Capitolo 5

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"CHE COSA HAI FATTO ALLA FACCIA?".

Non era stato possibile per il ragazzino dai capelli candidi come la neve evitare la paternale da parte di quell'esserino.

Non ebbe nemmeno il tempo di poter rendersi conto che, per trecentosessantacinque giorni aveva aspettato qualcosa di reale, e non era stata solamente la sua follia!

Non riuscì a comprendere che... Che quello era realmente un piccolo Elfo, e che gli stava volando intorno, toccandogli la pelle del viso e dandogli una strana sensazione al petto.

Ogni suo tocco era energia pura... Come se in una sola carezza ci fosse racchiuso tutto l'amore che potesse esistere.

E non smise di sorridere, anche se quella voce squillante lo stava riempiendo di domande.

"COME HAI FATTO?! CHE COSA È SUCCESSO?! GUARDA CHE LIVIDO!". E continuò, fino a che non rimase quasi a corto di voce e con il fiatone a mozzargli il respiro... Sorpreso di trovarsi di fronte quel sorriso in ogni caso luminoso e pieno di gioia.

Quegli occhietti chiari, dai colori di una gemma preziosa, erano liquidi di emozione.

"Che succede...? Stai bene, vero?".

"Sei... Sei davvero tornato...!".

Le palpebre del verdino sfarfallarono appena nel sentire quelle paroline.
Era felice di vederlo... Era seriamente così felice di vederlo, da rimanere senza parole?!

"Certo! Te lo avevo promesso, no? Hai continuato a crederci! E guarda che bella...! - Quasi si teletrasportò di fronte al vaso della rosa blu, che sotto quei raggi lunari sembrava ancora più bella - Sei stato bravissimo!".

Perché tutte quelle lettere che uscivano dalle sue labbra sembravano una coccola?

E forse, egoisticamente parlando, non riusciva a farne a meno!

Dall'anno precedente, una sorta di pensiero fisso si era aggrappato alle sue sinapsi, e spesso ripensava a quei riccioli verdi ribelli, coperti da quel buffo cappello natalizio e quel completino, sempre verde, che lo rendeva adorabile.

"Grazie...". Si grattò il capo, alzandosi dal letto ed avvicinandosi a lui, non sapendo cosa dire.

Era in imbarazzo, come se un suo idolo dei cartoni animati fosse presente nella sua stanza, pronto a parlare con lui.

E di che cosa avrebbero parlato?

"Vuoi vedere una cosa fantastica? Mi ci è voluto un anno intero per completare questa magia, ma ora sono diventato bravo! Ora sono piccolo... - Si andò a posizionare a terra, nello slargo che dava la possibilità di movimento tra il lettone e la scrivania - Ed ora sono grande!".

Come un flash rapido, ed una luminescenza prolungata, il corpo del piccolo elfo era davvero... Cresciuto!

Le sue dimensioni presero le fattezze umane, diventando grande quanto il piccolo Touya, che aveva gli occhi illuminati da pura ammirazione.

Per lui era incredibile...

Era diventato come un bambino!
Ed era lì, reale, con le orecchie a punta e le mani coperte da quei guanti buffi e grossi, rossi come il cappello!

"Sei come me!".

"Sì! È stato difficile, Babbo Natale non lo deve sapere però... Mi ha già punito per l'apparizione dell'anno scorso...". Dondolò sui suoi piedi, coperti da quegli stivaletti decorati, con un campanellino sulla punta a suonare ad ogni passo.

Era così buffo, ed adorabile!

Sì, Touya lo trovava adorabile!

E non riusciva a dare una spiegazione plausibile, perché era qualcosa di incredibile!

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