Capitolo 7

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Il vento freddo sferzava come lame taglienti le guance accaldate dei due bambini che correvano.

Quelle tenere sfere rosse che coloravano i visi pallidi di un chiaro inverno spiccavano, incorniciati da dei candidi capelli bianchi, coperti da cappellini buffi.
Le guanciotte rosse per il freddo erano la zona che dava colore a quei visetto... E sorridevano, ridevano a gran voce, mentre correvano per le strade della loro zona, in direzione di casa loro.

Dalle loro labbra uscivano nuvolette candide di vapore, mente intorno a loro luci dorate e argentate scendevano dalle finestre e dai balconi delle case intorno, mentre le piante erano tutte decorate con sfere e decorazioni, rendendo palpabile quell'aria natalizia così bella.

I due zaffiri guardarono il cielo, e sorrise ancora di più perché sapeva che di lì a poco il suo amico sarebbe arrivato.
Erano passati anni... Cinque anni, ed in quel tempo ogni trecentosessantacinque giorni loro due si incontrano, e si abbracciavano aggrappandosi l'uno all'altro.

Touya non riusciva a spiegarsi come fosse stato possibile che un... Una strana creatura gli avrebbe fatto sciogliere il cuore, una volta all'anno... Ma era così.
E lui ormai voleva bene a quell'elfo stravagante e felice, che illuminava il cammino di chiunque con uno dei suoi sorrisi.

"Nii-san! Asp... Aspetta!". Le mani, coperte da dei guanti di lana, del fratello minore si andarono a poggiare sulle cosce piegate, mentre respirava con l'affanno.

"Già stanco Nat?! Dai, siamo arrivati!".

"M-Ma tu hai le gambe più lunghe!".

Beh, finalmente il piccolo Touya era riuscito ad acquisire un po' di centimetri in più con la crescita, diventando tutto gambe, magre ed esili, nonostante avesse ancora da formarsi ed avere l'aspetto da uomo.

Ma per lui, andava bene così, era comunque più alto di Natsuo! Sarebbe stato una vergogna se il fratellino di nove anni lo avesse superato in altezza, no?!

"Dai, sali". Le ginocchia di Touya si piegarono, dando la possibilità al fratellino di salire sulla sua schiena ed aggrapparsi alle sue spalle.

"Dio! Ma quanto pesi?!". Rise il maggiore, ricominciando a correre e facendo saltellare Natsuo, che rideva di conseguenza, avvinghiandosi al collo del fratello ed incastrando il viso nell'incavo.

Sembravano una fotografia, un'immagine impressa nel tempo e impossibile da annullare, con i loro visi spensierati e le temperature fredde a circondarli.

"Avrà fatto i biscotti Fuyumi?".

I piedi del minore toccarono terra, mentre dalle labbra di Touya uscivano respiri rapidi, arrivando finalmente di fronte alla porta di ingresso di casa loro e pulendosi le scarpe sul tappetino esterno, che vennero sfilate sull'ingresso una volta entrati.

Un calore, segno che il camino era stato acceso, li avvolse, facendoli sospirare dalla soddisfazione.

E perché erano felici? Così tanto felici di tornare a casa?

Touya aveva il suo solito appuntamento, era vero, ma c'era qualcosa di più...

Il maggiore si schiarì la gola, gonfiando poi il petto: "C'è nessuno in casa?".

La voce di Fuyumi, seguita da un sussurro timido da parte del piccolo Shouto, si fecero sentire dalla cucina: "Ci siamo noi!".

"E poi...?". Touya aveva un enorme sorriso sul viso, mentre muoveva i suoi passi in quei corridoi silenziosi, ma senza percepire la tensione ed il timore.

"Nessun'altro!".

"ESATTO! NON CI SONO MAMMA E PAPÀ!".

Nonostante la gioia di quel momento, l'entusiasmo, vedere quattro bambini sorridersi tra loro, addirittura il piccolo Shouto venne sollevato da Touya in un attimo di pura emozione, però dentro ai loro cuori si era infranto...

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