Segreti nascosti, oscuri.STORMY
Non passò nemmeno una settimana da quando avevo preso quel brutto voto in fisica, il quale cercavo di nascondere ad Ezra e Margaret, che subito, non appena tornai a casa da scuola, venni fermata proprio da loro due.
«Dobbiamo parlare, signorina.»
Guardai Ezra, il quale mi fece sedere sul divano.
Sembrava proprio quell'incontro in cui il figlio stava per essere strigliato per qualcosa che non sapeva di aver fatto.
«Oggi il professor Turner ci ha chiamati» iniziò Margaret e subito mi irrigidii, capendo dove entrambi volessero arrivare.
Non avevo mai mentito a loro due, o almeno, in quel caso avevo solo omesso.
«Ah sì? E perché?» feci la finta tonta, sfoggiando il più falso sorriso che potessi fare.
Ezra e Margaret si guardarono. Fu il primo a parlare.
«Non ci freghi ragazzina, sappiamo entrambi che sei consapevole del motivo per il cui il tuo professore ci ha chiamati. Stai fallendo nella sua materia e non sembrava contento nemmeno un po'.»
Ezra si stava scaldando, lo vedevo da come il suo viso si stava arrossando. Mandai giù un groppo pesante, sentendomi alle strette. Margaret gli posò una mano sulla spalla, regalandogli un dolce sguardo.
«Perché non ce l'hai detto?» domandò lei, con calma.
Intrecciai le mie dita, stringendole talmente forte da farmi male.
«E sentiamo, cosa avrei dovuto dirvi?» sbottai. «Ho preso un'altra F in fisica e il prof, per darmi un contentino e sfottermi davanti alla classe...»
«Linguaggio» mi interruppe Ezra.
«...mi ha dato un più. E tornare a casa per sentirmi dare del fallimento da voi due e vedere le vostre facce deluse anche no.»
«Darti del fallimento?» domandò sconvolta Margaret, guardandomi dispiaciuta. «Come puoi solo pensare una cosa del genere?»
Non seppi rispondere, ma dentro di me, sentendomi sempre giudicata da tutti, sapevo che era così.
«Ascolta, Stormy...non sei un fallimento e non ci hai deluso per il voto, sappiamo che stai recuperando con il ragazzo di ripetizioni, ma perché non ce l'hai detto. È questo che ci delude.»
Guarda Ezra e lo vidi guardarmi dolcemente, ma nei suoi occhi azzurri potei notare quella scintilla di delusione, come per confermare ciò che aveva appena detto.
Io non sapevo come sentirmi se non in colpa per non averglielo detto, ma lui aggiunse carne al fuoco.
«E poi vorremmo sapere sul momento i tuoi spostamenti, non il giorno dopo.»
Si stava riferendo a quella sera in cui sono stata da Ares e il giorno dopo, mentre lui dormiva sul divano, sono scappata via e preso un taxi.
«Va bene...» sussurrai. «Posso andare ora?»
Anche loro notarono il mio sguardo privo di emozioni e dopo un cenno tra loro due, annuirono. Così io mi avviai su per le scale, entrai nella mia camera e la chiusi a chiave. Mi sedetti per terra e Felix mi saltò sulle gambe, accoccolandosi sopra di me e facendo le fusa non appena lo accarezzai dolcemente.
«Come ti sembra?» mi chiese Liv entusiasta, girando su sé stessa con un sorriso a trentadue denti.
«Dico che ti sta alla perfezione.»
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STORMY - Al di là del mare
ChickLitA solo pochi mesi di vita, Stormy Blackwell viene abbandonata dai suoi genitori nel bel mezzo di una tempesta, rischiando la vita. Crescendo, a soli quattordici anni, Stormy tenta di porre fine alla sua esistenza, ma una notte viene salvata da un ra...