Recensione 32: Fantozzi (libro)

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Il ragioniere Ugo Fantozzi è il personaggio più conosciuto a essere sfortunato sia in lavoro che in famiglia, al punto da diventare parte della cultura letteraria e cinematografica italiana. Molta gente, infatti, ricorda i film, che io vidi per la prima volta solo un paio di anni fa per pura curiosità, avendone sentito parlare per la sua comicità. Tuttavia, pochi ricordano i libri o perlomeno adesso. Sono sicura che ai suoi tempi d'oro, tra gli anni 70 e gli anni 90 (un ventennio intero), le persone parlassero più spesso anche dei libri. In effetti, mi è sembrato strano trovare i libri quasi una "rarità", così ho deciso di recensire almeno i primi 2, i più famosi (e per ora gli unici che sono riuscita a trovare a un prezzo ragionevole). Il primo libro, chiamato semplicemente Fantozzi, è stato scritto da Paolo Villaggio nel 1971 e pubblicato dalla Rizzoli. E' da qui che viene creato il personaggio di Fantozzi, nel cui prologo Paolo Villaggio interagisce con lui.

Tuttavia, con il proseguire delle pagine, non c'è una vera trama, ogni capitolo è diviso in un racconto a sé stante sulle avventure di Fantozzi, che a volte coinvolgono anche la sua famiglia, la moglie Pina ("dai capelli color topo") e la figlia M...

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Tuttavia, con il proseguire delle pagine, non c'è una vera trama, ogni capitolo è diviso in un racconto a sé stante sulle avventure di Fantozzi, che a volte coinvolgono anche la sua famiglia, la moglie Pina ("dai capelli color topo") e la figlia Mariangela (che la gente scambia per una scimmia a causa della sua bruttezza). Il libro è a sua volta diviso in 4 parti, che corrispondono alle stagioni, partendo dalla primavera e terminando in inverno. Alcuni di questi capitoli sono anche nei film, in particolare gli eventi di gala della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare (abbreviata nei libri in SMVDM) o le vicende al lavoro, dove si svolge gran parte della vita di Fantozzi. A lavoro, come ben si sa, Fantozzi non se la passa affatto bene, subendo i soprusi dai direttori, spesso nominati Megadirettori Galattici, e anche dai colleghi, soprattutto dal geometra Calboni, mentre è "amico" del ragioniere Fracchia (nei film cambiato in Filini, tutt'altro personaggio) e "amante" della Signorina Silvani, ma con cui non riesce mai a combinare niente, se non pessime figure. Spesso Fantozzi viaggia o con la ditta o con la sua famiglia, ma con risultati disastrosi e a dir poco comici, come ad esempio la battuta di caccia con Fracchia o la gita alle grotte di Postumia (nei film la prima si trova nel secondo film, mentre la seconda in Fantozzi va in pensione). Non mancano certo le imprecazioni o le bestemmie, che spesso detengono il record di lunghezza o di volgarità, cosa che nei film hanno un po' attenuato. Il linguaggio, a proposito, è simile all'italiano, ma vengono cambiate le regole della grammatica, soprattutto per quanto riguarda il congiuntivo (nemmeno io sono campionessa di grammatica, si vede nelle mie storie), e ci sono anche termini usati fino all'esagerazione (temperature sui 3000 gradi Fahrenheit del caffè della Pina o i pomodorini della SMVDM a 18000 gradi Celsius); infatti, alla fine del primo libro, c'è un'appendice che spiega il significato di tutti questi sostantivi, verbi e aggettivi, ma non è stata scritta dall'autore. Il mondo di Fantozzi viene descritto come un'Italia alternativa, dove tutto è portato all'estremo e ogni volta che il ragioniere si ferisce l'indomani è completamente guarito, simile a un personaggio dei Looney Tunes.

Confesso che non ho una preferenza sui racconti, mi sono divertita nello stesso modo con tutti, ma la mia frase preferita rimarrà: "sparò un bestemmione pauroso". Forse nel secondo libro ci sarà un racconto che mi piacerà più degli altri. Comunque, il primo libro di Fantozzi secondo me è il libro italiano più divertente che abbia mai letto in questi anni. Con le sue situazioni assurde, Fantozzi sa far ridere, ma anche riflettere. Seppure in modo comico, il ragioniere fa capire quanto può essere difficile la vita a lavoro e in famiglia, subendone di tutti i colori da chiunque, persino dai cani (vedesi il capitolo sul cane Friedman, nel film cambiato in Ivan il Terribile XXXII). Così il povero ragioniere spesso si umilia persino da solo, anche se ogni tanto cerca di ribellarsi, ma non riesce mai. Tutti gli altri prevalgono su di lui e Fantozzi deve ricominciare da capo. Ciononostante, consiglio a tutti di leggere il primo libro di Fantozzi per farsi qualche risata e approfondire qualcosa sulla cultura letteraria italiana.

Voto finale: 8 

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