Capitolo 11

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"Tou-". Izuku si bloccò nel fare il suo ingresso, dopo che le chiacchiere con il suo fratellino erano terminate.

I suoi occhioni verdi osservarono Touya stralunati, rimanendo immobile con le braccia aperte pronto per il suo solito abbraccio, ma si era bloccato di sua spontanea volontà.

"C-Che... Cosa hai fatto alla faccia?".

"Oh, questi...? - Un sorrisetto divertito apparve sul viso di Touya, mentre fece qualche passo in avanti, ciondolando appena le braccia - Sono piercing ,avevo voglia di farli. Ti piacciono?".

Le palpebre dell'elfo sfarfallarono, con le lunga ciglia a creare quasi un ventaglio, ma riuscì a riprendersi dopo qualche attimo: "So cosa sono i piercing, e no... Non mi piacciono. Ma non parlavo di quelli... - Con l'indice gli fece fare un movimento brusco del viso, girandolo di profilo e mostrando la guancia arrossata con delineate quasi perfettamente le cinque dita di quello schiaffo - Parlavo di questo...".

"Tsk... - Tentò di liberarsi da quella mano, percependo un leggero disagio nel mostrare un punto a favore del padre, ovvero un dolore messo a segno, ma l'indice ed il pollice di Izuku andarono a pizzicare il suo mento obbligandolo così a stare immobile - A mio padre non sono piaciuti, e me lo ha fatto capire in questo modo...".

Le sopracciglia di Izuku si aggrottarono, mentre con il palmo si poggiò delicatamente sul suo viso, lasciando che quel pizzicore facesse tirare le labbra del ragazzino, che si poggiò quasi pigramente contro quella mano.

Non era l'unico schiaffo che durante l'anno aveva ricevuto, anzi... Quando si limitava a dei semplici schiaffi, era quando gli andava meglio.
Ma quando sapeva di avere qualcuno a prendersi cura di lui... Era piacevole.

Cercava di essere lui colui che pensava a tutto, e non gli passava mai per la mente che forse avere una persona al proprio fianco che risollevasse quel tipo di responsabilità, anche solo per un attimo, poteva seriamente aiutarlo.

"Però piacciono a te, questo è l'importante".

I due zaffiri brillarono per un attimo, e gli incisivi strinsero il labbro inferiore.
Era importante quello, giusto...

Ed era importante anche quel ragazzo di fronte a lui, che con gentilezza gli sfiorava la guancia sulla quale lentamente svaniva il rossore.

"I tatuaggi, invece? Ti piacciono?".

"I tatuaggi...? Mh... - Storse il naso, inclinando il viso e osservando il volto di Touya - Sì, dipende insomma".

E continuò a guardarlo, allontanandosi appena dopo che la sua guancia fu tornata al chiarore perlaceo della sua pelle.
Fece qualche passo indietro, osservando totalmente il ragazzino...

Che, effettivamente, ragazzino più non era.

"Sei cresciuto!".

"Vero? Sto diventando alto - Sorrise Touya, crollando sul letto con le gambe divaricate, avvolte da dei caldi pantaloni della tuta, mentre con gli avambracci si teneva sollevato - Tu sei un nano".

"Io non sono un nano - Le guance arrossate di Izuku si gonfiarono, sotto lo sguardo divertito dell'altro che rimase in attesa, dondolando una gamba al di fuori del letto - I nani sono vanitosi! Io sono un Elfo!".

Le labbra di Touya si schiusero, l'espressione si confuse per un attimo nel tentare di comprendere ciò che aveva detto.

Gli aveva dato del nano... Non del...

Una fragorosa risata scoppiò, facendo quasi sobbalzare il verdino dallo spavento, non aspettandosi un suono così.

Sgranò gli occhi, osservando quella bocca che mostrava i denti perfetti, quella risata così di petto che gli fece sciogliere ogni cosa.
Gli sembrava di essere un cubetto di ghiaccio, lasciato al sole...

Si avvicinò piano, iniziando a sorridere verso Touya che si teneva la pancia, mentre rideva come un matto.

Ed era bello... Così bello...

"Oddio... Ah! - Touya respirava con l'affanno, mentre si asciugò quelle lacrime dovute alle forti risate, con le palpebre che si chiusero - Io... Uff... Intendevo che sei.. basso...".

Lentamente riaprì gli occhi, trovandosi un vicinissimo esemplare di Izuku che sorrideva sornione, con le guance lentigginose arrossate.

Era sospeso nell'aria, sopra di lui, ad osservarlo con gli occhi lucidi di gioia.
Perché mai aveva visto un viso così bello, piegato da una risata di pura felicità.

"Ehm... Zu...". Trattenne il respiro quando quelle dita esili e leggere gli sfiorarono le labbra, sgranando gli occhi e non riuscendo a distogliere però lo sguardo.

I polpastrelli tastarono la sua bocca, sfiorando quei cuscinetti morbidi e rosei.

"Dovresti farlo più spesso, sai...?".

"C-cosa...?".

"Ridere...! - Izuku sorrise, continuando a guardare quelle labbra leggermente screpolate, probabilmente da continui morsi autoinflitti - E la tua risata ha un bel suono... Voglio sentirti più spesso ridere...".

"Non capita tutti i giorni di avere un Elfo di fronte che non comprende le mie prese in giro... - Sussurrò, boccheggiando impercettibilmente quando la mano si sollevò - M-Mi piacerebbe vederti più spesso, sai?".

"Mhm... Anche a me... A volte però io ti vedo! - Ridacchiò, sdraiandosi al suo fianco, spalla contro spalla, osservando il soffitto - Abbiamo gli abeti nel nostro villaggio, e... E crescono con le memorie di voi umani. Ogni tanto ti guardo lì, ma... Ma vorrei averti così". Girò il viso, incrociando immediatamente i due zaffiri, e quel viso tornato serio, con lo sguardo quasi rigido... Ma di una bellezza unica.

Il cuore di Touya batteva estremamente forte, come un tamburo di una banda di strada che riecheggia tra le vie della città.
Quel tamburo, che in mezzo alla baraonda, rimane potente e sovrasta ogni altro suono.

Quella scintilla la percepì... Prepotente come una furia.

Quella scintilla che non era capace di sentire con nessuna... Ci aveva provato, quell'anno... Niente era filato come avrebbe desiderato.

E solamente guardando quei due grandi smeraldi comprese, nella sua inesperienza ed il suo essere acerbo, che forse non era pronto per gli altri... Ma per Izuku lo sarebbe sempre stato.

Quell'elfo era come i fiori di ciliegio, delicato ed incisivo, con i suoi modi sempre gioiosi, come l'estate.

Perché l'estate porta gioia, no?

Con i colori, il sole, la natura sempre verde.

E riusciva a portare la gioia anche lì, nell'inverno più profondo.

Nella casa di una famiglia sconclusionata.

"Ehi, Izuku...".

"Mh...?". Le labbra carnose del verdino si schiusero, attirato l'attenzione di Touya che sentì come se tutta la saliva nella sua bocca fosse scomparsa, lasciandolo con l'aridità del deserto sulla lingua.

"T-Tu... Hai mai... Dato un bacio a qualcuno?".

 Dato un bacio a qualcuno?"

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