10. Agliophobia

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La paura di essere ferito

STORMY

«Menomale che abbiamo fatto il pre-serata!» mi urlò Liv all'orecchio, dimenando i fianchi a ritmo di musica.

Mi spostai un boccolo dalla fronte e sorrisi.

«Hai ragione, sono molto più sciolta», la presi per mano e le feci fare un giro su se stessa.

«Stasera sei bellissima, Stormy.»

Odiavo i complimenti perché molti li prendevo come un contentino, ma Liv era sincera con me, lo era sempre. Per cui, non potei fare a meno di abbracciarla e sorridere contro la sua spalla.

Era l'alcol, di solito non sorridevo così spesso.

Avevo deciso di indossare un vestito nero con la schiena scoperta e dei tacchi vertiginosi, mentre Liv indossava un vestito azzurro che richiamava il colore dei suoi occhi.

Ci mettemmo spalle contro spalle e ci abbassammo, muovendo i fianchi e passandoci le mani fra i capelli. Dio, quanto amavo ballare e dimenticarmi di tutto il resto.

Un ragazzo dai capelli chiari e gli occhi marroni mi afferrò la mano e mi fece ballare con lui, mentre Liv mi fece l'occhiolino e ballò con un altro ragazzo.

Gli sorrisi lasciva.

Come avevo detto, mi piaceva giocare con i ragazzi perché avevo paura di affezionarmi e non avevo intenzione di lasciare che mi ferissero. Le mie intenzioni erano quelle di flirtare con lui e farmi dare il suo numero solo per alzarmi l'autostima.

«Sei per caso una dea scesa in terra oppure ho bevuto troppo?»

Quasi mi venne da ridere mentre ballavo e lui mi faceva girare su me stessa.

«Lo sono davvero» affermai, sicura di me stessa, e il ragazzo sorrise malizioso.

Le sue mani si appoggiarono sulla base della mia schiena e continuò a ballare, facendo aderire il suo corpo al mio e facendo scendere le mani.

I miei occhi andarono in direzione di Liv, la quale agitò le mani per dirmi che andava dal rosso.

«È molto carino» mimò con le labbra, in riferimento al mio nuovo partner di ballo.

«Come ti chiami?» gli chiesi, le mie mani che si aggrappavano alle sue spalle e lo attiravano a me.

«Luke, e tu?»

«Stormy.»

I suoi occhi scintillarono.

«Il nome del caos affibbiato ad una bella ragazza, mi piace.»

Non risposi, mi avvicinai di più a lui e spostai un attimo lo sguardo, sentendomi improvvisamente osservata. Notai due iridi color tempesta fissarmi seriamente, per poi scendere e notare le mani di Luke posate sul mio fondoschiena.

Mantenni lo sguardo fisso su Ares, mentre facevo risalire le mani sul volto di Luke. Immaginai che sulla guancia sinistra comparisse una fossetta e che gli occhi chiari diventassero scuri.

STORMY - Al di là del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora