio. Non è da confondere con Scar del Re Leone. In ogni caso, il vecchio lupo cerca di cacciare una lepre per la sua famiglia, ma fallisce. La scena taglia su una grotta, dove si vede una scena tra madre e figlio, introducendo il nostro White Fang, ancora piccolo (e affamato). Sua madre, Kiche, dolce e rilassata, rassicura il cucciolo che diventerà un bravo cacciatore come suo padre. E quest'ultimo arriva a casa senza nessuna preda. Ecco perchè decide di tornare a caccia, dopo un breve riposo e un discorso (o meglio una canzone, che al contrario di molte opinioni altrui, mi piace) motivazionale a suo figlio. Ma stavolta non "rincasa" perchè viene ucciso da una valanga, mentre cacciava un alce. Kiche si sveglia all'improvviso (forse ha sentito il suo ultimo ululato o forse ha avuto un brutto sogno su One-Eye) e chiede al cucciolo di restare nella caverna, mentre lei esce a cercare il compagno. Lui ovviamente protesta, ma Kiche resta ferma sulla sua decisione. Il piccolo non ha altra scelta che obbedire, finché la mattina dopo non esce per cacciare uno scoiattolo, per poi incontrare una lepre, che si diverte a prenderlo in giro. E io ho pensato; "povero piccolo, persino una lepre approfitta di lui" Ma per fortuna, Kiche ritorna e, una volta alla grotta, spiega al figlio cos'è successo al padre, per poi prendere una decisione che cambierà per sempre il futuro del cucciolo; portarlo dove vivono gli umani, a causa della scarsità di cibo. Mi sono detta; "pessima idea", perchè qui inizieranno nuovi problemi.