Capitolo 1

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Fu una notizia stravolgente quella che giunse alle orecchie del ragazzino.

Quei suoi occhi, così puri e limpidi, di un azzurro chiaro che dava un senso di vera acqua cristallina, persi nel vuoto... Un colore così simile all'acqua di un fiume, o di un ruscello, un'acqua libera e selvaggia, che scrosciava ribelle in quegli argini che la contenevano, per poi calmarsi a seguito delle rapide.

Ma quella notizia lo aveva destabilizzato...

Lui aveva chiesto solo una cosa, così semplice e così innocente, mentre quelle lucine decorative che giravano intorno all'enorme camino lampeggiavano di una dolce luce calda.

L'abete troneggiava in quella sala, con palle gialle e oro che decoravano ogni ramo, alcune fatte di cristallo, con bellissimi filanti a girare intorno a quell'albero enorme ed imponente.

Albero che... Non avevano decorato loro.

Era una famiglia così particolare quella, così delicata in un equilibrio precario.
Non c'era mai niente di sicuro, di chiaro o di... Buono.

Tutto era sospeso in un limbo di totale sopportazione, soprattutto nei confronti di una sola persona...

Lui.

Enji Todoroki.

Un padre, un uomo d'affari, una persona misera e vuota, insignificante per quella che lui definiva la famiglia perfetta.

Ma non c'era niente di perfetto.

Tutto era solamente una raffigurazione, una farsa costruita alla perfezione.

Quanto era splendida quella immagine? Figli e genitori riuniti intorno al grande tavolo per cenare, con il dolce aroma di biscotti alla cannella a conquistare ogni spiraglio di spazio che avevano.

E quella sera, tutti seduti appunti, con una cena a base di riso e pollo fritto nei piatti ed un grande dolce al centro della tavola per essere degustato alla fine del pasto, la notizia era stata ufficializzata.

La signorina della casa, la dolce e premurosa Fuyumi, con quegli occhiali dalla montatura spessa, batté le mani e si fiondò da sua madre, che con quel pancione prorompente accolse delicatamente la figlia tra le braccia, con un insicuro sorriso a piegarle le labbra.

Natsuo, il minore dei fratelli, con i capelli candidi ed il volto già virile a quell'età, non disse niente, schiuse solamente le labbra girando gli occhi dalle iridi grigie verso suo fratello...
Gli occhi grigi, come se in quello sguardo si trovasse un cielo carico di nuvole pronte a scaturire una tempesta... una tempesta che stava per scoppiare, ma non dentro di lui...

Guardò suo fratello, il suo fratellone, il suo porto sicuro...
Mingherlino, anch'egli con i capelli candidi come la neve...
Gli occhi che sembravano due preziosi zaffiri persi sulla superficie del tavolo, liscia e brillante.

Ed un sorriso...

Un sorriso spento, senza vita...

Perché lui si era rifiutato di accettare la cosa... La pancia di sua madre l'aveva vista, era ovvio.
Come non si poteva vedere?
Ma lui si era convinto che era solamente ingrassata, che aveva mangiato troppo per tutto l'anno..
Non voleva pensare di vedere un'altra vita arrivare, e venir devastata...

Lui aveva chiesto solo una cosa...

"Per Natale vorrei un cucciolo!".

Gli piaceva sognare, ci provava sempre a desiderare qualcosa... Nonostante non arrivasse mai.

E la risposta fu...

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