Capitolo 15

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Avrebbe immaginato qualsiasi cosa, avrebbe addirittura scommesso su ciò che sarebbe potuto avvenire... Ma, per sua sfortuna, avrebbe perso fino all'ultimo centesimo.

Perché non avrebbe mai creduto che proprio Izuku sarebbe stato colui che stava facendo letteralmente il culo a tutti alla console, non avrebbe mai creduto che sarebbe riuscito a strafarsi inalando il fumo passivo, e non avrebbe mai immaginato che quegli occhi non facevano altro che cercare lui.

Rimaneva ogni volta senza fiato quando quei due meravigliosi smeraldi incrociavano il suo sguardo, ed addirittura evitò totalmente lo spinello che Keigo insisteva a volergli fare fumare.

Perché in quel momento, la droga alla quale non riusciva a fare a meno, era proprio lui... Quell'Elfo che gli aveva fottuto il cervello.

"Mh...! Buone queste caramelle! A che gusto sono? Fragola? Ciliegia? Mhh!". Le sue labbra si strinsero intorno a quella striscia caramellosa, contornata da zucchero che gli faceva strizzare gli occhi, mentre si godeva quella carica di zuccheri che ormai circolava nelle sue vene.

"Ma come è possibile che tu mi batta in ogni gioco?! Mi hai mentito! Scommetto che durante la notte tu ti alleni segretamente!". Keigo rise, con gli occhi socchiusi a fissare la grande scritta rossa sullo schermo che dichiarava quanto fosse una schiappa a quel gioco.

"Mh.. no! Non mento! Io non so dire bugie... Vorrei, a volte! Ma non mi riesce.. mh... Comunque... Durante l'anno io ne produco... mh... - Si portò l'indice sotto al mento, alzando lo sguardo ed iniziando a pensare - Ne produco a migliaia durante l'anno, ma non ci ho mai giocato. In ogni caso conosco ogni singolo trucco!".

Gli occhi ambrati si puntarono di scatto verso il verdino, che dondolava sulle proprie ginocchia mentre si portava alle labbra l'ennesima caramella.

"Che... Cosa significa... che produci...?". I gomiti del biondo si poggiarono sulle proprie ginocchia, mentre la schiena si spinse in avanti.

Osservò quel viso morbido, quelle lentiggini che decoravano ogni millimetro, ma ciò che più lo incantava erano proprio gli occhi... Due gemme enormi, preziose...

Rare.

"Che io-MPH!".

La mano di Touya si premette sulle labbra dell'Elfo, che gemette sorpreso e infastidito da quel gesto, iniziando a ribellarsi con il successo pari a zero.

Per quanto provasse a ribellarsi alla sua morsa, il ragazzino lo strinse maggiormente a sé, ghignando appena nella direzione di Keigo: "Direi che dobbiamo andare e che si è fatto tardi...!".

"Ohw... - Il viso del biondino si inclinò, tirando su un broncio contornato da occhi velati - Non potete restare ancora...?".

"Assolutamente no! Izuku deve tornare a casa sua dai... Mh... Suoi fratelli, e sicuramente saranno preoccupati! Quindi... Sì... Noi dobbiamo andare...!".

"Okay, capisco... beh, scricciolo... non vedo l'ora di rivederti! - Le braccia di Keigo avvolsero le spalle di Izuku, forzando un abbraccio che da parte sua non fu minimamente sentito - E vedi di stare lontano da lui...". La voce così graffiante, così fredda e penetrante del biondo arrivò dritto alle orecchie del verdino, che strabuzzò gli occhi, riuscendo ad assimilare quella semplice frase che raccoglieva tutta la lucidità di quella serata.

No, Keigo non stava scherzando, la sua voce seria e la sua espressione rendevano ovvie le sue intenzioni... quello era a tutti gli effetti un avvertimento che l'elfo doveva rispettare se non avesse voluto guai...

"Dai, andiamo". Touya, ignaro di quelle parole scambiate tra i due, trascinò Izuku lontano dalla morsa del biondo, che serio ed impassibile li osservò uscire dal suo rifugio, fino a quando non svanirono dalla sua visuale, con un fastidioso groppo alla gola che sembrava arpionato alle sue pareti.

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